Nel 2015 uscirà anche nelle sale italiane, spero, un film che mi ispira un sacco: Homesman , diretto da Tommy Lee Jones con Tommy Lee Jones, Hilary Swank, Grace Gummer.
Che è tratto da un romanzo piuttosto famoso che porta lo stesso titolo, scritto da Glendon Swarthout nel 1988.
Trama: Anno 1854. Mary Bee Cuddy è una giovane e tenace pioniera, originaria del Nebraska che vive isolata alla frontiera americana, nel bel mezzo del Far West. Scartata da tutti i rudi uomini della zona, ma in compenso ritenuta una donna in gamba e indipendente, Mary Bee si assume il difficile compito di trasportare tre donne malate mentalmente nell’Iowa, nell’East, da dove provengono. E proprio a causa dell’ambiente a loro estraneo del West, sono uscite, chi in un modo, chi nell’altro, completamente di senno. Nel viaggio, la diligenza su cui Mary Bee ha caricato le donne si imbatte in un vecchio e rozzo vagabondo, George Biggs, al quale Mary Bee salva la vita. Allora George decide di aggregarsi alla compagnia per proteggere le donne dai pericoli del West, imbarcandosi in un viaggio avventuroso e ricco di sorprese, che porterà i due, avvezzi alle chiuse leggi di frontiera, a compiere un percorso di maturazione.
La storia mi intriga parecchio e potrebbe essere un gran bel film, credo proprio che andrò a vederlo. E’ il rovesciamento dei libri e dei film riguardanti le mogli per corrispondenza che dall’est affrontavano un difficilissimo e spesso mortale viaggio vesto Ovest dai loro mariti. Qui vediamo come la durezza della vita a Ovest spezzava letteralmente alcune donne, portandole a collassi nervosi, e questa è la storia di un viaggio al rovescio per riportarle verso est dove possono venire curate….si spera.
Sapete già che da quando ho letto il romanzo The Brides of Praire gold di Maggie Osborne, mi è venuta la curiosità di leggere altri romanzi dedicati alle Mail Order Brides, cioè alle Spose per corrispondenza. Nel vecchio west vista la mancanza di donne alla frontiera e nei nuovi territori appena colonizzati, era usanza che gli uomini mettessero annunci sui giornali cercando moglie, e le donne, spinte dalle più varie ragioni potevano rispondere all’annuncio via lettera. Ne conseguiva una corrispondenza che spesso si concludeva con l’uomo che pagava il viaggio alla donna che lo raggiungeva e i due, pur non essendosi mai visti, si sposavano.
Il viaggio verso Ovest era difficile e mortale, il più delle volte, non esistevano strade, ma solo piste di carovane e impervie montagne e deserti da solcare. Oltre ai pericoli naturali si aggiungevano gli indiani e i banditi, insomma, per voler affrontare tale viaggio si doveva davvero essere molto ma molto motivati o disperati. Poichè si rischiava quotidianamente la vita.
E se poi, quando si arrivava miracolosamente a destinazione si restava pure delusi dallo sposo, bè, non era certo molto piacevole.
Molti romanzi rosa storici hanno scelto di raccontare queste storie di donne e uomini coraggiosi, ma di solito preferiscono raccontare la nascita dell’amore tra due sconosciuti scalfiti dalla vita , perciò iniziano la narrazione con l’arrivo della dama, sana e salva e pure fresca come una rosa, e il primo incontro con lo sposo.
Non raccontano i viagi più duri ed impervi, o almeno non molti lo fanno. Maggie Osborne, con The Brides of Praire gold, racconta proprio il viaggio, e non ciò che vi seguì, e cosi fa anche un vecchio film che ho avuto il piacere di scoprire:
Titolo: Donne verso l’ignoto
Disponibile in dvd anche in italiano
Trama: Fine 800’. Una vallata della California è abitata da una pacifica comunità di coloni. L’unico problema è che scarseggiano le donne. A Roy viene affidato il compito di andare a Chicago a reclutare 150 fanciulle disposte ad accettare la dura vita del West. Il viaggio è impervio e carico di avvenimenti drammatici, ma le donne, appartenenti ai ceti più svariati, sapranno affrontare le insidie del viaggio con spirito indomito. Alcune non raggiungeranno mai la meta.
