La vostra blogger è sempre in giro, peggio di un piccione viaggiatore.Ormai andare in palestra le sembra una sciocchezza rispetto a tutti i km che si fa tirandosi dietro la valigia. E’ uno sport che consiglio a tutti, soprattutto alle donne, sempre ossessionate dalla forma fisica, ancor di più in questo periodo pre-provacostume. Aerobico, rassoda tutti i muscoli, soprattutto gambe, glutei e braccia. Allena il fiato. Insomma un vero sport, mancano solo le olimpiadi, ma se non avete mire agonistiche è perfetto.
Nei suoi viaggi si rende conto di quanto sia diversa la vita nelle piccole città, rispetto alla sua Milano.
Amo la mia città e non la cambierei con nessun altra al mondo, ma ci sono sfumature che non si riescono ad apprezzare. Come in tutte le cose, nessuno è perfetto.Vivere in una piccola città significa sentire le campane della chiesa, invece che i clacson e gli insulti degli automobilisti, andare al mercato come se fosse un lavoro, incontrare il sindaco al mercato. Le signore di una certa età per andarci si agghindano per bene, pronte per incontrare le altre signore e spettegolare dopo gli acquisti, sedute al tavolino di un bar. L’autobus si deve chiamare con la mano, se no non si ferma e ci sono regole ben precise per salire e per scendere. Se sbagli, ti becchi i cori da stadio delle vecchine. La terza porta non si apre mai e tu ogni volta te ne chiedi il motivo. Nei ristoranti e nei negozi si ricordano di te, anche se ci sei stata solo una volta. Si ricordano addirittura quale pietanza ti è piaciuta l’ultima volta o cosa hai acquistato. Vuol dire conoscere e salutare tutti, anche se non ti stanno simpatici, perché ci sono meno posti dove nascondersi. Ci sono più sanpietrini che asfalto, in proporzione alle dimensioni. Ci sono più case basse e quasi nessun grattacielo. Le piccole città sono città senza rotaie, perché non ci sono i tram, ma solo gli autobus. La metropolitana poi, è cosa da fantascienza! Non serve, perché per andare da una parte all’altra della città si può usare la bicicletta, senza neanche il rischio di scivolare sulle rotaie.Tutti hanno un soprannome, tutto è chiamato in un altro modo, tanto ci si capisce lo stesso. Si mangiano più piatti locali e la cucina etnica è considerata alla stregua di quella aliena o di lusso. A parte kebab e cinese, quelli ormai sono stati sdoganati ovunque. Quello che ti piace della tua Milano è che è facile nascondersi e non farsi trovare, che ci sono tante persone nuove da conoscere, tanti posti da vedere e soprattutto tanti bei negozi, ovvio.Fare la paesanotta ogni tanto però non ti dispiace. Il fatto di essere riconosciuta e salutata da tutti ti fa sentire una star sul red carpet. Il tempo si allunga e riesci a rilassarti di più. Ti da l’opportunità di respirare ad occhi chiusi, più piano, intensamente e, quando il sole ti scalda il viso al tramonto, di sorridere.