Una biblioteca templare alla Casanatense di Roma

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Roma, Biblioteca Casanatense, ms 1089 (piatto anteriore della legatura)

Pag. 315: «Presso la Biblioteca Casanatense di Roma è conservato un gruppo di dieci codici membranacei, che fanno parte di un più cospicuo fondo proveniente con molta probabilità da una biblioteca templare sconosciuta, andata dispersa dopo la soppressione dell’Ordine del Tempio. Il collegamento con quest’ultimo, a detta degli specialisti, sarebbe fornito da una quartina posta all’inizio del codice 1091, relativo al Libro del Profeta Isaia contenuto nel Vecchio Testamento. I versi recitano: «Annus millenus septenus dum numeratur / et tercentenus domini qui diis dominatur / Octobris feria sexta qua crux veneratur / Templi milicia crucis emula capta ligatur», con chiaro riferimento alla cattura dei templari.

Roma, Biblioteca Casanatense, ms 1091 – dettaglio

Gli altri codici potrebbero avere avuto la medesima o altre citazioni, ma le intestazioni risultano abrase o completamente asportate per mezzo di un taglio netto della pergamena. In ogni caso il gruppo dei codici risulta omogeneo sia nel tipo di pergamena utilizzata, sia nella scrittura, gotica francese alta e stretta, e sia nella severa legatura con borchie.
I contenuti, invece, sono di carattere diverso: libri sacri, come le Allegoriae in Vetus et Novum Testamentum di Ugo di San Vittore, le Homeliae in Evangelia di san Gregorio Magno, i libri delle profezie di Isaia e Daniele, con commento di san Girolamo; testi storici, come una miscellanea di scritti storici e agiografici, il Chronicon di Ottone di Frisinga e la Historia Ecclesiastica di Eusebio da Cesarea; testi classici, tra cui alcune orazioni di Cicerone e il Liber de moribus di Seneca».

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