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Una famiglia perfetta

Creato il 17 dicembre 2012 da Scaccoalleregine @ScaccoALeRegine

Ieri io e Maryto siamo andati al cinema insieme. Durante il tragitto intendo, perché poi lui è entrato in una sala e io in un'altra. Tanto ci amiamo lo stesso.
E per non minare il nostro sentimento io ho evitato di spararmi 3 ore di Lo Hobbit con occhiali 3D che mi avrebbero provocato anche la nausea e lui non si è visto l'ennesima commedia italiana che gli avrei propinato.
Tendenzialmente io amo solo film italiani, con attori italiani, commedie, drammatici, storie verosimili, ecco.
Nella mia sala da 76 posti sono stata l'unica presenza umana fino all'ora di inizio spettacolo.
Mi sembrava troppo fàigo: stavo per chiedere il telecomando, così mi sarei regolata il volume a piacere.
Poi è entrata una coppia tra i 55 e i 60 che aveva scelto proprio i posti davanti a me. Quasi quasi sarei rimasta lì per subire l'effetto di tue teste oscillanti e sentirmi in compagnia.
Ma ovviamente non sono cretyna e mi sono spostata. Poi si è aggiunto anche un tizio nella fila dietro.
Insomma, eravamo in quattro. Potevamo anche fare le presentazioni, commentare il film tutti insieme e fermarci dopo per un dibattito critico e invece non ci siamo cagati. Questo è il nord Italia.
Il mio cuore si riempie di gioia a sapere che se questa situazione fosse stata ambientata ad Agropoli sarebbe finita a babà, sfogliatelle e pastiera. Ma questa sarebbe un'altra storia.
E voi vi starete anche chiedendo che cacchio di film ho scelto ieri visto che non se l'è cagato nessuno.
Ah, no, forse non ve lo state chiedendo perché l'ho messo nel titolo.
E allora ve lo racconto, non tanto, se no vi tolgo il piacere di scoprirlo da soli.
Una famiglia perfetta
UNA FAMIGLIA PERFETTA è una commedia italiana dolceamara che fa ridere, commuovere e riflettere.
Fa riflettere su un senso di famiglia spesso artefatto e sulla flebilità dei rapporti umani.
Il protagonista è Leone (Sergio Castellitto), un ricco borghese solo, che affitta una compagnia teatrale per la vigilia e il giorno di Natale, affinché interpretino secondo un copione ben definito la sua famiglia.
Una famiglia che non c'è e che forse non ci sarebbe stata nemmeno se fosse esistita davvero.
Il film di Paolo Genovese mi è piaciuto MOLTO: a partire dalla splendida ambientazione umbra, in una casa di campagna nei pressi di Todi. Un casale meraviglioso con degli arredi e dei dettagli da fare invidia!
Delicate scosse attraversano il film, alla ricerca di un interiore perduto, di una sincerità mancante, spesso causa della lacerazione o della finzione dei rapporti.
Tutti gli attori, anche i più piccoli, hanno interpretato molto bene il doppio ruolo, una recitazione su due livelli con ampio richiamo teatrale e al mestiere vero degli attori.
Non vorrei dirvi altro, perché questa pellicola (termine che entrerà nella tradizione storica, poiché le obsolete pellicole stanno lasciando spazio al digitale anche nelle sale di proiezione) davvero merita di essere vista e interiorizzata.
E meglio che ci sia tanta gente in sala, altrimenti ogni volta che prendete un M&M's dal sacchetto tutti sanno che siete voi!!!

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