Un gioco interattivo aiuta i bambini affetti da ASD a riconoscere volti ed emozioni Si chiama “FaceSay” ed è un nuovo gioco di abilità che sembra migliorare la capacità di apprendimento di molti bambini. In particolare, il gioco ideato da Symbionica, LLC, sembrerebbe essere d’aiuto per i piccoli affetti da disturbi dello spettro autistico (ASD) che riconoscerebbero meglio i volti, le emozioni e le espressioni facciali.
L’ASD racchiude molti disturbi dello sviluppo come la sindrome di Asperger e l’autismo. È molto probabile che i bambini con l’ASD evitino il contatto con le altre persone a causa del fatto che non riescono a riconoscere il volto di una persona e comprenderne le emozioni. Per capire il ruolo che il videogame aveva sui bambini autistici, sono intervenuti gli psicologici dell’Università dell’Alabama a Birmingham.
A detta dei ricercatori il fatto che il software disponga di molti giochi in cui è richiesto il riconoscimento facciale (per esempio di un avatar), i giocatori sono costretti a concentrarsi in maniera attiva sul volto di una persona.
Per arrivare alle loro conclusioni, gli psicologi Fred Biasini e Maria Hopkins hanno condotto dei test su 25 bambini affetti da autismo e 24 dalla sindrome di Asperger. Tutti i partecipanti avevano un’età compresa fra i 6 e i 15 anni e hanno partecipato a sessioni di 20 minuti utilizzando tre giochi di FaceSay, per più di un mese. I giochi si sono svolti al Mitchell’s Place di Birmingham, un centro specializzato per i servizi per bambini affetti da ASD.
«I nostri risultati mostrano che gli esercizi di questo software hanno un impatto positivo », spiega Biasini. I miglioramenti più significativi sono stati ottenuti con i bambini che accusavano la sindrome di Asperger e che hanno mostrato una migliore capacità di riconoscimento facciale.
Mentre il riconoscimento delle emozioni della persona che avevano di fronte era migliorato molto anche nel gruppo dei bambini autistici.
Non solo, secondo Hopkins, tutti i bambini che utilizzavano il videogame riuscivano a interagire molto meglio con gli altri bambini, anche quelli che magari incontravano al parco.
Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Autism and Developmental Disorders
http://www3.lastampa.it/
Mentre il riconoscimento delle emozioni della persona che avevano di fronte era migliorato molto anche nel gruppo dei bambini autistici.
Non solo, secondo Hopkins, tutti i bambini che utilizzavano il videogame riuscivano a interagire molto meglio con gli altri bambini, anche quelli che magari incontravano al parco.
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