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Una città a misura di Bignami

Creato il 18 settembre 2013 da Patuasia

Perché alla presentazione della candidatura a Capitale europea della Cultura con tanto di Sindaco, assessore e grafico c’erano solo quattro gatti? Perché nessuno dei valdostani crede alla serietà della proposta che sostiene la nostra città. Una proposta fatta in casa e sostenuta da qualche amis che non ha trovato opportuno presenziare a questa nuova bufala pubblica. Lo stesso Paron considera la Valle d’Aosta all’altezza di un Bignami, cioè noi siamo storia, paesaggio, cultura in formato tascabile. Così piccini da non essere libro, ma libricino. Poche paginette per raccontare il tutto e vogliamo diventare Capitale europea? Secondo il sindaco questo titolo ce lo meritiamo grazie ai cantieri che hanno cambiato il volto della città. Dalla caserma Testafochi da cui nascerà il nuovo Polo universitario a sfoglia che nel 2019 sarà ancora un cantiere polveroso al Parco Archeologico che presenterà un’architettura obsoleta; dalla “valorizzazione” casereccia dei monumenti come la Porta Pretoria all’ennesimo tentativo di risistemazione delle piazze. La città forse avrà anche cambiato volto, ma non è che sia bello quello che è venuto fuori dopo il lifting! Quali sono stati e quali saranno i progetti coraggiosi? Gli aostani neppure conoscono gli obiettivi, le manifestazioni, le iniziative che dovrebbero coinvolgerli in questa utopia-che-non- è. Secondo Paron i potenziali visitatori saranno dai quattro ai dieci milioni! A vedere e a fare cosa?


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