Dalle liste presenti in gara per le regionali si nota uno sforzo da parte della classe politica di dare a questa volti nuovi e nuove energie. Chi più e chi meno hanno presentato candidature espresse dalla società civile. Nelle liste di Alpe e PD-Sinistra Unita molti provengono dall’associazione Valle Virtuosa e dal mondo del volontariato, nella lista del M5s non c’è un politico di professione, ma solo cittadini. Anche nell’UVP sono diverse le candidature fresche, mentre in quelle della maggioranza sia la presenza femminile sia la presenza di giovani si stemperano in proporzione del loro peso politico. A giochi fatti ora dipenderà tutto dall’elettorato. Dalla maturità che saprà esprimere nella scelta, una scelta che mai come ora si è fatta ricca di persone nuove, preparate, desiderose di dare un apporto fondamentale per il cambiamento. Se ci troveremo con una classe politica vecchia e con le solite facce, beh, sarà perché questa sarà stata voluta dagli elettori che avranno preferito il solito e consolidato modo di dare il voto. Certo il politico di professione ha sicuramente più chances del cittadino comune; dato il suo ruolo conosce più elettori e più metodi per ottenere il consenso, per questo mi rivolgo a quella parte di elettorato più consapevole e schifata da un fare che sa più di favore contraccambiato che di autorevolezza, e lo invito a indirizzare il voto verso quei candidati che, seppur novelli in politica, hanno saputo dimostrare capacità e voglia di fare. Con loro in Consiglio potremo avere quella salutare boccata di ossigeno che ci serve per ricominciare.