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Un weekend a Dresda

Da Betuli

Dresda 1

Se di recente avete dato un’occhiata al mio feed su Instagram, vi sarete accorti che il mio perpetuo vagabondare mi ha portato in Germania, e più precisamente a Berlino, dove rimarrò per qualche settimana. E visto che da qui è molto comodo raggiungere con poche ore di treno numerose città del nord della Germania, ho pensato che valesse la pena cogliere l’occasione di spuntare qualche voce dalla mia lista di luoghi da vedere e poter aggiungere ancora un puntino o due alla mia mappa dei luoghi visitati.
E così è nata la storia di un weekend a Dresda.

Dresda 2

Dresda 3

Durante la seconda guerra mondiale Dresda subì fortissimi bombardamenti che non solo causarono un numero altissimo di vittime (peraltro non totalmente accertabile), ma che distrussero gran parte della città. Eppure oggi la città non ha quasi nulla da rimpiangere rispetto a ciò che era, poiché con risoluta caparbietà molto è stato ricostruito nei minimi dettagli, pietra per pietra fino a ritornare alla bellezza del proprio passato.
E così l’Altstadt (la città vecchia, affacciata sulla riva sud dell’Elba) regala un colpo d’occhio imponente con la sua silhouette barocca. Basta fare due passi sulla Brühlsche Terrasse fino a raggiungere la Semperoper e il palazzo dello Zwinger per restare davvero affascinati dall’elegante decadenza di questa parte della città. Qui tutto è molto ordinato, tranquillo, ben curato – le case hanno allegre facciate in graziosi colori pastello, caffè e ristoranti hanno un’aria un po’ retrò, con poltroncine di pelle e camerieri in divisa.

Dresda 4

Dresda 5

Poi si attraversa il fiume per raggiungere la Neustadt e qui l’atmosfera cambia radicalmente. Le viuzze sono strette e poco trafficate, ad ogni angolo la street art impazza sui muri delle case e negozi e locali alternativi riempiono il quartiere di un’atmosfera dinamica e gioiosa (nella Neustadt di Dresda abita infatti una percentuale altissima di under 35). E’ un luogo magico dove è bello perdersi (anche se letteralmente impossibile) per lasciarsi stupire da dettagli del tutto inaspettati.

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Inaspettati appunto, come ad esempio i cortili interni del Kunsthofpassage, dove le facciate delle case hanno stravaganti decorazioni che si muovono con il vento o che suonano con la pioggia. Un angolo di pura magia.

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Qualche consiglio (mangiare, dormire e altre amenità)

Innanzitutto la cosa migliore da fare è scaricarsi una guida della città: pur essendo una routardiana convinta, ho trovato utilissimo scaricare dalla sezione eBooks del sito di Lonely Planet il capitolo dedicato (in inglese) – è stata sicuramente una scelta economica (ogni capitolo costa circa 3 euro, oppure l’intero eBook viene attorno ai 10) e molto pratica (le mie spalle ringraziano per averle risparmiate di un peso in più da scarrozzare in giro qua e là…).
Le altre due cose da scaricarsi sullo smartphone sono una mappa della città diponibile offline (le City Maps To Go di Ulmon secondo me sono fichissime e permettono di avere percorsi e liste di luoghi preferiti anche senza connessione) e la app dei trasporti pubblici di Dresda (io ho scaricato ad esempio il VVO Navigator), in modo da calcolare percorsi e tariffe dei mezzi in tempo reale.
Insomma tutto della serie “tecnologia dove sarei senza di te”. Davvero.

Hostel Mondpalast [Louisenstraße 77] – per un pernottamento di 2 notti (credo che 2/3 giorni siano più che sufficienti per visitare Dresda – tutti i punti di interesse sono concentrati a breve distanza gli uni dagli altri e tutto è comodamente raggiungibile a piedi) ho scelto questo ostello fichissimo nel cuore della Neustadt, con stravaganti decorazioni in tema astronomico/astrologico. Le camerate sono pulite e lo staff è super cordiale. In più a pianterreno c’è un bar super stiloso, perfetto per passare la serata senza uscire nel gelo invernale.

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Curry & co. [Louisenstraße 62] – se siete già stati in Germania almeno una volta, sapete bene che qui vanno matti per il currywurst – per intenderci il wurstel spolverato con abbondante curry e servito con ketchup e panino o patatine a scelta. Beh in questo imbiss (termine intraducibile che indica baracchini/negozietti di simil street food) il concetto di currywurst viene reinventato in maniera fantasiosa e gustosissima: al posto del ketchup salsine sfiziose come senape + miele o crema al burro d’arachidi, patatine di verdure miste e varianti veggie comprese. Il tutto servito nella cornice di una grafica super bold (e sapete come vado in brodo di giuggiole per una grafica ben fatta). Ah, e tra l’altro qui siamo a due passi due dall’Hostel Mondpalast, per cui gli attacchi di fame in tarda serata sono belli che risolti.

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Kochbox [Görlitzer Straße 4] – Sempre nel cuore della Neustadt c’è un altro imbiss, specializzato stavolta in delisiosi burgers 100% homemade (polpetta di carne compresa). Il locale è moderno, ma i dettagli sono delicati e squisitamente fuori posto, come i piattini ricamati e spaiati tra loro o i tulipani sui tavolini.

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Insomma bella Dresda. Quella che ho trovato è una città accogliente e cordiale, e incredibilmente creativa e spinta in avanti. Certo, il tedesco di qui ha un accento un po’ strano, e non è difficile trovare in giro per la città scritte in sorabo che potrebbero confondere le idee anche al tedescofono più preparato. Ma la simpatia della gente di qui ripaga sicuramente di ogni difficoltà linguistica.

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Voi siete mai stati a Dresda? Che impressione ne avete avuto? C’è qualche città tedesca che mettereste tra i luoghi assolutamente da vedere?


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