Kamala Nair è nata a Londra, ma ha vissuto fin da piccolissima negli Stati Uniti. Dopo essersi laureata presso il prestigioso Wellsley College, è tornata in Europa per proseguire gli studi, prima a Oxford, poi al Trinity College di Dublino, dove ha conseguito un master in Scrittura creativa. Attualmente vive a New York.
Sito:http://kamalanair.com/book/
Sito italiano dedicato al libro: http://www.unacasadipetalirossi.it/
Titolo: Una casa di petali rossi
Autore: Kamal Nair (Traduttore: C. Brovelli)
Serie: //
Edito da: Nord (Collana: //)
Prezzo: 16,60 €
Genere: Narrativa
Pagine: 374 p.
Voto:
Trama: Il segreto di Rakhee ha radici lontane ed è legato all’estate del suo primo viaggio in India, a un mondo illuminato da un sole accecante oppure annerito da cortine di pioggia, a una vecchia casa quasi troppo grande da esplorare, a cibi intensamente saporiti e colorati, a zie vestite con sari sgargianti, a cugine chiassose e ficcanaso, e a un giardino lussureggiante, nascosto dietro un alto muro di cinta.
Allora Rakhee era troppo giovane per sopportare il peso della sua scoperta, ma non è mai riuscita a dimenticarla e adesso, proprio mentre la vita le regala promesse di gioia, comprende che è arrivato il momento di dire la verità, anche se ciò significa perdere tutto, compreso l’amore. Tocca a lei abbattere le mura di quel giardino che la sua famiglia ha così caparbiamente difeso. Tocca a lei trovare la chiave per aprire la casa di petali rossi.
Recensione
di CriCra
Una casa di petali rossi è il libro con cui la scrittrice Kamala Nair quest’anno ha debuttato nelle librerie di vari paesi nel mondo. In questo libro l’autrice stessa ha messo per iscritto una storia nata dai ricordi di un suo viaggio in India, in cui i luoghi e le persone familiari hanno contribuito a creare questa bella e incantevole storia.
La protagonista è Rakhe
e, una giovane artista che, alla vigilia di un passo importante come il matrimonio, decide di mettere alla luce del sole, tutti gli oscuri segreti che fino ad ora aveva tenuto al sicuro nel suo cuore senza mai confidarsi con nessuno, persino con colui che ben presto sarebbe diventato il suo compagno per la vita. Compirà quindi un viaggio che la riporterà in India dopo tanti anni di assenza, per cercare colei dalla quale tanto tempo prima aveva deciso di allontanarsi.Inizia così un viaggio nella memoria di Rakhee che dalla cittadina di Plainfield nel Minnesota, ci condurrà fin nella lontana India, facendoci conoscere episodi della sua infanzia, i suoi genitori Aba, suo padre e Amma, sua madre e tutti i suoi parenti indiani che hanno lasciato un segno indelebile nel suo passato. Conosceremo i pensieri perplessi e le paure di una bambina timida, introversa e insicura di sé, alle prese con i propri genitori che non si parlano e si evitano quasi sempre e quelle poche volte che lo fanno finiscono per discutere molto animatamente.
Il pensiero di lasciare solo Aba per un’estate intera,
unito alla prospettiva di un divorzio, era insopportabile.
Sotto lo stesso tetto, la nostra famiglia si era divisa…
poteva sopravvivere, con un oceano a separarla?
Rakhee ci farà conoscere, attraverso i suoi occhi e la sua voce, gli straordinari usi e costumi indiani.
Ogni minimo dettaglio, come il modo di vestirsi, la lingua parlata, la stessa varietà del cibo nel loro carosello multicolore, ci lasceranno affascinati. Per non parlare dei luoghi dove la storia è ambientata: il Kerala, dove ritroviamo una lussureggiante e poliedrica flora, come gli spettacolari alberi Ashoka (“Senza Dolore”) dai quali la stessa dimora della famiglia di Rakhee prenderà il nome.È stato interessante leggere tutto ciò che ha fatto da contorno alla nascita di questo libro: i ricordi dell’autrice, i suoi viaggi, la difficoltà e i rifiuti editoriali. È facile percepire come l’autrice, per sua stessa ammissione, abbia preso ad esempio per questo suo libro storie conosciute in tutto il mondo come Il Giardino Segreto di Frances H. Burnett e ancora quella di Raperonzolo dei Fratelli Grimm. Tutto in stile “bollywoodiano” dato lo scenario ambientale indiano.
Un vento sommesso cominciò a fischiarmi nelle orecchie e
agitò i rami dell’albero ashoka, che riversò una pioggia
di petali rossi. Allargai le braccia e li raccolsi, mentre Krishna
si sollevò a sedere e osservò quella cascata di petali
con la bocca aperta per lo stupore.
Ma poi, continuando con la lettura, ci si rende conto della serietà della storia, la quale mette in evidenza come in molti paesi nel mondo, nonostante la vita sia a
pprodata a grandi passi nel ventunesimo secolo, ci siano usanze drastiche in grado di decidere il destino di chi (in questo caso) nasce donna. Fin dalla tenera età è la famiglia a decidere chi sarà lo sposo, a prescindere di quale sia la causa, se per motivi di eredità nobiliari o per prevenire tracolli finanziari della stessa.Un libro serio e drammatico, forse a volte anche un po’ troppo. Il finale poi è riuscito a dare un senso di riscatto per tutto ciò che i protagonisti principali hanno passato, subito e sofferto durante la loro storia. Anche se non rientra esattamente tra quelli che sono i miei generi preferiti, non mi sento di escluderlo tra quelle che sono storie ricche di pathos, atmosfere suggestive e per chi ama il genere, drammaticità reale.