Le immagini sono tutt'altro che chiare perché a scattarle abbiamo avuto paura, c'è poco da nascondersi: paura! Paura di cosa? Paura della mandria informe di tassinari\ncc che ti aspetta agli arrivi (nazionali o internazionali che siano) ad ogni terminal dell'Aeroporto di Fiumicino, l'aerostazione che si vanta di accogliere ogni mese un numero maggiore di turisti e viaggiatori d'affari.
Ciò nonostante lo scandalo, unico tra le grandi città occidentali, si ripete ad ogni minuti. "Taxi, serve taxi?" chiedono degli ignobili avanzi di galera col cartellino fasullo al collo che dovrebbe rassicurare i polli. Pronti a portarti a Roma a prezzo di una corsa maggiorata, magari in un auto non autorizzata, insicura, non controllata. Pericolosa.
Il degno benvenuto in una città scarnificata e presa d'assalto dalle camorrette. Gruppi di potere da quattro soldi, straccioni, pezzenti, ridicoli, che però in assenza dell'autorità diventano potenze. Famiglie zingare che diventano potenti mafiosi, rom abruzzesi che diventano insormontabili imprenditori, farabutti di serie zeta che riescono a impiantare autentici racket a Fiumicino e Ciampino. Se le autorità condiscendono e sono deboli, anche il peggior sfigato, anche il più ridicolo criminaletto di periferia diventa Al Capone. E così capita a Fiumicino: intoccabili.
Non li toccano le autorità pubbliche (Carabinieri e Polizia) che sono le prime colpevoli (e qui ci soccorre l'esperienza personale: arrivati a Fiumicino sbottiamo contro l'autentico assalto degli abusivi, lo facciamo in presenza di Carabinieri, gli abusivi ci vengono faccia a faccia, ci minacciano, coi Carabinieri presenti, ci urlano che tanto ci avrebbero attesi fuori, coi Carabinieri presenti, noi con una bambina di tre anni. Minacciati di essere seguiti fuori dall'aerostazione. Coi Carabinieri presenti). Non li tocca la società Aeroporti di Roma che ai nostri tweet ogni volta risponde con il classico italiano: "non è di mia competenza". Ma soprattutto non li toccano gli altri tassisti. Se dentro ci sono i criminali, fuori ci sono i fessi, i pavidi, i conigli. Gli abusivi massacrano il loro lavoro e il loro mercato. Violano le norme e umiliano chi si comporta bene, ma chi si comporta bene non reagisce. Gli stessi tassisti dipinti come cattivi e irriducibili quando si tratta di bloccare la capitale del paese per qualche (sacrosanta!) licenza in più da rilasciare, quando si tratta di abusivi se ne stanno tutti zittini. Se glielo fai notare le risposte sono alla romana: "eh ma che dovemo fa", "eh ma che je dovemo annà a menà?", "eh ma che nun ce lo sai che i colleghi nostri che c'hanno discusso stanno ancora all'ospedale?". E quando gli fai notare che per una liberalizzazione - che tra l'altro li avrebbe favoriti - bloccano Roma, mentre il cancro dell'abusivismo che umilia la città e squalifica tutta la loro categoria viene lasciato fare. "Bloccate Fiumicino no, bloccate l'aeroporto contro l'abusivismo, sarebbe uno shock di proporzioni internazionali: manager, politici, capiazienda e cardinali che perderanno voli e appuntamenti, ma almeno la protesta contro l'abusivismo avrebbe un esito e il problema verrebbe risolto, fate battaglie anche dure ma non per difendere i vostri privilegi assurdi di categoria protetta e impenetrabile, piuttosto per difendere la città, la vostra onorabilità, i turisti, l'economia di Roma". Se glielo fai notare abbassano lo sguardo e basta. Consci in cuor loro di essere una delle parti del problema di questa città, non certo una delle parti della soluzione. Potrebbero, ma non lo fanno. Non lo vogliono essere. Cambieranno mai? Si appassioneranno anche loro al bene comune o rimarranno ancorati alla difesa miope di piccoli e inauditi privilegetti di categoria dal fiato cortissimo? Capiranno che allargare il loro mercato è un bene anche per loro - ed una cosa contro la quale non protestare - mentre abolire i cordoli delle preferenziali, non fare multe a chi si parcheggia nelle aree pedonali o, peggio, aprire le ztl un'ora prima è un danno enorme alla loro attività? Inizieranno, insomma, da categoria centrale e cruciale per la mobilità e dunque per la vita della città, a protestare per le cose per le quali c'è da protestare e non per battaglie di retroguardia dannose in primis per loro?
Avere tassisti autolesionisti è un danno enorme per tutti, ivi incluso chi il taxi non lo utilizza. Avere tassisti che menano e insultano Uber (un servizio che esiste in tutto il pianeta) e che fanno spallucce contro la camorra di chi si batte le corse dentro l'aeroporto (un fenomeno che esiste solo a Roma) è un danno enorme per tutti, non solo per loro.*Disclaimer per la schiacciante maggioranza dei tassisti (regolari) che non ha sufficiente materia grigia per arrivarci: questo articolo è a favore del servizio taxi, questo blog - da sempre contrario all'utilizzo del mezzo privato - considera i taxi uno strumento strategico e centrale per la mobilità urbana. Purtroppo bisogna avvisarvi perché non lo capite!