Eppure, ultimamente, mi è capitato tra le mani un libro. Dico "capitato" perchè non avevo nessuna intenzione preventiva di leggerlo. Maledetta Feltrinelli, che piazzi tutti i tuoi libri con lo sconto del 25% in bella vista, con quelle copertine opache così belle (sì, io guardo tantissimo le copertine), quei titoli sconosciuti, quei nomi mai sentiti... mi ci rotolerei io, tra i tuoi libri. Ecco, quando farò la Prima Comunione, o quando compirò 18 anni, o quando mi laurerò, vi prego, regalatemi una Feltrinelli.
Ah no, troppo tardi. Resta il matrimonio. La lista nozze in libreria, mica da Richard Ginori. Tsè.Non solo donna, pure martire.
E' bello parlare di temi così attuali e intensi partendo dalla propria vita. Non è che si deve scavare nella filosofia più altezzosa, nè nelle storie più platealmente tragiche, a volte basta guardare a se stesse per trarre delle riflessioni universali. Ed ecco che Una donna è la storia di una giovane che invece di subire e accettare, subisce, sì, ma condanna. Che è già tanto.Perchè la verità è che noi subiamo, tanto, ma non perchè siamo sceme, fesse, deboli o fragili. Siamo semplicemente pazienti. Siamo madri, anche se rifuggiamo la maternità, siamo nate per metterci da parte per il bene altrui, anche se ci additano come egoiste. Sono dati di fatto, dati di DNA. E dobbiamo arrampicarci noi al livello dell'uomo, affinchè si possa parlare di parità. Lo sforzo lo dobbiamo fare noi...pure! Guai a dire che debba essere l'uomo ad andare incontro alla donna. Della serie: lei deve lottare per raggiungere una posizione manageriale, per dire, ma non è lui che deve abbassarsi a fare la spesa e lavare i piatti. Se ognuno dei due lavorasse per andare incontro all'altro, saremmo già a metà dell'opera. E invece no. Il problema è nostro, e quindi ce lo risolviamo da sole, se proprio ci teniamo così tanto.E il problema è che ci teniamo di brutto.
E l'altro problema (grave) è che dal 1906 sono passati più di 100 anni e le cose sono rimaste praticamente identiche, abbiamo solo mascherato l'apparenza, che poi è quello che ci riesce meglio. Anzi, abbiamo aggiunto carne al fuoco. Perchè se vogliamo appagarci con una carriera, oltre che levare la cacca dal culo di nostro figlio e respirare borotalco, ruolo che ci spetta per definizione, ma poi un minuscolo infinitesimale pelo sfugge alla ceretta, veniamo additate anche come quelle che si trascurano. "Prima ti curavi di più!". E certo. Prima ero single e avevo meno cazzi per la testa.
Tutto questo per dire che tutte le donne devono leggere Una donna. E anche gli uomini. Ma figuriamoci, non mi aspetto tanto.
MLG