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Una, cento, mille teste fotografiche: guida alla scelta

Da Ragdoll @FotoComeFare

Dopo aver pubblicato la guida ai vari tipi di treppiede, concludiamo con una guida alla scelta della testa fotografica, l’indispensabile completamento di un buon treppiede.

La testa fotografica è un componente del treppiede che permette maggiore versatilità nell’uso della fotocamera. Alcuni treppiedi economici possono essere già provvisti di testa propria, non sostituibile, mentre la quasi totalità dei cavalletti di buon livello ha a sua disposizione un attacco a vite per montare svariati tipi di teste, a volte vendute in kit col cavalletto stesso, ma comunque sostituibili in caso di bisogno.

Ad un cavalletto di buon livello devi dunque necessariamente aggiungere una testa fotografica. Questa ti permette di agganciare più facilmente la fotocamera al treppiede, ma soprattutto ti permette una migliore ed estremamente più facile composizione dell’immagine.

Le varie tipologie di teste

Esistono plurime tipologie di teste : è importante sapere che la quasi totalità di esse ha un attacco “standard”, di solito 1/4 o, più raramente, 3/8 di pollice. In questo secondo caso, è possibile modificare l’inconsueto 3/8 di pollice in un 1/4 di pollice con il semplice uso di un adattatore apposito. Esso costa pochi centesimi di euro ed è facilmente reperibile, ad esempio, su e-bay o altri negozi online.

Le principali tipologie di teste sono:

  • a tre vie,
  • fluida,
  • joystick,
  • a sfera,
  • a cremagliera,
  • a bilanciere (o Gimbal),
  • panoramica.

 

Testa a tre vie

testa fotografica treppiede a tre vie

È la classica testa “paesaggistica”. La testa a tre vie è una testa che si muove su tre assi tramite delle manopole che ne permettono la regolazione.

Tra i pregi di questo tipo di testa c’è sicuramente la buona stabilità e la buona precisione della regolazione, mentre tra i difetti ci sono una scarsa velocità d’uso (da cui deriva una scarsa versatilità) e possibili difficoltà di trasporto dovute alle dimensioni non piccole.

Testa fluida

testa fotografica treppiede fluida

È detta anche “testa video”, in quanto permette un movimento senza scatti della testa stessa, e quindi dell’inquadratura. È perciò molto adatta per chi vuole realizzare video, ma molto meno per la fotografia.

Spesso e volentieri teste fotografiche di questo tipo sono incluse in kit con cavalletti meno pregiati. In questo caso altrettanto spesso e volentieri non sono di buona qualità, e risultano essere semplicemente delle teste a 2 o 3 vie particolarmente castrate.

Teste Joystick

testa fotografica treppiede joystick

Molto simili alle teste fluide o a quelle a tre vie, si differenziano da queste perché vengono controllate e regolate tramite un’impugnatura a forma di joystick. Per il resto conservano le caratteristiche già illustrate per i precedenti tipi.

Teste a sfera

Sono probabilmente le più usate e diffuse, nonché la tipologia che presenta più modelli in commercio. Sono costituite, di solito, da un cilindro di metallo in cui è innestata una sfera libera di ruotare, che a sua volta termina con l’aggancio per la macchina fotografica.

A seconda del modello queste teste possono essere più o meno resistenti, stabili, precise e comode da usare, ma è sicuro che in ogni caso sono in assoluto le teste più versatili. Si adattano con relativa facilità ad ogni genere, che sia statico o dinamico.

La costruzione è da tenere in debito conto: alcune teste a sfera si serrano mediante una leva, altre attraverso una ruota, altre presentano una ruota principale per il serraggio e una o più ulteriori rotelle che fungono da frizione, in modo da poter decidere quanto lasciare libero il movimento della sfera nel suo cilindro.

testa a sfera con leva treppiede

Alcuni produttori inseriscono regolazioni fini, blocchi e sistemi avanzati di gestione del movimento e del peso (ad esempio le ottime e costose teste a sfera idrostatiche), ma di base il funzionamento è sempre lo stesso.

Il pregio principale della testa a sfera è, come già detto, la versatilità e la comodità, nonché una certa compattezza di dimensione. Fra i difetti invece si può annoverare la stessa versatilità e generalità, che rende questo tipo di testa adatto a tutto ma specificatamente non adatto a nulla.

Ogni testa specialistica di altro tipo sarà in qualche modo più adatta, rispetto alla sfera, al genere per cui è stata progettata, ma molto meno adatta ad altri generi fotografici. La testa a sfera è buona per tutto ma ottima, o scarsa, per nulla.

Testa a sfera con manopole treppiede

Teste a cremagliera

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Simili per certi versi alle teste a tre vie si differenziano da queste per la presenza di cremagliere, cioè sistemi di regolazione e serraggio di estrema precisione, al posto dei sistemi standard.

Sono teste specificatamente studiate per la macro, ma possono essere usate con estrema soddisfazione anche per il paesaggio o l’architettura. Il pregio enorme di questo tipo di testa è la precisione massima collegata ad una stabilità eccellente, mentre il difetto principale è costituito dalla lentezza nel suo uso.

