Se mi chiedessero qual’è in assoluto la cosa che amo fare di più al mondo non avrei dubbi: VIAGGIARE!
Non c’è niente che io ami più del visitare luoghi lontani, del conoscere nuove culture, dell’esplorare usi e costumi di altri paesi.
L’unica cosa che mi si potrebbe rimproverare è l’essere, essenzialmente, una viaggiatrice “da città”. Non che io abbia nulla contro il mare, la montagna o chessòio. E’ solo che nulla mi sembra paragonabile al piacere indescrivibile del girare per musei, alla ricerca di quel momento di emozione unica ed inenarrabile che solo l’arte mi sa dare, o alla gioia infinita che si prova nel semplice passeggiare per le vie delle città più belle del mondo.
Quest’anno, per una serie di coincidenze fortuite, che corrispondono più o meno a biglietti aerei ed hotel ad un prezzo irrisorio, la meta delle nostre vacanze (mie e del giovane Padawan, che per chi non l’avesse capito è anche l’Amore del Cuore) è stata Parigi.
Ora, di seguito, troverete una sorta di Diario di Viaggio, alcuni consigli utili e infine uno speciale capitolo dedicato alla vita da fangirl in vacanza.
La partenza!
Eccoci qua: sono circa le 6:45 del mattino e siamo a bordo della solita carretta Ryanair che ci porterà in quel di Parigi.
Come da tradizione, non si dorme la notte prima della partenza: c’è chi incontra gli amici per un caffè e poi si perde nei meandri di Skyrim; c’è chi si blocca sul divano a guardare Hell’s Kitchen e ad appuntare nuove tv series da vedere (Dollhouse – Pushing Daisies). Il risultato comune è che qui si muore dal sonno… speriamo che un paio d’ore di riposo aereo possano bastare!
Il volo è lungo e pesante. Dopo ci tocca un’altra ora di viaggio – e di sedili scomodi sui quali sonnecchiare – a bordo della navetta che ci porterà in città.
CONSIGLI UTILI:L’aeroporto di Beauvais (che per i non francofoni si pronuncia [buvè] o qualcosa del genere), destinazione prevista da Ryanair, si trova a circa 80km dalla città di Parigi. Niente treno e i taxi hanno costi proibitivi. Per nostra fortuna sono disponibili dei bus navetta con destinazione Parigi alla modica cifra di 32€ A/R.
L’arrivo a Parigi
La navetta ci lascia a Porte Maillot, di fronte il Palais des Congrès e ci fermiamo per una prima sosta da Starbucks (adorato Starbucks!). Ora ci rimettiamo in marcia per raggiungere l’hotel: via con la metro, direzione Richelieu Qualcosa! Il sonno però è ancora troppo forte, ed io sono una straniera in una terra straniera che parla una lingua a me incomprensibile… E QUASI CI PERDIAMO!!!
Per fortuna il momento di panico finisce presto e dopo un cambio RER-Metro arriviamo in hotel…
La posizione dell’Hotel Vivienne, a primo impatto, sembra eccezionale. Il quartiere dei Grands Boulevards è ricco di negozi e locali e ci sono persino Hard Rock e Musée Grévin a portata di mano! Anche la struttura dell’hotel sembra ottima. Ci sistemiamo nella camera 46, al primo piano: la stanza è davvero carina, ben arredata e dotata di bagno privato (solo la moquette mi fa un po’ storcere il naso).
Mangiamo un boccone al volo dal kebabbaro sotto casa e ci dirigiamo verso la prima meta.
L’Opéra de Paris
Lo storico teatro dell’opera francese, imponente e maestoso nei suoi riflessi dorati, è una meraviglia assoluta! Tento di spiegare al mio giovane Padawan che siamo di fronte al più celebre teatro del mondo, tempio della danza e della musica, luogo d’arte per eccellenza, ma niente… proprio non è il suo genere!
Continuando la nostra passeggiata ci imbattiamo nelle Galeries Lafayette, i celebri grandi magazzini. Millemila negozi delle griffe più note e costose di Francia e non, Dior, Chanel, Jean-Paul Gautier, Vouitton, Yves Saint Laurent… e rimaniamo sconvolti dalle vetrine dei gioiellieri (46.000€ per una collana fanno venire i brividi solo a ripensarci!).
Il Moulin Rouge
Un’altra icona parigina, probabilmente il più famoso teatro-cabaret del mondo! Qui è un turbinio d’emozioni, soprattutto legate al film, che è uno dei miei musical preferiti. Parto a raffica con le canzoni e ci manca poco che cominci a diluviare!!!
Ci muoviamo quindi tra i quartieri di Pigalle e Montmartre. Il primo è tutto un susseguirsi di locali a luci rosse e sexy shop, il secondo è un turbinio di negozietti di souvenir-acchiappa-turisti. Qui ci concediamo il primo croissant della vacanza: croccante fuori, morbidissimo e burroso dentro, è una goduria mangereccia pazzesca!
Il Sacre Coeur
Risalendo sulla collina di Montmartre non poteva mancare un giro sulla meravigliosa giostra di PlaceSaintPierre che avevo tanto ammirato ne IlFavolosoMondodiAmélie!nfine, maestosa ed eterea in cima alla collina, ecco lì la Basilica del Sacro Cuore! Con il suo bianco marmoreo la Basilica è una visione imperdibile ed il panorama che si gode in cima alla scalinata è davvero eccezionale.
Serata Glaciale
Il tentativo di uscire per la cena è un disastro totale. Fuori fa un freddo glaciale e l’unica alternativa è quella di prendere un boccone al volo e scappare in hotel. BONNE NUIT!
Notre Dame de Paris
Raggiungiamo la Ile de la Cité in metro e, passeggiando davanti la Conciergerie, lo storico Palazzo di Giustizia e prigione cittadina, arriviamo alla meravigliosa Cattedrale gotica di Notre Dame. Quando entriamo è mezzogiorno: le campane suonano, è ancora in corso la messa ed è quel tocco d’atmosfera in più in grado di regalare emozioni immense…
Jardin des Tuileries, Champs Elysées e Arc de Triomphe
Tentiamo la sorte recandoci al Louvre all’ora di pranzo. Naturalmente è un tentativo fallito in partenza: la fila è interminabile e di entrare non se ne parla per ore. Ci immergiamo quindi nel verde del Jardin des Tuileries e ci godiamo un pranzo in una boulangerie ombreggiata dagli alberi. Proseguiamo la camminata attraversando Place de la Concorde in direzione ChampsElysées. Il viale pullula di negozi e ovviamente ci fermiamo per un po’ di shopping. Il giovane Padawan è rapito da una felpa alla Adidas, io mi dedico ai regalini al Disney Store. Saliamo fino all’Arc de Triomphe, che imponente e maestoso aveva dominato lungo tutta la strada.
Le luci della Tour Eiffel
Mangiamo un boccone in hotel e ripartiamo alla volta di Trocadero. L’impatto con la Tour Eiffel è notevole: una meraviglia dorata che splende sul verde del Champ de Mars. Ci sdraiamo sul prato a sorseggiare un drink illuminati dalla Torre. C’EST LA VILLE LUMIERE!!!
CONSIGLI UTILI: L’ingresso ai musei o alcuni luoghi di interesse storico è gratuito per i cittadini UE di età compresa tra i 18 e i 26 anni. E’ sufficiente mostrare un documento in biglietteria.
Il Musée du Louvre
Già alle 9 al Louvre c’è una fila lunghissima ma è veloce e scorrevole, per fortuna! La prima impressione è di immensa suggestione: le magnifiche piramidi all’esterno, gli enormi edifici… Siamo letteralmente sommersi da dipinti statue ed opere d’ogni genere! Non può mancare un salutino alla Gioconda a alle altre opere di Da Vinci (Vergine delle Rocce; Sant’Anna, la Vergine e il Bambino con l’agnellino…), poi un giro nell’ala egizia e un salto dalla Venere di Milo e tanto altro ancora. Proseguendo nel nostro giro tutto sembra diventare più confusionario e caotico. Troppa gente, troppo rumore, troppe opere da vedere, troppe sale da visitare ed orientarsi sembra impossibile. In assoluto la visita ad un museo meno “piacevole” di sempre!
Il Centre Pompidou
Fuggiamo dal Louvre passando verso Rue de Rivoli, dove ci fermiamo a pranzare in una piccola brasserie. Dopo pranzo si va dritti verso il Centre George Pompidou, una perla d’architettura postmoderna nel cuore del Marais. La parte esteriore dell’edificio colpisce immediatamente: vediamo la brillante nozione concettuale di Renzo Piano&Co. prendere vita davanti ai nostri occhi ed è una sensazione pazzesca! Saliamo su per gli enormi tubi e resistiamo al caldo asfissiante solo grazie al panorama mozzafiato che si gode dal quinto piano e che si estende dalla Tour Eiffel sino al Sacro Cuore. Per un colpo di fortuna scopriamo che ad attenderci ci sarà l’esposizione temporanea delle opere di Roy Lichtenstein, ed io vado in brodo di giuggiole! Proseguiamo il nostro giro nelle sezioni dedicate ad arte moderna e contemporanea: Picasso, Matisse, Chagall, Kandinskyij e moltissimi altri.
