Magazine Cinema

Una dolce vita? Dal Liberty al design italiano. 1900-1940

Creato il 11 dicembre 2015 da Eva Gatti @avadesordre

DuLibertyaudesignitalien Avessi saputo che la mostra era la tappa italiana di un'esposizione del Musée d'Orsay forse l'avrei goduta di più, limitando le mie aspettative che invece erano molto alte: ci sta che anche una sede prestigiosa come l'Orsay realizzi un percorso puramente descrittivo e cronologico che parte dal liberty italiano e arrivi agli anni '40 senza indagare il fil rouge che lega o contrappone i periodi artistici presi in esame, come invece si aspettava ingenuamente la sottoscritta.
Personalmente non sono rimasta molto soddisfatta dalla mostra, proprio perchè non amo le esibizioni che non forniscano una lettura scientifica del periodo storico o dell'artista preso in considerazione ma per chi ha voglia di vedere una sequela di oggetti molto belli, può rimanere soddisfatto.
Unadolcevita Le due prime sale dedicate al Liberty sono davvero molto belle e espongono tutte le declinazioni del liberty italiano, dallo stile puramente floreale alle interpretazioni personali di Carlo Bugatti o Vittorio Zecchin.
La mostra non si occupa solo di arti decorative ma anche di pittura, l'unico legame che si può trovare tra l'accostamento Liberty/Futurismo è proprio nella derivazione della pittura Futurista dal Divisionismo.
Si passa poi ad esaminare il classicismo di Giò Ponti e il realismo magico della pittura degli anni '30/40 peccato che non si accenni al fatto che sia il Futurismo che il classicismo successivo, orgogliose espressioni del genio italiano rientrino, pur con le loro interpretazioni originali nell'art deco che non viene mai nominato.
Forse la parte più intrigante è la sezione finale dove gli oggetti esposti testimoniano l'innovazione che sarebbe poi arrivata dal design italiano: le sedie di Carlo Mollino, il mobile radio destrutturato dal razionalismo di Franco Albini sembrano esempi dell'italian style anni '60 e invece risalgono a vent'anni prima


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines