L'ego di una blogger non è niente senza un quarto d'ora di celebrità ogni tanto. La scarsa autostima di una scrittrice che non si può definire alle prime armi, ma che quelle armi le deve ancora imbracciare, diventa invece un po' meno scarsa proprio grazie ai quarti d'ora di cui sopra.
Insomma, tutto questo per dire che oggi è una gran bella giornata e che un mio racconto corto meno di 800 battute è stato pubblicato sul Corriere della Sera in edicola oggi - giovedì 29 novembre 2012 - nell'ambito di un servizio sulla brevità nella narrativa scritto da Roberta Scorranese (che ringrazio ancora per avermi contattata!).
La micronarrativa osservata non solo dal mio punto di vista, ma da quello di altri tre autori, con cui sono onorata di dividere questa pagina (per chi volesse, inserto Orologi a pag. 70): Tiziano Scarpa, Rossana Carretto e @lapausacaffè.
Qui il testo del racconto.
Tua figlia compie diciotto anni.
Nostra figlia, vuoi dire.
Sì. Volevo dire questo.
Dovremo farle un regalo.
Sì, dovremmo.
Ci hai pensato?
Sì.
A cosa hai pensato?
Un orologio d'oro.
Solo un orologio d'oro, dici?
Sì, certo.
Non ti sembra un po'... come dire...
Nulla di quello che pensi.
Non capisco.
Lo immaginavo.
In che senso, lo immaginavi?
Non sai ascoltare.
Io?
Non mi ascolti da tanto tempo. Non approvi le mie scelte.
Non intendevo questo.
Sei faticosa, a volte.
Io?
Tu.
Se sono faticosa, perché ti affatichi a stare con me?
Perché non ho nessun altro.
Hai te stesso.
Non mi basta.
Hai nostra figlia.
Per ora.
Non cambierai idea?
No. Tu?
Nemmeno.
Hai paura del tempo che passa?
Ho paura di regalare l'oggetto sbagliato.
Non abbiamo più molto in comune.
Già.