L’organizzatore della carovana, Roy Whitman, sceglierà per giudarla l’espreto Buck che, ha inizialmente un atteggiamento preconcetto e quindi ostile. Tale atteggiamento muterà radicalmente di fronte al valore palesato dalle donne, e prima di consegnarle agli uomini che attendono impazienti, parla loro con accenti di autentica commozione e rispetto per chi, come le donne, ha saputo vincere la paura dell’ignoto. Inoltre saranno le donne a scegliere gli uomini alla fine del film.
La mia opinione: E’ un vecchio western in bianco e nero , e ha qualche difetto, eppure stupisce per la sua modernità e per l’attenzione a molti dettagli storici di quei viaggi. Le tombe che costellano la pista delle carovane, dove viene sepolto chi perisce in viaggio. Come i carri e i muli che li trainavano fossero fondamentali e perciò trattati meglio degli umani, che per non appensantire il carico dovevano spesso camminare a fianco del carro, e non starvi sopra. Il difficile modo in cui i carri scendevano o salivani i pendii….
Inoltre il rapporto uomo donna viene esplorato in tutte le sue sfaccettature. Una carovana pien adi donne, guidata da un gruppo di uomini, è di per sè, una polveriera. Fin da subito Buck deve usare la forza per far capire ai suoi uomini che non devomno toccare le donne, ma non gli danno retta. Abbiamo una scena di violenza, non mostrata ma sottointesa e una morte. E qui c’è un primo punto di rottura che sembra vuoglia mostrare quanto gli uomini possano lasciarsi guidare dai loro bassi istinti, infatti, avendo capito quanto il viaggio sarà duro e quanto Buck sia rigido sui suoi principi, Gli uomini abbandonano la carovana con alcune donne spaventate dai pericoli fin ad ora incontrati. Rimarrà un unico uomo, oltre Buck e Roy, il solo veramente innamorato di una delle donne, quindi unico esempio di nobili sentimenti.
Ne esce pertanto un ritratto poco lusinghiero degli uomini, all’inizio,che, tranne pochi esempi, Roy e il mandrano innamorato, sono guidati solo dalle loro passioni e dall’egoismo, oltre che da preconcetti, come Buck. Sarà solo verso la fine del Film e dopo il cambiamento di Buck che vedremo nuovi esempi di positività maschile negli sposi, che lasceranno le donne scegliere e prederanno ciò che verrà loro dato senza fiatare o pretendere. Emcomiabile e moderno il discorsetto di Buck agli uomini allupati, che dice loro senza mezzi termini che se non tratteranno bene le loro donne, dopo tutto quello che hanno passato per arrivare fin lì, e dopo il coraggio che hanno dimostrato, ci penserà òui a picchiarli a dovere!
Passando ora alle figure femminili, diverse emergono dal gruppo. Nonostante Rpy cerchi donne per bene, per la sua carovana, non esita ad accettare anche due colomba non proprio ncandide che vogliono cambiare vita. Una di esse volitiva, testarda, civettuola, ma anche forte coraggiosa e generosa nonchè bella, deciderà di ottenere l’amore di Buck, e ci riuscirà. Potere femminile….
Poi abbiamo una vedova non proprio bella e un poco avanti con gli anni. Mascolina, forte come un mulo, che fa un poco da madre ad alcune delle ragazze più giovani, e che aiuterà Buck a condurre la carovana grazie all’sempio che rappresenta per tutte le donne. E’ lei che manda avanti quasi tutto l’anbaradan, e lo fa anche scherzando e con ironia.
Poi abbiamo un altra vedova, con figlio al seguito che durante il viaggio subirà un trauma orribile, ma che proverà la propria forza riuscendo a superarlo. Poi una ragazza rimasta incinta che vede nel viaggio l’unica speranza per suo figlio di vivere non da bastardo e che poverina dovrà partorire nel deserto su un carro in movimento…..
Donne diverse, più o meno forti, tutte giudate da motivi diverse, ma tutte fulgudi esempi di coraggio di fronte alle avverisità.
Davvero un bel film, che consiglio a tutti, c’è amore, c’è avventura, c’è melodramma, contine tutto ciò che potreste desiderare.
Inoltre naturalmente non posso fa re a meno di consigliarvi, se potete leggere in inglese:
Titolo: The Brides of Praire gold
Inedito in italiano
Trama: Cody Snow non sa cosa l’abbia spinto ad accettare l’incarico di guidare una carovana di dodici spose per corrispondenza dal Missouri fino a Clampet Falls, Oregon, ma già prima di partire si è pentito di averlo fatto. Non solo dovrà sorbirsi le loro innumerevoli lamentele e proteggerle dai pericoli del viaggio, ma dovrà anche combattere contro l’attrazione che prova verso una di loro, Perrin Waverly, poiché lei è promessa ad un altro, e lui ha giurato a se stesso dopo la morte della moglie, che non si sarebbe mai più sposato.
