Fare la fila ed aspettare, è normale.
Non è normale quando, finalmente arrivati alla meta, ci si trova di fronte ad una testa chinata, ad una massa di capelli e non a due occhi che guardano e “ascoltano”.
Mi è capitato. Dovevo fare un semplice prelievo del sangue, per un normale controllo.
Finalmente arriva il mio turno e mi trovo costretta a parlare davanti ad una bella testa di capelli neri ricci. Belli sì, puliti e tenuti, ma che non mi comprendono.
Una mano si sporge in avanti ed afferra la mia richiesta e mi sento dire, da sotto la massa capelluta, che devo andare prima a pagare non so che.
Poiché avevo ancora le dita sulla richiesta medica, la ritiro immediatamente.
Il mio gesto improvviso ha fatto alzare la bella testa e finalmente due occhi mi guardano e mi ascoltano. Ci capiamo. Non c’è bisogno d’altro, se non di uno sguardo.
Perché le Asl, prima di mettere allo sportello le persone, non fanno un test, e scelgono scientificamente le persone adatte all’ascolto? Evidentemente non solo le Asl, ma anche le Poste, l’Inps, le banche, e così via.
La vita sarebbe più facile anche per chi è allo sportello e si rompe l’anima, tutti i giorni, a sentire le nostre beghe.