“Chi sono i sani? Una persona su tre soffre di disturbi digestivi, e molta gente che pensa di digerire bene ha l’alito cattivo. Una donna su tre è stitica e un uomo su cinque anche. Dopo i cinquant’anni una persona su tre soffre di disturbi urinari, di ipertensione, di dislipidemie, di dolori osteoarticolari, di disturbi del sonno o altri legati al sovrappeso. Metà degli adulti e tre quarti degli anziani prendono regolarmente medicine per malattie varie, e sempre più si prescrivono farmaci per la prevenzione. Praticamente, le persone normali sono quelle che prendono medicine…” (da: A. Villarini, G. Allegro: Prevenire i tumori mangiando con gusto – a tavola con Diana, Sperling & Cupfer)
Ma se da una parte va oramai accettata questa consuetudine, tipica della nostra società, con i farmaci, dall’altra va pur detto che molto si può fare sul piano terapeutico grazie a una maggior cura della nostra alimentazione.
Gran parte delle malattie e delle condizioni di malessere si associano infatti a uno stato infiammatorio, e sarebbe estremamente utile, in caso di patologie in atto, ma anche solo a scopo preventivo, osservare una dieta antinfiammatoria, che riduca cioè i cibi che favoriscono l’infiammazione e favorisca quelli capaci di attenuarla o addirittura spegnerla.
Vediamo velocemente insieme quali sono.
Il cereale più indicato per una dieta antinfiammatoria è il riso integrale. Quando c’è uno stato infiammatorio acuto è addirittura consigliabile assumere solo riso integrale per alcuni giorni, meglio se stracotto e passato per formare una crema, da condire con gomasio o semi di zucca tritati (prometto che farò un post su tutti gli ingredienti non usuali che nomino).
Utili sono anche gli alimenti contenenti grassi omega-3 (pesce azzurro o pesci dei mari freddi).
Tra i grassi vegetali è da preferire l’olio extravergine di oliva (gli oli di semi non vanno bene invece).
Ok a noci, soia, semi di lino e semi di zucca, cipolla (specie se rossa: utilissima in caso di febbre e raffreddamenti! ), mirtilli, frutti di bosco, prugne, alcune erbe selvatiche (la portulaca e la borraggine ad esempio) e poi alcune spezie, come la curcuma e lo zenzero, dal forte potere antiossidante e curativo.
Ma in generale è bene favorire il consumo di cereali integrali, frutta (meglio cotta se l’infiammazione è acuta) e verdura di stagione, di preferenza da agricoltura biologica.
I principali alimenti pro infiammatori sono invece i cibi di provenienza animale (eccetto il pesce, per la presenza di omega– 3), in particolare i prodotti animali ricchi di grassi (carni, insaccati, formaggi). Gli zuccheri semplici e in generale tutti gli alimenti che innalzano il tasso di zuccheri nel sangue predispongono anch’essi all’infiammazione. Secondo alcuni anche patate e solanacee avrebbero questo stesso effetto.
Se si vuole consumare carne, di tanto in tanto, meglio scegliere quella proveniente da allevamenti scelti, non intensivi, e condirla con curcuma, zenzero, finocchio, cumino (come si faceva del resto una volta…).
Con il cibo si può fare veramente molto per la salute, considerando che mangiamo come minimo tre volte al giorno e la qualità di ciò che ingeriamo può curarci come infiammarci. Il cibo è il nostro primo farmaco!
Mi perdonerete se sono stata così veloce in questa carrellata. Mi riprometto di dedicare diversi post al potere curativo degli alimenti, trattando un alimento alla volta, con le dovute ricette…
Per gli approfondimenti medico-scientifici, intanto rimando al libro di cui ho citato sopra il titolo.
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