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Una cartolina da... Ramsey (Isola di Man)

Creato il 10 luglio 2014 da Giovy
Una cartolina da... Ramsey
Ramsey è una graziosa cittadina, posizionata in un'ampia baia sulla costa nord-orientale dell'Isola di Man (che si può chiamare anche solo Mann). La cartolina di oggi, in apparenza cheap e poco appariscente, è invece l'occasione per parlarvi di alcune cose curiose ed utili su questo piccolo territorio del Mare d'Irlanda e sul mondo britannico in generale.
Sinceramente non saprei se definire Ramsey un posto turistico (tenendo sempre presente di traslare il termine "turistico" nel suo senso british). Una risposta salomonica sarebbe "sì e no". Ci sono diverse attività ricreative da fare nei dintorni, ed il paesaggio è incantevole, ma questo centro ha un suo mood particolare che lo allontana dalla classica immagine di semplice luogo di svago. La migliore definizione possibile me l'ha data un signore inglese, stabilitosi qui tanti anni fa, che ho incontrato al porto: "Qui è come era l'Inghilterra una quarantina d'anni fa". Se volete vedere una "vera" cittadina britannica isolana, carina e senza troppi fronzoli, venite qui. Tanto più che Ramsey è capolinea della Manx Electric Railway, una delle attrazioni storiche locali più interessanti, dato che risale alla fine del 19° secolo: quindi perché non prendere i classici due piccioni con una fava?
Comunque, come ho appena accennato le attività in zona sono tante, dal golf alla vela. E naturalmente, essendo sul mare, questo è anche un rinomato centro per la pesca: il molo di Ramsey è uno degli spot più consigliati. Passeggiando su questo ed altri moli di Mann dovreste notare cartelli come quello in fotografia, che illustra le misure minime richieste per la cattura del pesce e che è molto interessante per diversi motivi che vorrei condividere con voi.
Principalmente, questo ci mostra un classico esempio di bye-law britannica. Le bye-law (o byelaw, senza trattino) sono le leggi locali, emanate da organismi legislativi diversi dalla stato centrale per regolamentare aspetti particolari di un territorio, e che a volte possono non coincidere con regole simili applicate a livello nazionale. Sono un po' l'equivalente delle nostre ordinanze comunali o leggi regionali. Quando visitate un luogo, nello UK come in altre parti del globo, bisognerebbe sempre fare attenzione a queste norme locali per evitare figuracce, multe o guai legali peggiori. 
Sull'Isola di Man (che, vi ricordo, è una cosiddetta Crown Dependency, cioè un territorio formalmente indipendente ma politicamente legato alla Corona Britannica) la pesca è un'attività molto importante, sia come settore commerciale che come sport. Addirittura la scallop [cappasanta] è un prodotto tipico e un simbolo gastronomico locale. Dato il numero di pescatori professionisti, e di pescatori sportivi sia residenti che esterni, se le catture non fossero regolate da specifiche bye-law la popolazione ittica e l'equilibrio ecologico subirebbero gravi danni. Le bye-law possono variare a seconda della stagione, del luogo e addirittura dell'anno. E non dimenticate che la cultura britannica è molto più ligia della nostra in fatto di leggi e regole, anche per quelle apparentemente più singolari o strane. 
Per dimostrarvi quanto sia importante e non sempre scontata la conoscenza di una bye-law facciamo finta che voi siate, per esempio, pescatori sportivi desiderosi di fare una vacanza a Mann praticando il vostro hobby. Parlando di pesca con lenza ed amo [angling], sull'isola è richiesta una specifica licenza per la pesca in acqua dolce, ma non per quella in mare. Gettare liberamente l'amo da uno scoglio o da un molo è un'attività ricreativa incoraggiata sia dagli uffici turistici che dalla autorità, ma se provaste a fare lo stesso in un ruscello o in un laghetto, anche se privati, senza regolare permesso (come suggerirebbe la proprietà transitiva) le conseguenze potrebbero essere pessime. Però nemmeno la pesca in mare è tutta uguale. A differenza dell'angling, la pesca con la nassa [potting] richiede una licenza. Quindi se per cena cercate astici [lobster], granchi [crab] o in generale crostacei [crustacean o shellfish] sappiate che senza permesso delle autorità è vietato. Anche la pesca con la rete [net fishing] non è così scontata: è vietata in certe zone, permessa in altre, possibile in certe località ed in certo periodi dell'anno. Pure per questa è richiesta comunque la licenza. In ogni caso, poi, ci sono regole particolari sulle varie specie da catturare, sul periodo in cui tale cattura è permessa e sulle misure minime degli esemplari. Come potete capire da questo esempio, le bye-law possono essere un terreno davvero scivoloso, specie per noi italiani abituati ad un certo modo di fare, diciamo così, "creativo".
Il cartello ci mostra anche un altro paio di cose interessanti, che purtroppo sono difficili da leggere in fotografia a causa della piccolezza dei caratteri. La prima è rappresentata dalle misure espresse in centimetri e non in pollici, fatto davvero sorprendente data la nota ritrosia del mondo britannico ad adottare il sistema metrico decimale, altrimenti detto Sistema Internazionale (S.I.), in uso nel resto d'Europa ed in larga parte del globo terracqueo. Ricordo, comunque, che nello UK e nel Commonwealth già da molti anni è in corso l'implementazione, non facile, delle unità di misura S.I. (che si può vedere, ad esempio, nella suddivisione decimale attuale della sterlina). A margine, faccio anche notare che i nomi dei pesci sono scritti sia in inglese che nel gaelico locale.
La seconda invece si trova spiegata nel testo della parte superiore del cartello, dove si chiede di denunciare alle autorità ("nella più stretta riservatezza", si legge testualmente) chi dovesse catturare pesci di dimensioni inferiori a quelle legali senza liberarli. Ora, tanto per cominciare fa sorridere immaginare un passante sul molo che, vedendo dei pescatori, tira fuori un righello o un metro da sarta per misurare i pesci altrui (che, per un britannico attuale, è l'unico modo per valutare correttamente dei centimetri). E fa sorridere anche pensare ai pescatori che acconsentono a tali controlli, volontariamente e senza fiatare. D'altro canto, simili inviti alla delazione protetta dall'anonimato sono sempre abbastanza preoccupanti ed opinabili: senza scomodare la storia delle dittature, come non pensare (specie da parte di noi italiani) alla possibilità di dispetti e false denunce? Certamente, si fa leva ed affidamento sulla proverbiale correttezza anglosassone per evitare tali episodi, anche perché si parla di multe fino a 50'000 sterline.
Saluti, alla prossima cartolina!

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