Il Logo della Coppa d'Africa 2012
Alle 19:30 di oggi, prenderà ufficialmente il via allo stadio di Bata, in Guinea Equatoriale, la 28^ edizione della Coppa d'Africa 2012. Sedici le squadre ai nastri di partenza, divise in quattro gruppi. Accedono ai quarti di finale le prime due formazioni di ogni girone. Non sarà un’edizione ricchissima, molte sono le big assenti, ma le squadre presenti in Guinea Equatoriale e Gabon daranno spettacolo: mancano le favorite di diritto, il trono dell’Egitto è vacante.
Come già annunciato sopra, mancheranno tante nazioni importanti: all’appello non rispondono per esempio Algeria, Camerun (e quindi niente Eto’o), Egitto (sette volte vincitore e tri-campione in carica), Nigeria (punita dal suo Presidente della Repubblica dopo la spedizione poco felice ai Mondiali del 2010 con due anni di stop più l’esclusione con un editto formale da tutte le competizioni internazionali) e Sud Africa. Ciononostante la competizione si annuncia di altissimo livello e, proprio per la mancanza di alcune delle squadre più forti, la vittoria finale è un punto di domanda per tutte. La posta in palio è alta, in molti pretendono di avere le carte in regola per imporsi. Tra le squadre che si presentano ai blocchi di partenza, sono tre a sembrare le più indicate, nel caso qualcuno volesse fare una scommessa (anche se i tempi non lo consigliano): Costa d’Avorio, Senegal e Ghana hanno qualcosa in più delle altre, anche se, lo sappiamo, mai come nella massima competizione africani i pronostici possono essere sovvertiti. Per la generazione degli elefanti ivoriani, questa CAN costituisce l’ultima grande chance per mettere le mani su un trofeo che è sempre sfuggito nelle ultime annate. Oltre a Drogba, la selezione di François Zahoui può vantare giocatori del calibro di Gervinho (Arsenal), Kalou (Chelsea), Kolo e Yaya Touré (Manchester City) e dell’ultimo venuto, ma non per importanza, Doumbia, autore di una grande stagione con la maglia del Cska Mosca. Anche il Senegal è sotto una grande pressione, essendo un altro di quei Paesi che non ha mai avuto la possibilità di arrivare alla fine di un percorso importante: i Leoni di Teranga hanno abbondanza in attacco e una difesa che può contare sul marsigliese Diawara. Gli argomenti per fare bene ci sono e sono anche molto solidi. Il Ghana non vuole certo giocare un ruolo da outsider: i fratelli Ayew hanno dimostrato di poter guidare una squadra, perché non farlo anche in nazionale? Il quinto successo permetterebbe al Ghana di avvicinare l’Egitto nel palmares e di dimenticare la clamorosa eliminazione ai Mondiali del 2010. Asamoah quel rigore sbagliato se lo ricorda ancora molto bene. E la decisione di Kevin-Prince Boateng di non aggregarsi alla nazionale fa ancora molto parlare (si parla di una donazione spontanea del Milan nelle casse della Federazione Ghanese).
Chi può creare qualche grattacapo? Lo scopriremo a competizione in corso, ma i paesi organizzatori, Guinea Equatoriale e Gabon, sembrano troppo giovani e inesperti, anche se possono contare sul supporto del loro pubblico. Il Mali di Alain Giresse ha perso i suoi trascinatori storici (Kanouté e Diarra) e si rimette al solo Seydou Keita, il centrocampista del Barcellona. Con Belhanda, El Arabi e Taarabt, il Marocco sogna di ritrovare i piani alti: Eric Gerets dovrebbe poter dare loro la possibilità di vedere lontano e di sognare un trofeo che manca dal 1976. Attenzione anche alla Tunisia, squadra in crescita che può contare sui giocatori dell'Esperance Tunis, ovvero i campioni d’Africa in carica.
Andrea Cardinale