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Una buona scuola e le provocazioni di Berlinguer

Creato il 15 novembre 2014 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
Una buona scuola e le provocazioni di Berlinguer
Nella sala polifunzionale dell'oratorio San Michele di Fidenza (PR) si è tenuto l'annunciato convegno sull'importanza degli spazi scolastici nell'apprendimento. Organizzato dall'istituto Paciolo D'Annunzio ha visto una partecipazione veramente importante di insegnanti, dirigenti scolastici e di persone comunque interessate oltre agli studenti coinvolti nella progettazione di alcuni spazi comuni della loro scuola. 
Il piano terra dell'edificio di via Manzoni è stato infatti completamente “modernizzato” tenendo conto le loro indicazioni, ed oggi si trattava di dare evidenza anche a questo. Ha introdotto l'evento la  prof. Beatrice Aimi, Dirigente scolastica dell'istituto che ha anticipato alcuni dei temi che poi verranno sviluppati dai relatori. Creare spazi architettonici a valenza pedagogica, interagire in spazi non solo scolastici, didattica aperta non limitata alle aule questi i temi toccati nel suo intervento prima di dare spazio ai primi ospiti: l'assssore Alessia Gruzza, il Presidente della Provincia di Parma nonché Sindaco di Salsomaggiore, Filippo Fritelli e la delegata di CARIPARMA, l'ente che ha sostenuto il Paciolo nel progetto per il recupero degli spazi comuni.

Una buona scuola e le provocazioni di Berlinguer
Alessia Gruzza ha richiamato la necessità che, attraverso una diversa progettualità, venga superato il criterio del rapporto fisso "mq/alunno". Lo spazio fisico come spazio di apprendimento non deve limitarsi alle aule. Filippo Fritelli ricorda di essere alla guida di un ente da molti ritenuto vuoto di potere conserva una capacità di azione in ambito scolastico.  E' stata poi la volta della prof. Maria Antonietta Stellati (membro del Consiglio Generale di Fondazione Cariparma) che precisa il ruolo della fondazione nel sostenere l'innovazione ed i progetti sperimentali nella scuola.  Il dott. Giovanni Desco, dirigente dell‘ufficio scolastico territoriale di Parma, ha ricordato che l'iniziativa di una scuola porta all'arricchimento di tutto il sistema scolastico e che la migliore delle riforme scolastiche è fatta di persone concrete in spazi concreti. Anche per questo è necessario il coinvolgimento degli studenti nella riqualificazione degli spazi delle nostre scuole. Ha poi gentilmente citato la frase, riportata dalla locandina dell'evento, della prof.ssa Luisa Molinari "La scuola è casa (anche) mia".
Una buona scuola e le provocazioni di Berlinguer
A seguire la relazione a cura di INDIRE "Nuovi spazi, tempi e dotazioni per la scuola del prossimo futuro". Raccogliamo solo pochi spunti rinviando alla lettura degli atti l'articolata relazione.  In primo luogo il relatore ricorda che il rapporto spazio/didattica è recepito per la prima volta dalle norme tecniche di edilizia scolastica superando il tradizionale concetto di "aula". A questo proposito cita come illustra precedente la scuola di Barbiana del prete toscano don Lorenzo Milani: "a Barbiano non troverete una scuola, un'aula ma un ambiente ed un ambiente con tecnologie rapportate a quel tempo. Non c'è cattedra, non ci sono i banchi, non c'è nemmeno una classe, ma uno spazio in cui si faceva scuola" ed aggiunge "Non siamo stati pronti a recepire quell'esperienza esemplare". Il relatore, prendendo atto che in generale la vecchia scuola resiste su altri modelli, afferma che oggi c'è movimento, ci sono mille esperienze che indicano che la scuola può ritornare al centro nel nostro paese"
Una buona scuola e le provocazioni di Berlinguer
Una buona scuola e le provocazioni di Berlinguer La seconda relazione è dell’architetto Chiara Filios e degli alunni del Paciolo D’Annunzio sulla progettazione e realizzazione dell’intervento si ridisegno degli spazi scolastici comuni di Via Manzoni. Ci dice Chiara filios che il compito dell'architetto in una prima fase è stato quello ascoltare ed osservare. Progettare quindi gli "spazi istintivi", cioè ingressi, corridoi e scale, guardandoli in modo nuovo "come se fosse la prima volta" per far nascere suggerimenti. 

Una buona scuola e le provocazioni di Berlinguer

Anche gli studenti hanno avuto
la loro parte nel convegno

Una buona scuola e le provocazioni di Berlinguer

Una buona scuola e le provocazioni di Berlinguer
Atteso l'intervento quasi conclusivo del Prof. Luigi Berlinguer la cui relazione è in gran parte centrata sulle politiche scolastiche dell'ultimo quarto di secolo. Berlinguer afferma l'importanza della sua riforma nel cambiamento di una scuola sempre uguale da cento e più anni, scuola elitaria i cui segni permangono tuttora. Non sempre le riforme successive sono state coerenti allo spirito della nuova "scuola per tutti". Ancor oggi l'apprendimento non è il motore della scuola, lo è piuttosto l'istruzione come trasmissione di nozioni. Poesia ed arte hanno sempre meno spazio. la musica praticamente non c'è in questa scuola che manca anche di biblioteche.  Ed allora Berlinguer dice "attenzione, vi sto invitando alla trasgressione, alla trasgressione rispetto alla negatività del passato che permane. Il motore è sollecitare dentro, sollecitare l'emozione e la creatività" All'invito segue la provocazione "occorre chiudere il Ministero dell'Istruzione per liberarci dalla ideologia, avanti con l'autonomia" Tra le citazioni Papa Francesco "bisogna amare una scuola che ci piace" "per fare una scuola occorre fare un villaggio"
Una buona scuola e le provocazioni di Berlinguer

Alla fine le  conclusioni della dott.ssa Laura Gianferrari dirigente dell'ufficio scolastico regionale Emilia Romagna che inoltre ha ricordato come i danni che il terremoto di due anni fa ha portato agli edifici scolastici di parte dell'Emilia ha in qualche modo sollecitato risposte alternative avanzate. 


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