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Una canzone, un ricordo: SALIRO'

Da Marisnew
Cara Lilli,

c'è una canzone che mi è piaciuta fin dalla prima volta che l'ho ascoltata, al Sanremo del 2002. Forse per il ritmo, forse per il testo, o più probabilmente senza un motivo specifico. 

L'ascoltavo spesso e volentieri. 
In quel periodo facevo da baby-sitter ogni giorno al mio primo nipotino, figlio di mio fratello (quello stesso nipotino che poi nel 2006 mi ha fatto da paggetto al matrimonio). Inevitabilmente lui si è ritrovato ad ascoltarla con me. 

Risultato? Io facevo un balletto (oddio...balletto è una parola grossa!) un pò strano e parecchio idiota a dire il vero, muovendo le mani strette a pugno ritmicamente...e quel nanetto poco più che unenne mi imitava, seguendo la musica! Sembravamo un pò matti tutti e due, mi sa :D E' ovvio che ogni volta che riascolto quella canzone, anche oggi, le mani mi partono in automatico, senza controllo. E sorrido ripensando a ciò che io e il mio adorato nipotino abbiamo condiviso nei suoi primi anni di vita, quotidianamente. E a ciò che ancora condividiamo, seppur vedendoci meno spesso perchè adesso abitiamo un pò più distanti, ma sentendoci ad esempio al telefono appena abbiamo un pò di tempo, per farci due chiacchiere e due risate. E ripenso ai film che ci piacciono e che guardiamo insieme e alle pietanze che cuciniamo quando viene a trascorrere l'intera giornata a casa mia, magari d'estate o durante le festività, che la scuola è chiusa.Lui ora è un bellissimo tredicenne e ha un posto speciale nel mio cuore, così come questa canzone.



Salirò (Daniele Silvestri) (2002)
Salirò saliròTra le rose di questo giardinoSalirò saliròFino a quando saròSolamente un punto lontano.Pompapompapompapompa.PreferireiStare seduto sopra il ciglio di un vulcanoMi brucereiMa salutandoti dall'alto con la mano.E invece sto sdraiatoSenza fiatoScotto come il tagliolino al pesto che ho mangiatoE resto qui distesoSul selciato ancora un po'Ma prima o poi ripartirò.AccettereiDi addormentarmi su un ghiacciaio tibetanoCongelereiMa col sorriso che si allarga piano piano(come De Niro, ma più indiano)e invece sto sdraiatosenza fiato sfatto come il letto su cui prima m'hai lasciatoe resto qui distruttodisperato ancora un po'ma prima o poi ripartirò.E salirò saliròSalirò saliròFra le rose di questo giardinoSalirò saliròFino a quando saròSolamente un ricordoLontano.E salirò saliròSalirò saliròFino a quando saròSolamente un puntinolontanopreferirei ricominciarepiano piano dalla basee tra le rose lentamente risaliree prenderei tra le mie manile tue mani e ti direi:"amore in fondo non c'è niente da rifare".E invecePiù giù di cosìNon si poteva andarePiù in basso di cosìC'è solo da scavarePer riprendermiper riprendertici vuole un argano a motoreSalirò saliròSalirò saliròfra le rose di questo giardinoSalirò saliròFino a quando saròSolamente un ricordo lontano.SaliròSalirò-oNon so ancora bene quandoMa provando e riprovandoSalirò saliròFino a quando saròSolamente un puntoLontanoLontanoLontanoLontano

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