Una brevissima nota a caldo su Prandelli.

di Beniamino Franceschini

Prandelli certamente ha sbagliato molto più del solito ieri sera; anzi, ha commesso qualche errore grossolano. Ma va bene così: molti di noi avrebbero messo la firma per arrivare in finale, molto altri sono convinti che il nostro europeo l’abbiamo vinto sconfiggendo la Germania. In pochi avrebbero considerato davvero affidabile Bonucci, siamo sinceri, o inserito Diamanti costantemente nel secondo tempo. Prandelli, dopo tutto, deve pur sempre farsi l’esperienza nei tornei internazionali tra Nazionali (scusate il gioco di parole): ha avuto modo di capire come deve essere gestita una squadra in un campionato, mentre fuori corrono inchieste giudiziarie, calciomercato e paparazzi a caccia di mogli famose.
Va bene così, potevamo uscire in altro modo ieri sera, ma la prima lezione da apprendere sempre è la coscienza dei propri limiti fisici. I nostri azzurri cresceranno, arriverà qualcuno di nuovo, partirà qualcun altro.
Va bene così, il calcio è lo sport più praticato al mondo perché le sue regole sono semplici e non servono materiali particolari, perché smuove i nostri geni ricordandoci atavicamente una battuta di caccia con armi da lancio, perché sul campo siamo tutti uguali, come lo erano a fine secolo i baroni che trovavano per compagni di squadra i marinai o i proletari della suburra. Senz’altro, nonostante tutto, meglio così, piuttosto che subire l’onta di una Spagna che ci avesse mostrato la propria pietà fermando il gioco e palleggiando per cinquanta minuti…

Beniamino Franceschini