Questo post è originariamente apparso sul sito di Michael Freeman (sì, proprio lui!), a questo indirizzo http://www.michaelfreemanphotography.com/blog/?p=706. L’autore mi ha gentilmente dato il permesso di tradurlo e pubblicarlo. Aspettatene altri in futuro!
Un paio di anni fa Adobe lanciò un video intitolato Photoshop Image Deblurring, che ottenne un milione di visualizzazioni. Sembrava uno di quei momenti magici in cui vedi la realizzazione di un software che prima pensavi impossibile.
Una fotografia sfocata ripristinata proprio come doveva essere. Vale la pena dare una occhiata qui:
Bene, allora è possibile ed il lavoro di Adobe è davvero notevole, il processo però non è del tutto nuovo. E’ chiamato deconvoluzione e, se riesci a portarlo a termine (ma ci sono delle limitazioni, come vedrai in seguito), puoi riportare in vita quelle foto che sembravano da buttare. In particolare si può ripristinare la sfocatura di movimento, dove l’immagine risulta mossa perché tu oppure il soggetto vi siete mossi troppo in fretta e la velocità dell’otturatore non era quella ottimale. Può anche essere di aiuto se hai messo a fuoco ad una distanza sbagliata (il momento Aaaargh!)
Ebbene sì, lo ammetto, da diversi anni utilizzo un software che riesce a fare entrambe queste cose e si chiama Focus Magic. Funziona in superfice come una bacchetta magica, ma sotto sotto è vera matematica.
Tutta l’elaborazione delle immagini si basa sulla matematica. In realtà, sono state scritte un bel po’ di sciocchezze sul ripristino delle sfocature, quindi penso sia meglio fare un po’ di chiarezza senza addentrarci troppo in calcoli matematici (io stesso non sono un gran matematico).
Alcune persone pensano che a causa di agenti esterni i dettagli non siano visibili, pertanto il lavoro è andato perso e non può essere recuperato. Altri pensano che la sfocatura di messa a fuoco e la sfocatura di movimento siano cose molto diverse tra loro. Non è così, possono entrambe essere deconvolute, e ripristinate.
È proprio così. Potete pensare a questi tipi di sfocatura come due segnali che sono stati interpretati male. Un segnale arriva dalla scena davanti alla macchina fotografica e deve essere nitido. L’altro arriva dalla lente che allarga i punti.
Questa diffusione si chiama convoluzione. “Sfuma” i punti nitidi.
Un buon esempio si trova in astrofotografia (un settore che può beneficiare di questo tipo di software). Immagina un campo stellato. Le stelle sono punti, e quelli piccoli in una fotografia occupano un pixel. La sfocatura dovuta ad una cattiva messa a fuoco allarga questi punti e li trasforma in piccoli cerchi. Quello che serve è un modo per invertire questo allargamento.
Ed è possibile. Poiché questa convoluzione può essere rappresentata con delle equazioni, è possibile decodificare l’immagine smontandola. Questà è la deconvoluzione. Altrimenti conosciuta come la scucitura di una immagine incasinata.
Ci sono delle limitazioni? Puoi scommetterci. Prima di tutto, per funzionare bene il software di deconvoluzione deve sapere esattamente, matematicamente, come l’immagine si è sfocata (convoluta), ma in realtà dovrà lavorare “al buio” sulla tua fotografia.
Puoi fare diverse prove con il raggio di sfocatura e smanettare un sacco. E con il software attualmente disponibile la sfocatura massima che puoi gestire è di 20 pixel, sia nel caso di una messa a fuoco errata, sia nel caso di sfocatura da movimento.
Quindi, ciò che non può fare, è rendere plausibile il film No Way Out con Kevin Costner e Gene Hackman, in cui un computer lentissimo (dopotutto eravamo nel 1987) passa la maggior parte del film a cercare di rendere riconoscibile la faccia completamente sfocata di Kevin Costner. In più, è necessaria moltissima potenza di calcolo e elaborazione. E tende anche a introdurre artefatti come aloni e rumori, se non stai attento.
Oh, mi dispiace. Ti ho rovinato il film? Forse ti aspettavi qualcosa in più. Ma quando in fotografia parliamo di differenza tra una foto troppo sfocata e una immagine nitida, qui il software ci può venire davvero in aiuto.
In questa foto di una giovane musulmana Nurbakshi a Ladakh, scattata dalla mia amica Carolina Reid, il fuoco era sulle gocce d’acqua sospese, il che va bene. Ma ci siamo chiesti se sarebbe stato meglio dare maggiore nitidezza al viso della ragazza. Io penso di sì. Il raggio di sfocatura era di 12 pixel.
© Carolina Reid
Questo è uno dei miei scatti, durante un servizio nel Golfo della Thailandia. E’ una barca per gamberi, e mentre fotografavo io ero in piedi su un’altra barca, quindi c’era un po’ di movimento.
Cercavo di mantenere l’ISO bassa, cercando di capire quale era il tempo di posa più lento che potevo gestire. Ma era troppo lento, quindi c’è stata una sfocatura di movimento. E non solo, stavo usando una lente manuale veloce (Zeiss 85mm ƒ1.4), e le due barche tendevano ad allontanarsi. Inoltre lo scatto è un po’ fuori fuoco. Ho utilizzato Focus Magic su questa foto per due volte. Una per la messa a fuoco sbagliata ed ed una per la sfocatura di movimento. Sono rimasto colpito dai risultati ottenuti.
E questo non è tutto, perché spesso lo sfocato si concentra solo su una parte della immagine, quindi Focus Magic ed altri software similari funzionano meglio (per me) in modo selettivo. E spesso hai bisogno di lavorare solo in un punto preciso. Per esempio, la nitidezza dello sguardo è fondamentale in una foto di una persona, chi vedrà la foto apprezzerà questa nitidezza e potrà accettare la sfocatura, poco o tanto, nel resto della fotografia – che sia intenzionale oppure no.