Di sicuro non sono teste adatte all’uso dinamico, ma in quello statico sono probabilmente imbattibili.

Teste a bilanciere

Testa a bilanciere treppiede

Sono dette anche teste Gimbal e sono studiate appositamente per sostenere i lunghi e pesanti teleobiettivi da caccia fotografica o da fotografia sportiva. Questi bestioni sono praticamente impossibili da gestire a mano ed è difficile anche farlo su cavalletto, per lo meno poggiati su una normale testa.

Per questo motivo sono state ideate le teste Gimbal, che permettono di “bilanciare” l’obiettivo su una braccio basculante sorretto da un ulteriore braccio che parte da una base avvitata sul cavalletto (guarda l’immagine se non ti è chiaro). Questa struttura permette di muovere l’obiettivo lungo i tre assi con precisione e fluidità, consentendo al contempo di fissarlo saldamente una volta che la giusta orientazione è stata trovata.

Il pregio è dato dall’indubbia utilità nell’uso specialistico, nella capacità di carico molto elevata, nella semplicità di gestione di obiettivi di grande peso o dimensione. Il difetto è dato da costi elevati (soprattutto per teste di alta qualità), dalle dimensioni non certo “da viaggio” di questo tipo di teste e dalla minima versatilità di questa tipologia di teste appositamente progettate per un singolo scopo.

Teste panoramiche

Testa panoramica treppiede

Sono teste che ruotano attorno all’asse verticale e servono, come dice il nome stesso, per creare immagini panoramiche composte da più fotografie (sfruttando la tecnica detta stitching). Si basano sul concetto di punto nodale del sistema macchina obiettivo, che è il punto sul quale far ruotare la fotocamera in modo da poter in seguito unire agevolmente le immagini scattate.

Sono teste molto specialistiche ed hanno costi elevati. Il pregio è ovviamente dato dalla facilità con cui poter scattare panoramiche.

Anche le teste a sfera (ma anche quelle a tre vie o altri tipi) possono essere dotate di funzione “panoramica”, cioè possono essere libere di girare sul proprio asse. Allo stesso modo alcuni cavalletti incorporano questa funzione.

Per quanto queste modalità possano aiutare nella composizione panoramica, da sole non sostituiscono la testa panoramica vera e propria, a meno che non siano coadiuvate da un sistema di staffe ad L in modo da centrare il punto nodale dell’obiettivo.

Portata di una testa fotografica

Come nel caso del cavalletto LINK anche per la testa devi necessariamente badare alla portata massima dichiarata dal costruttore. La testa, ancor prima del treppiede, deve sorreggere il peso dell’attrezzatura montata ed è giusto ed opportuno non lesinare sulla portata massima.

Anche in questo caso è consuetudine cercare una testa che possa reggere circa il doppio del peso dell’attrezzatura che vuoi usare, arrivando anche a circa il triplo del peso se vuoi essere estremamente sicuro e tranquillo.

Ovviamente l’avvicinarsi alla portata massima dell’attrezzatura montata inficia anche la precisione e viceversa. Un ulteriore motivo per scegliere teste che supportino un peso abbondantemente superiore a quello della fotocamera con l’obiettivo montato.

 

Lo sgancio rapido

La fotocamera può essere fissata alla testa fotografica attraverso una vite da da 3/8 di pollice o da 1/4 di pollice. Altrimenti, la soluzione decisamente più professionale e decisamente più comoda per agganciare la fotocamera alla testa è lo sgancio rapido.

Esso altro non è che un supporto di forma rettangolare (in genere) che al suo interno ospita una piastra, cosiddetta “piastra (o piastrina) di sgancio rapido”. Questa piastra ospita fisicamente la vite di connessione con la fotocamera, e quindi va avvitata sotto di essa (tutte le fotocamere sono dotate dell’apposito foro filettato).

La piastra andrà poi infilata, incastrata e serrata nel suo alloggiamento (parte della testa fotografica) in modo da formare un blocco unico “testa-sgancio rapido-fotocamera”. 

Nel momento in cui vuoi prendere la fotocamera per scattare a mano libera, per cambiare obiettivo o per altre esigenze, liberarla dalla testa è velocissimo. Basta agire sull’apposito pulsante o leva di sblocco e non sei costretto a svitarla come nel caso di un testa fotografica senza sgancio rapido (tipica dei treppiedi più economici).

Esistono vari standard di sganci rapidi, come ad esempio l’Arca Swiss (fra i più diffusi, anche a causa della presenza di infiniti cloni compatibili nelle produzioni asiatiche) o il sistema RC della Manfrotto. Ognuno di questi standard ha pregi e difetti, ma essendo quasi sempre soluzioni proprietarie di ogni marchio è difficile presentarne un elenco esaustivo. È più semplice reperire in rete le informazioni necessarie su ogni preciso sistema di sgancio che ti possa interessare.

Puoi montare agevolmente la piastra di sgancio rapido anche sotto i collari per teleobiettivo, e non solo sul fondo delle fotocamere. In questo caso spesso le case produttrici predispongono piastre più lunghe, a volte vere e proprie staffe, in modo da agevolare l’uso dei teleobiettivi più ingombranti.


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