La mia opinione: Il mio libro preferito di questa autrice al momento. Non li ho ancora letti tutti, ma sarà sicuramente ai primi posti, poiché mi è piaciuto un sacco, nonostante sia piuttosto corale. Che dire. Mi è piaciuto talmente tanto che ora sto leggendo tutti i romance che riesco a trovare con protagoniste spose per corrispondenza. Nel vecchio west vista la mancanza di donne alla frontiera e nei nuovi territori appena colonizzati, era usanza che gli uomini mettessero annunci sui giornali cercando moglie, e le donne, spinte dalle più varie ragioni potevano rispondere all’annuncio via lettera. Ne conseguiva una corrispondenza che spesso si concludeva con l’uomo che pagava il viaggio alla donna che lo raggiungeva e i due, pur non essendosi mai visti, si sposavano.
Ora, di solito, se una donna rispondeva ad un tale annuncio era perché aveva dei problemi a trovare marito in altro modo o non aveva altro modo di mantenersi.
In questo libro le dodici donne della carovana hanno avuto diversi motivi per decidere di affrontare un viaggio così duro e pericoloso: Perrin è vedova, non può mantenersi da sola e non vuole rimanere nel suo paesino dove la sua reputazione è a pezzi a causa di un suo errore di giudizio dovuto però alle sue circostanze. Le pesa andare a sposarsi lontano, non per il viaggio, ma per il fatto che gli uomini l’hanno sempre sfruttata o delusa e non crede che la cosa sarà diversa stavolta. Mem invece è una donna troppo indipendente, troppo alta e schietta per trovare marito nel suo paesino, e ha sempre sognato di vivere un’avventura, desidera ardentemente questo viaggio, e le spiace un poco che sua sorella, che dipende un po’ troppo da lei, abbia deciso di seguirla perché è rimasta vedova da poco. Hilda è una maestra troppo brutta per trovare marito in altro modo e abbastanza piena di coraggio tedesco per tirarsi indietro davanti a questa sfida. Sarah, vedova di un ufficiale, ha viaggiato al suo fianco per il mondo e sa cosa aspettarsi da questo viaggio, troppo avanti con gli anni, ormai trentenne se vuole marito deve andarselo a trovare e non ha certo remore a farlo. Augusta dopo gli sbagliati investimenti del padre e il suo suicidio non possiede più nulla al mondo se non l’orgoglio di quella che una volta era la famiglia più ricca della città e odia l’idea di questo viaggio, ma non ha altra scelta. Jane, figlia di un pastore si unisca alla carovana per non viaggiare sola verso il suo promesso sposo che conosce già bene e che l’aspetta. Alice è in fuga sotto falso nome da un marito troppo manesco. Thea, una dotata disegnatrice, timida e riservata, spera in un nuovo inizio. Cora, una povera serva illetterata non ha altre prospettive. Winnie è assuefatta all’oppio e i genitori sperano che allontanarla dal paese potrà aiutarla, mentre Ona nasconde un segreto ancora più oscuro.
Il viaggio viene descritto non con troppi tediosi particolari, ma con la giusta accuratezza. Le difficoltà grandi e piccole, i problemi su come e dove occuparsi dei propri bisogni, la polvere, la sporcizia, la stanchezza la malattia, eppure è tutto parte di uno sfondo pittoresco e verosimile a una storia romantica e avvincente. In particolare, oltre alla storia principale tra Perrin e Cody. Assistiamo al triangolo amoroso tra Webb, la guida indiana della carovana (che in realtà è solo per metà indiano ed è unico erede maschio di Lord Albany, Un ricco Duca inglese), Augusta bellissima, ma arrogante e razzista, e Mem, non bella, ma atletica, dolce coraggiosa e sopra ogni cosa amichevole, leale e curiosa. Webb all’inizio è attratto dall’incredibile bellezza di Augusta, ma quando lei lo respinge perché mezzo indiano, per fortuna si accorgerà di Mem…..Ora queste poche parole non vi rendono l’idea della loro storia che è davvero molto dolce ed è la parte del libro che ho amato di più, ma fidatevi se vi dico che vale veramente davvero la pena di leggere questo romanzo. Poiché oltre a tutto ciò che vi ho già detto contiene anche un mistero da risolvere……
Altro libro riguardante un mail order bride è:
Titolo: The bridal veil
Autore: Alexis Harrington
Inedito in italiano
Trama: Emily Cannon non è la sposa a cui Luck Becker aveva scritto, ma la sorella di mediocre bellezza e troppo alta.
