Un'immagine composta da due diverse osservazioni del Sole durante l'eclissi del 3 novembre, una da Terra e l'altra dallo spazio, evidenzia la struttura globale della corona solare.
di Stefano Parisini 11/11/2013 15:46Quest’immagine diffusa dall’ESA è il risultato della composizione di due diverse riprese del Sole in occasione dell’eclissi dello scorso 3 novembre, un’eclissi definita “ibrida” in quanto visibile in alcune zone della Terra come anulare, mentre in altre zone come totale.
![Una corona solare ben composta Eclipse/SWAP composite by Daniel B. Seaton, Royal Observatory of Belgium; Eclipse image by Allen Davis and Jay Pasachoff, Williams College Eclipse Expedition; SWAP image courtesy PROBA2/Royal Observatory of Belgium/ESA](http://m2.paperblog.com/i/205/2053835/una-corona-solare-ben-composta-L-Hz0Aj2.jpeg)
Eclipse/SWAP composite by Daniel B. Seaton, Royal Observatory of Belgium; Eclipse image by Allen Davis and Jay Pasachoff, Williams College Eclipse Expedition; SWAP image courtesy PROBA2/Royal Observatory of Belgium/ESA
La prima immagine è stata ottenuta da Terra durante il momento di totalità (qui la ripresa originale) dalla spedizione in Gabon organizzata dal Dipartimento di Astronomia dello statunitense Williams College. La seconda è un mosaico della corona solare ottenuto (più o meno) simultaneamente dallo spazio con il telescopio in ultravioletto SWAP a bordo della sonda PROBA2 dell’Agenzia Spaziale Europea.
Nell’immagine composita, la corona eclissata osservata dal Williams College è rappresentata in blu, mentre l’emissione in estremo ultravioletto registrata da SWAP è raffigurata con un colore dorato.
SWAP osserva le linee di emissione del ferro nelle lunghezze d’onda dell’estremo ultravioletto, corrispondenti a una temperatura del plasma di circa 800.000 gradi Kelvin, mentre l’immagine dell’eclissi da Terra non è sensibile alla temperatura. Come risultato è possibile apprezzare nell’immagine combinata la struttura coronale globale, dove invece l’estremo ultravioletto rivelerebbe solamente quelle parti della corona con una temperatura attorno al milione di gradi.
Fonte: Media INAF | Scritto da Stefano Parisini