Magazine Cultura

Una canaglia e mezzo - Iain Levison

Creato il 12 maggio 2012 da La Stamberga Dei Lettori
Una canaglia e mezzo - Iain Levison
I Contenuti
Cosa hanno in comune un rapinatore di banche armato, che nonostante tutto è un tipo simpatico, e un anonimo professore universitario che non fa nulla per nascondere la sua ammirazione per il Terzo Reich?
La piccola città di Tiburn, nel New Hampshire.
È là che finisce il primo, con una brutta ferita e varie migliaia di dollari difficili da smaltire. Ed è là che vive il secondo. Non può certo rifiutare ospitalità al rapinatore, considerato che quest'ultimo l'ha colto in una situazione compromettente con una ragazzina chiaramente minorenne.
Su queste basi non è facile costruire un'amicizia... Tanto più che, di lì a poco, a Tiburn compare anche un'agente dell'Fbi. Ma la vita, secondo Levison, riserva sempre molte sorprese.
La Recensione
Le varie sfumature della cattiveria umana emergono sempre nei momenti critici. In realtà però sono latenti dentro di noi, si nascondono nella lotta del vivere quotidiano, permettendo di galleggiare, mentre la parte selvaggia dell'uomo - e della donna, per pari opportunità - rimane sommersa come succede agli iceberg.
Non sempre ciò che si vede corrisponde per dimensioni e qualità a ciò che giace al di sotto della linea di galleggiamento, che in questo breve racconto di genere 'crime story' è rappresentato dai valori del vivere comune borghese nel civilissimo e inquietante New Jersey.
La storia ruota sull'intrecciarsi delle vite di un oscuro docente di storia nel college della piccola città di provincia addormentata, Elias White, scaricato dalla fidanzata per un dottorando tedesco e pronto a tutto, anche all'apologia di nazismo, pur di farsi strada nel mondo accademico, e di un'agente dell'FBI discriminata perchè donna e insoddisfatta della propria carriera, Denise Lupo, frustrata dall'impossibilità di un percorso meritocratico come profiler - si vede che il suo ideale di donna è l'agente Clarice Sterling de 'Il silenzio degli innocenti' - con il destino di un personaggio del tutto antipodico in confronto alla rispettabilità borghese degli altri due, Dixon, giovane rapinatore appena uscito di galera e subito infilatosi in un assalto a una banca, in realtà vittima di un errore giudiziario che gli ha insegnato che lottare contro un sistema fallibile è inutile, molto meglio è galleggiare a pelo d'acqua per non farsi notare e scivolare via dalle sue falle, appunto.
A questi ingredienti principali si aggiungono un paio di figure 'laterali' del costume americano, la cheer leader adolescente, figlia dei vicini di casa che non si fa problemi a stuzzicare la libido del trentenne professore, appena mollato dalla ragazza e subito vittima di uno stereotipo della commedia di genere teen, e il pivello agente dell'FBI in missione insieme alla scafata Denise Lupo, privo di senso dell'ironia e di doti intellettuali valide ma destinato comunque a scavalcare la sua collega in quanto maschio.
Tale miscela genera uno sviluppo narrativo tanto inaspettato quanto poco soddisfacente dal punto di vista del lettore. Se è vero che una certa ingenuità fa parte dello stile dell'autore, che non è uno scrittore 'laureato' o di professione, e rende bene la dimensione naturale e quasi cronachistica del racconto, è vero però anche che il rischio di trasformare lo sguardo cinicamente oggettivo sulla vicenda in una paludosa piattezza diventa molto forte.
Eppure gli elementi per un intreccio dinamico ci sono tutti: in fuga da una rapina in banca e con una ferita, Dixon sorprende il professor White a spassarsela allegramente con la figlia minorenne dei vicini sul tappeto di una villetta nel sobborgo di una piccola città universitaria.
Decide di ricattarlo in cambio di cure e ospitalità finchè non sarà in condizioni di attraversare il confine con il Canada, dove potrà rifarsi una vita allevando bestiame. Il suo più che un crimine sembra un equo risarcimento nei confronti del sistema giudiziario americano.
L'ingranaggio si inceppa quando all'FBI l'annoiata agente Lupo individua a Tiburn alcune banconote con i numeri di serie della rapina, spese dall'infermiera giamaicana che aveva curato sottobanco Dixon per comperare un biglietto aereo e rimpatriare.
Il viaggio nella piccola cittadina del New Jersey diventa un diversivo per Denise Lupo rispetto alle ripetitive giornate schiantate nella burocrazia federale in attesa di potersi congedare e andare a insegnare psicologia in qualche college. In effetti più o meno casualmente l'agente Lupo si imbatte nella verità e la sfiora quasi, finendo a letto con il professor White. Una serie di coincidenze complicano la situazione e domina su tutto l'ambizione sotterranea di Elias White, che sembra inoffensivo nelle sue mire accademiche ma in realtà nasconde, sotto la linea di galleggiamento da imbelle sgobbone, una voglia di rivalsa irresistibile.
Non avendoda perdere nè legami affettivi nè vincoli morali nè remore mentali, Elias White è in realtà più pericoloso del rapinatore, che però ingenuo - in un paradossale rovesciamento dei ruoli - non se ne rende conto e abbassa la guardia ritenendolo un innocuo e pedante topo di biblioteca.
Forse il fatto che cercasse di marciare su dei diari di epoca nazista per tirarne fuori una pubblicazione utile a passare da un'oscura università di provincia a college dell'Ivy League avrebbe potuto essere un indizio della mancanza di scrupolo di Elias White, ma il suo contegno così scialbo e anonimo ingannano perfettamente e alla fine è lui a uscire vincitore nell'ipocrita messinscena borghese della convivenza civile, sfruttando le sue doti mimetiche per raggiungere gli obiettivi: possiede quella spinta della metà canaglia in più che lo spinge dritto al traguardo.
Tutto il contesto dovrà adattarsi ai suoi desideri, volente o nolente.
Potenzialmente questo romanzo - il cui titolo originale 'Cane mangia cane' è storpiato, come spesso avviene, nella sua traduzione italiana - avrebbe tutte le caratteristiche per attrarre il lettore come un magnete. Invece non sfrutta nè i lati che potrebbero andare verso sviluppi ironici nè quelli che porterebbero a sfumature di genere di pulp e il risultato finale è alquanto insipido.
Naturale, scorrevole, interessante ma nel complesso deludente.
Giudizio:+3stelle+
Articolo di Polyfilo
Dettagli del libro
  • Titolo: Una canaglia e mezzo
  • Titolo originale: Dog eats dog
  • Autore: Iain Levison
  • Traduttore: Grazia Rusticali
  • Editore: Feltrinelli
  • Data di Pubblicazione: 2008
  • Collana: I Canguri
  • ISBN-13: 9788807701979
  • Pagine: 223
  • Formato - Prezzo: Paperback - Euro 15,00
Una canaglia e mezzo - Iain Levison

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :