I grandi avvenimenti compaiono, per così dire, due volte nella storia; "una volta come tragedia, e la seconda come farsa". E' questa l'affermazione definitiva con cui Marx - dopo essersi liberato del suo amore-odio per Hegel - apre il fuoco ne "Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte". Dopo la tragedia e la farsa, forse si potrebbe aggiungere una terza possibilità: quella che si riferisce al momento in cui i grandi accadimenti si propongono come ... estetica. Quando veniamo messi in condizione di poter contemplare i nostri peggiori disastri esposti in un museo. Quello che più o meno è accaduto, per esempio, con temi come la guerra civile spagnola, ma anche con avvenimenti più recenti come la guerra in Irak, che si sono ritrovati convertiti in generi artistici, o romanzeschi, e "revisionati" per mano di autori dalla provenienza più disparata. E' anche il caso del "comunismo" che negli ultimi anni ha avuto una sorta di revival certificato, negli ultimi anni, da una qualche decina di esposizioni e mostre - con il conio del neologismo "Ostalgia" - e dalla fascinazione che quel mondo sembra avere su fotografi, romanzieri e cineasti occidentali, a partire da Hollywood.
La tragedia, la farsa, l'estetica... e non è ancora finita. Esiste una quarta e, speriamo, ultima opzione. Quella dei grandi fatti che tornano sotto forma di ... business.
Almeno è quello che sembra volerci dimostrare la banca Sparkasse di Cheminita, in Germania (città che si è chiamata, dal 1953 al 1990, Karl-Marx-Stadt), che ha prodotto una carta di credito MasterCard recante in bell'evidenza le fattezze del fondatore del socialismo. Vale la pena aggiungere che una simile scelta, è stata effettuata a partire da una votazione online che ha incoronato Karl Marx vincitore assoluto.
C'è una specie di leggenda che racconta come, ai tempi del generalissimo Franco, ci fosse un editore spagnolo che sosteneva che i comunisti non andavano ammazzati, ma comprati!
Marx è morto, e non può essere comprato, ma può essere trasformato in ... feticcio. Un "valore di scambio", avrebbe detto di sé stesso, rimirando la sua faccia barbuta chiamata a legittimare il capitale finanziario. Una specie di fantasma tornato ad aggirarsi per il mondo, sotto forma di carta di credito, e che stavolta entra comodamente in tasca.
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