Quando sua sorella è morta e Emily è rimasta sola al mondo, in un raro momento di impulsività ha deciso di prendere il suo posto come sposa per corrispondenza. Certo non è bella come lei, ma in fondo il futuro sposo non aveva mai visto la sua interlocutrice e poi se non possiede la bellezza, Emily ha molte altre capacità, e dopo una vita passata con genitori che le hanno sempre detto che non era bella o speciale, non è che non si aspetti molto. Eppure ci rimane comunque male quando Luck la vede e subito la rifiuta.
Luck però non può fare lo schizzinoso, ha bisogno di una madre per sua figlia, e accetta di sposare Emily, che per di più dopo il viaggio non ha più un soldo. Ma mette subito in chiaro che lei sarà una governante non sua moglie sul serio.
Emily china la testa, ci è abituata e accetta. Nel suo baule ha l’abito da sposa e il velo di sua sorella, ma non li indossa per la cerimonia, dopotutto non è un vero matrimonio, e ripone anche quel sogno di un matrimonio in bianco, in un cassetto.
Come se non bastasse quello che trova a casa di Luck è un vero disastro. Sua figlia è una piccola selvaggia aizzata dalla suocera di Luck che ha trasformato la casa in un santuario dedicato alla figlia morta. Una famiglia veramente disastrata. E sarà un duro lavoro per Emily cercare di riunire questo nucleo famigliare distrutto da vecchi rancori e segreti mai rivelati.
La mia opinione: nonostante la mia sinossi non lo lasci intravedere questo libro mi è piaciuto molto. Non amo particolarmente questa autrice, ma stavolta ha colto nel segno con una storia semplice ma toccante e non troppo melodrammatica come suo solito. Qui ogni personaggio non è nè completamente buono nè completamente cattivo, tranne Emily, e tutti hanno chiari motivi per essere ciò che sono.
L’unica cosa che non mi è piaciuto è il rifiuto iniziale di Luck verso Emily quando la vede, voglio dire, mica aveva visto la sorella, come può sapere che quella era bella, e poi se uno ordina per corrispondenza on può mica avere alte aspettative, e poi considerando il suo passato non aveva motivi per volere una bella donna…….
Comunque, detto questo il libro è molto introspettivo e piacevole.
Emily è abituata ad essere poco considerata, ma in realtà ha un gran cuore e un gran bisogno d’amore, e lo stesso vale per tutti i membri di questa famiglia spezzata dalla morte della moglie di Luck.
Con la sua dolcezza e modi calmi Emily piano piano fa breccia sia nella bambina che in Luck, che inizia anche a vederla con occhi nuovi. Come elemento di disturbo rimarrà solo la suocera, troppo intrappolata nel suo dolore per riuscire a capire che per andare avanti bisogna smettere di rimanere incollati al passato.
Tra Emily e Luck nascerà un sentimento sincero, e una nuova vita inizierà finalmente per tutti quando finalmente i segreti del passato saranno riportati alla luce. Mi limito a dire che il primo matrimonio di Luck non è certo stato felice…….
E alla fine Emily potrà usare il prezioso velo da sposa della sua antenata realizzando tutti i suoi sogni come merita.
Infine c’è anche questo libro disponibile in italiano:
Deborah Hale, La nave delle spose
Nuova Scozia, 1818 - Una nave che trasporta quaranta giovani spose destinate ai coloni della Nuova Scozia arriva senza preavviso nel porto di Halifax. Anziché accoglierle con un caldo benvenuto, però, il governatore della colonia, Sir Robert Kerr, scambiandole per donne di malaffare proibisce loro di scendere a terra e cerca addirittura di rimandarle indietro. Ma Jocelyn Finch, avvenente vedova che accompagna le ragazze, non si dà per vinta e sfida il governatore a duello, lasciando a lui la scelta delle armi. L’uomo, restio a combattere contro una donna con la spada o la pistola, decide per una partita a scacchi… e viene clamorosamente sconfitto. Così Jocelyn ottiene il permesso di restare e di portare a termine la sua missione. E inevitabilmente, come Sir Robert temeva, finisce per creare scompiglio in città e nel cuore dell’affascinante governatore.