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Una cartolina dal 1920

Creato il 22 aprile 2014 da Scribacchina

cartolina 1920

Tempo fa, il mio spacciatore di libri antichi (che continua a latitare in redazione, ma per buoni motivi: so che è parecchio impegnato tra conferenze, ricerche storiche e… anche un po’ di politica…) si era presentato nel mio ufficio con un libro nella mano destra e una cartolina nella sinistra.
“La vuoi questa, Scribacchina? Me l’ha regalata il robivecchi l’altro giorno. Aveva tante altre cartoline, tutte simili a questa; le stava buttando via, sembra non le voglia nessuno”.
Il disegno delicato, con quella bella scenetta familiare e il suo profumo d’altri tempi, mi aveva dato subito una bella sensazione di serenità.
Ho ringraziato lo spacciatore e ho messo la cartolina in mezzo al libro, senza guardarla: aspettavo di restare sola per leggerla.

E’ uno scritto che noi «moderni del 2014» potremmo scambiare per una banale epistola tra due conoscenti, uomo e donna. Invece ho come l’impressione che i due protagonisti fossero più che conoscenti; anzi, ne sono sicura: nell’immagine della cartolina e nel «saluto affettuoso dal suo capitano Gino» leggo una delicatissima attestazione d’amore.
Scritta molto in piccolo tra le righe, in mezzo a fatti personali, piccole quotidianità da condividere, vita vissuta e vita ancora da vivere.
Cose antiche.

A proposito di fatti personali.
Prima di farlo, mi sono chiesta se era proprio il caso di violare la privacy di Bettina e del suo capitano Gino pubblicando – per quanto su un blog con pochi lettori - la loro corrispondenza.
Quasi immediatamente ho visto il robivecchi con un fascio di cartoline come questa; lo getta nella differenziata. Subito arriva il camion della carta, un enorme mostro che fagocita il prezioso plico e lo trita, distruggendolo per sempre.

No, non trovo sbagliato condividere questa cartolina e fare in modo che Bettina e Gino – due ragazzi del 1920, ormai sicuramente scomparsi – trovino una seconda vita qui, nella mia casetta virtuale.

***

Ferrara, 10 marzo 1920

Carissima Bettina,
Come le dissi nella mia di ieri, mi trovo ancora a Ferrara. Ho parlato col Colonnello del Deposito e con parecchi colleghi ma nessuno di loro sa l’indirizzo di quel tale Colonnello Commissario. Il Colonnello del Deposito mi consigliò di rivolgermi al Ministero della guerra essendo probabile che quel Commissario si trovi già in congedo.
Rivolgersi al Ministero è un disastro perché ci vuole almeno un mesetto prima che risponda o forse più.
Meno male che non sono venuto qui a Ferrara proprio per niente: Ho ottenuto un nuovo libretto di 50 scontrini a riduzione militare. Questa sera ritorno a casa e spero di trovare mia mamma un po’ migliorata.
Un saluto affettuoso dal suo Capitano Gino.


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