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"Una città in condizioni non accettabili, imbarazzante, una casbah". Noi lo diciamo da 7 anni, con calma si stanno svegliando tutti. Leggete cosa dice il presidente della Camera di Commercio Giancarlo Cremonesi

Creato il 01 novembre 2014 da Romafaschifo
"Roma è in completo abbandono. Il mio non è un attacco personale al sindaco Marino ma a un modo di intendere la città e la politica che non è più accettabile". Ad affermarlo, intervistato dall'Adnkronos al Palazzo dell'Informazione, è il presidente della Camera di Commercio di Roma, Giancarlo Cremonesi, che lancia un grido d'allarme su una città che, dice, tra il degrado e un abusivismo "imbarazzante", sembra "più una Casbah che una Capitale europea".A fronte di questa situazione, spiega Cremonesi, "dobbiamo imparare ad avere dei progetti, a capire che cosa vogliamo per la nostra città e quindi dovrebbero essere chiamate tutte le forze sia economiche che politiche, sia imprenditoriali che gli investitori internazionali, per sviluppare quei progetti".La Camera di commercio di Roma è pronta quindi a dare il suo contributo. "Lo vogliamo dare non solo partecipando a idee e progetti ma anche mettendo in campo le risorse economiche che ancora abbiamo a disposizione e che ogni anno abbiamo", spiega ancora il presidente. "Siamo pronti a impegnare tutte le risorse che abbiamo - propone - per rendere questa città vivibile e attrattiva nell'ambito di progetti condivisi con l'amministrazione comunale e con le forze economiche della città, con le associazioni di rappresentanza, con i sindacati e i lavoratori affinché le nostre imprese e attività economiche possano svilupparsi e prosperare". "Oggi credo che fare impresa a Roma ha del miracoloso ed è per questo che serve un progetto che possa durare gli anni necessari per rendere la capitale di nuovo degna di questo nome" rimarca Cremonesi."La città, fra l'altro, ha perso anche la sua peculiarità di essere attraente e bella per i turisti - continua il presidente della Camera di commercio di Roma - per lo stato di degrado in cui versa, a cominciare dalla pulizia e dalla manutenzione stradale. Sono tante e tali le buche che Roma è addirittura pericolosa" sottolinea."Un degrado tangibile anche nell'abusivismo, dalle insegne dei negozi, ai cartelloni all'abusivismo commerciale con un sistema di ambulanti imbarazzante. E' veramente una città che si avvicina a una Casbah più che a una capitale di un Paese industrializzato", conclude Cremonesi.*E' vero che non ci sono progetti (ma a cosa servono, qualsiasi progettualità si scontra contro il "no" secco dei comitati che la buttano in caciara e mandano tutto in confusione, tifando per poraccismo e abbandono pur di cambiare), è vero che fare impresa a Roma è una follia, ma è altrattanto vero, caro Cremonesi, che tutte le cose di cui ti lamenti o sono perfettamente legali o assurdamente legalizzate (ambulanti, bancarelle, cartelloni) oppure sono imperseguibili di fatto (scippi, venditori abusivi, borseggi). Insomma, caro Cremonesi, il problema non sono i soldi, se ve ne fossero di più sarebbero assorbiti dall'economia criminale della città che si ingrasserebbe ancor di più, il problema sono le norme che non sono adeguate.Ad oggi il sindaco di Roma non ha nei suoi poteri quello di spostare una bancarella (le norme regionali, che la Regione non ha alcuna intenzione di cambiare glielo impediscono). Il Questore non ha nei suoi poteri quello di arrestare un abusivo, o un vandalo writer, o un borseggiatore (la Magistratura dispone la scarcerazione, c'è il Decreto Svuotacarceri, il borseggiatore magari è minorenne e deve - grazie alle nostre leggi - non messo nel carcere minorile ma essere riconsegnato alla famiglia che lo rimanderà a rubare; il writer non può essere processato perché la cosa potrebbe "pregiudicare il suo percorso formativo". Tutte cose che accadono ogni giorno) . L'imprenditore non ha nei suoi poteri quello di proporre o avviare un progetto perché un banale ricorso strumentale al Tar bloccherà il suo investimento per anni e per questo motivo non esistono investimenti stranieri in città. Insomma, caro Cremonesi, il problema è il Parlamento che non legifera in maniera adeguata. Poi chiaramente si può migliorare un po', ma Roma è lo specchio del paese di cui è capitale. Ecco perché in questa fase consideriamo assurdi gli attacchi a Ignazio Marino.RFS

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