Lo scavo del villaggio neolitico di Palese
(Foto: bari.repubblica.it)
Si tratta sicuramente di un importante ritrovamento, confermato dal Professor Donato Coppola, docente di Archeologia della Preistoria al Dipartimento di Scienze dell'antichità dell'Università di Bari. I resti, secondo il docente, non hanno eguali nel mondo della preistoria italiano riguardo allo stato di conservazione di quanto è giunto fino a noi. Si tratta essenzialmente di ceramiche e, soprattutto, di una statuina in pietra raffigurante la dea madre, trovata nei pressi di uno scheletro.
Lo scavo permetterà di studiare da vicino il modus vivendi delle antiche popolazioni pugliesi, analizzando anche i resti degli individui che qui avevano il centro delle loro attività. Una delle sepolture individuate durante gli scavi della Soprintendenza, la n. 6, è stata una vera sorpresa per gli archeologi. Innanzitutto risalirebbe a 7500 anni fa, poi il rituale funerario che ha rivelato è piuttosto particolare: il defunto è stato seppellito con il ventre a terra con la statuina in pietra raffigurante la dea madre collocata vicino alla testa.