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Una Anestesista a Barcellona

Creato il 30 maggio 2011 da Fugadeitalenti

Con la mia esperienza vorrei solo dimostrare che il merito è quello che mi ha fatto arrivare dove sono, sicuramente nessun politico“: è una denuncia netta e tagliente, quella di Brigida Di Salvatore, 37 anni, anestesista al lavoro a Barcellona, capitale catalana.

Storia un po’ diversa dalle altre, quella di Brigida: lei infatti un lavoro in Italia ce l’aveva, in un ospedale della Basilicata. Ma ha preferito andarsene, stanca di certi meccanismi tipici della nostra sanità. Una laurea in Medicina a Napoli (dove era entrata, superando un maxi-test di ingresso da 1300 candidati), Brigida si trova presto immersa in un ambiente di “figli di” (…medici), che le rende la vita non semplicissima, soprattutto dal punto di vista delle aspettative di mobilità sociale. Concluso il ciclo di studi universitario, opta per il Nord, come approdo per la Scuola di Specializzazione. Trova un posto in Toscana, tra Siena ed Arezzo, dove trascorre un periodo finalmente tranquillo e proficuo. La mancanza di concorsi per lavorare nella sanità toscana, però, la obbliga a cercare in giro per l’Italia un posto di lavoro, al termine della Specializzazione. Ottiene alla fine un impego in un ospedale della Basilicata, dove lavorerà per circa tre anni. A quel punto comincia seriamente a pensare a un trasferimento, anche sull’onda del fatto che -in quel piccolo ospedale provinciale- aveva dovuto seriamente ridimensionare qualsiasi ambizione professionale: “in Italia feci mille tentativi, che mi hanno sfiduciata“, spiega. A quel punto prova il sistema più semplice: inserisce il proprio curriculum nel database per la mobilità professionale europea Eures. Online le arrivano 15 offerte di lavoro in poche settimane: il primario di un ospedale vicino a Barcellona la chiama addirittura per spiegarle come fare per omologare i propri titoli…

Lei ovviamente non resiste alle “sirene” catalane: a fine 2009 prende il volo verso Barcellona. Nella “Ciudad Condal” ottiene prima un lavoro in una clinica privata, poi diviene freelance, arrivando a lavorare -unica italiana- in équipe di anestesisti famose e rinomate. Brigida ora si definisce una “autoesiliata”: una giovane donna che, pur con un posto a tempo indeterminato in Italia, ha preferito mettere in discussione la sua vita professionale. E ne comprendiamo bene i motivi.

Ospite della trasmissione è il professor Vincenzo Carpino, presidente dell’Aaroi, l’associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani. Con lui commentiamo le prospettive per i giovani anestesisti -e più in generale, per i giovani medici- in Italia. E del perché certi meccanismi prettamente “italiani” invoglino alla fuga all’estero… anche chi un lavoro già ce l’ha.

Nella rubrica “Spazio Emigranti” apriamo come di consueto la nostra finestra sul mondo di Italiansonline.net, la più grande comunità -virtuale e non- di nuovi espatriati. Oggi vi portiamo a conoscere la più vecchia sezione IOL nel mondo, quella di Parigi. Ce la presenta Gianfranco Cancemi, responsabile di Iol Parigi.

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La discussione di questa settimana: Raccomandazione, politica e familismo: quanto questi tre fattori combinati stanno rovinando le prospettive di un’intera generazione di 20-30enni, obbligandoli a fuggire in Paesi meritocratici? Anche nei settori dove un posto di lavoro non è un’utopia? Raccontateci le vostre esperienze!

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Alla prossima puntata: sabato 4 giugno, dalle 13.30 alle 13.55 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!



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