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Una cronaca particolare….vendersi in spiaggia. Vero o Falso?

Creato il 05 agosto 2011 da Yellowflate @yellowflate
Una cronaca particolare....vendersi in spiaggia. Vero o Falso?

Una cronaca particolare....vendersi in spiaggia. Vero o Falso?

Cronaca di una estate sul filo del “razzismo” o forse del sessismo. Grande complice l’amatissima ed odiatissima Rete, ma ancor di più il social network più trendy del momento: FB.

Ed è proprio da FB che apprendiamo l’esistenza di un particolarissimo pezzo su uno dei due quotidiani più diffusi della Sardegna. Immediatamente ci colleghiamo al sito e restiamo anche noi basiti. L’articolo in oggetto parla di prostituzione maschile, senza per altro addurre nessun fatto certo e, per di più i toni usati sono particolarmente pesanti, quasi “razzisti”. Un incipit particolare dove si usa il termine “vucumprà” ma il racconto continua. Nel testo si parla di ipotetici migranti di origine senegalese che oltre a vendere merce sotto il sole cocente di Pittulongu (una spiaggia della zona di Olbia) venderebbero sè stessi alle donne. A quanto viene asserito nell’articolo i gigolò a “Pittulongu sono almeno due: entrambi senegalesi, giovani e ben piazzati. Si portano appresso il solito campionario di artigianato e accessori col marchio falso. Sembrano vucumprà come gli altri, ma scelgono quasi esclusivamente le donne sole per proporre l’acquisto di chincaglierie varie.” Poi nel leggere si nota l’intervento di una giovane cameriera che racconta come è stata “approciata” . Poi chi scrive l’articolo cita persino una discussione su FB dove un’altra ragazza racconterebbe un “contatto”. “La scena sembrava la solita: un ragazzo senegalese si è avvicinato al mio ombrellone e mi ha proposto di acquistare una borsetta, una cintura o un borsellino. Io gli ho detto che non avevo soldi e che in quel momento non potevo acquistare nulla. A quel punto è arrivata la proposta indecente: mi ha chiesto “Dove abiti? Ti porto tutto a casa e ti faccio anche il regalo ”. In quel momento ho capito i retroscena e con lo sguardo ho cercato di attirare l’attenzione dei ragazzi che prendevano il sole a due passi dal mio asciugamano. Lui comunque non si è arreso e ha tirato fuori un bigliettino da visita”. Poi il pezzo prosegue raccontando altre piccole avventure e descrivendo il prezzo, forse 20 euro a prestazione, ed infine pare che le donne ricevano persino un regalo. Insomma un inno quello pubblicato oggi. Ma un inno a che? Molti di noi lo immagino da soli, altri forse lo capiranno. Talvolta la cronaca ed il giornalismo non ha limite della decenza. Curioso sarebbe anche capire come mai si parla di gigolò insistenti, quasi morbosi e senegalesi e mai nessuno si interessa delle giovani e, tante giovanissime che battono le strade di tutte le città?

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