Cammino. É la Bologna di Cremonini e della me ragazzina, quella che stava in adorazione davanti al portale di via Montegrappa come fosse una reliquia. E si indignava degli insulti sotto casa di una madre. La Bologna dei vent'anni, delle notti brave al Transilvania e al Tonic. Dei materassi appoggiati in salotto e di chi appena si sveglia mentre vai a dormire. La Bologna dei capodanni coi petardi. Delle discoteche care. Del dolore ai piedi. Delle sessioni di shopping con una compagna di corso, l'anno prima di partire per l'Erasmus. Dei Giardini Margherita e delle confessioni davanti a un camerino. É la Bologna degli spettacoli di Flamenco in teatro. La Bologna dei pianti chiusa in bagno quando tutto sembra andar male. E adesso é anche la Bologna del Cile. Delle brioche al pistacchio formato XXL da mangiare a colazione. La Bologna delle quattro di notte per i vicoli stretti, a coltivare amicizie relativamente recenti che però ad ogni distacco sono già malinconia. Lí, con tutte quelle canzoni in testa che valgono piú di mille post. Piú di tutte le foto non fatte. Persino più della disperazione per l'assenza di un concerto qualunque, un concerto di chiunque, in tempi brevi.Ché tanto a Bologna, se piove, ci sono i portici. E a me è sempre sembrato uno stile di vita più che una descrizione.
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Cammino. É la Bologna di Cremonini e della me ragazzina, quella che stava in adorazione davanti al portale di via Montegrappa come fosse una reliquia. E si indignava degli insulti sotto casa di una madre. La Bologna dei vent'anni, delle notti brave al Transilvania e al Tonic. Dei materassi appoggiati in salotto e di chi appena si sveglia mentre vai a dormire. La Bologna dei capodanni coi petardi. Delle discoteche care. Del dolore ai piedi. Delle sessioni di shopping con una compagna di corso, l'anno prima di partire per l'Erasmus. Dei Giardini Margherita e delle confessioni davanti a un camerino. É la Bologna degli spettacoli di Flamenco in teatro. La Bologna dei pianti chiusa in bagno quando tutto sembra andar male. E adesso é anche la Bologna del Cile. Delle brioche al pistacchio formato XXL da mangiare a colazione. La Bologna delle quattro di notte per i vicoli stretti, a coltivare amicizie relativamente recenti che però ad ogni distacco sono già malinconia. Lí, con tutte quelle canzoni in testa che valgono piú di mille post. Piú di tutte le foto non fatte. Persino più della disperazione per l'assenza di un concerto qualunque, un concerto di chiunque, in tempi brevi.Ché tanto a Bologna, se piove, ci sono i portici. E a me è sempre sembrato uno stile di vita più che una descrizione.
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