Cena a Saint-Germain-des-Prés
Trascorriamo la serata in zona St Germain, nel quartiere degli intellettuali degli anni ’20. Arrivati alla stazione di Mabillon ci imbattiamo in una carrellata di bancarelle di prodotti artigianali e passeggiamo fino a raggiungere la chiesa di Saint Germain e i carinissimi e famosissimi Café de Flore e Les Deux Magots. Ceniamo in una piccola stradina piena zeppa di piccoli locali e brasserie e questa volta assaggiamo un po’ di formaggio di capra francese e un ottimo tiramisù!
Il Musée D’Orsay
Questa volta sono pronta e preparatissima: passiamo dagli Invalides e poi dritti al Musée D’Orsay! Il museo è allestito in uno splendido edificio, una vecchia stazione ferroviaria trasformata in un paradiso dell’arte. Sorrido di felicità mentre passeggio tra le meravigliose opere di Degas, Renoir, Cezanne, Monet, Manet e il sempre amato Van Gogh. Tra la miriade di quadri magnifici, gli imperdibili qui sono soprattutto il Bal au Moulin de la Galette di Renoir e Le Déjeuner sur l’herbe di Manet.
Champ de Mars
All’ora di pranzo ci dirigiamo verso il Campo di Marte per un picnic frugale all’ombra della Tour Eiffel. Rinunciamo alla salita sulla torre a causa della lunghissima fila e il giovane Padawan sospira di sollievo dopo il solito attacco di panico da ascensore!
In serata raggiungiamo in metro Place de la Bastille e passeggiamo fino a Place des Vosges. Ceniamo in un delizioso bistrot e finalmente assaggiamo il temuto Foie Gras (gelatinoso e viscido ma saporito!!!).
Terrore Notturno
Tornati in hotel ci aspetta un’orribile sorpresa: uno schifosissimo scarafaggio nel bagno! Scappiamo urlando dalla stanza e per la fretta e il terrore ci chiudiamo pure fuori! Spieghiamo l’accaduto alla reception che provvede a spostarci in una nuova camera. Ma ci attende una nuova sorpresa: la stanza 26 del quarto piano non ha il bagno in camera!!!
La terza camera
Dopo aver passato una nottataccia maledicendo l’hotel e lo scaraschifo, al mattino siamo costretti ad un nuovo trasloco. La nuova dimora è la camera 15 del terzo piano!
Passeggiata a Versailles
Ridendo, scherzando e spostando quintali di valigie e vestiti, è già passata metà mattinata. La gita a Disneyland che avevamo previsto per la giornata di oggi è ormai saltata e decidiamo quindi di “ripiegare” su Versailles. Arrivati a destinazione grazie all’efficientissima ma confusissima RER, scopriamo con enorme disappunto che la fila attesa per l’ingresso al Palazzo di Versailles è di almeno due ore! Sappiamo bene che ciò significherebbe piedi doloranti e un’ulteriore dose di nervosismo perciò ci rechiamo direttamente ai giardini. Gli immensi giardini di Versailles sono uno spettacolo a dir poco stupefacente: un’estensione infinita di verde curatissimo accompagnata dal dolce suono della musica classica in sottofondo. Ci tratteniamo fino al pomeriggio a guardare gli splendidi giochi musicali delle fontane. Finalmente riusciamo a goderci un po’ di tranquillità!!!
Il Passage des Panoramas
Trascorriamo la serata nella zona vicino all’hotel e ci godiamo la cena in un piccolo bistrot all’interno del Passage des Panoramas, proprio sotto casa. E’ la volta giusta per provare ad assaggiare una Terrine de Canard e soprattutto il rinomatissimo Magret de Canard: è un successone! L’anatra è buonissima in tutte le salse!!!
Saturday Night Geeks
Sempre rimanendo in zona ci spostiamo infine alla sala giochi poco più avanti. Così, giusto per ribadire al mondo che siamo due geek qualunque! La partita a Guitar Hero è d’obbligo, e lo stesso vale per la corsa a Grid dell’Amore del Cuore.
Disneyland
Dedichiamo la domenica interamente a Disneyland. Già l’ingresso è pucciosissimo: un enorme edificio color rosa pastello che ricorda in tutto e per tutto una casa delle bambole. Appena superato l’ingresso ci ritroviamo nella Main Street USA, immersi nell’atmosfera di una piccola cittadina americana dei primi del secolo! Ci muoviamo quindi verso Discoveryland, la zona del parco dedicata alla fantascienza old fashioned. Qui la prima tappa è allo Space Mountain: letteralmente da brivido!!!
Passiamo poi a Frontierland, un piccolo angolo di far west tutto per noi, tra vecchie carovane, battelli a vapore, miniere e antichi manieri in stile hidden object!
Ma dato che la sfortuna non ci abbandona mai, ecco che arriva all’improvviso la pioggia, ed è tutto un fuggi fuggi in cerca di riparo. A poco a poco ci spostiamo verso un area coperta dentro la zona di Adventureland. Qui l’atmosfera cambia drasticamente e ci ritroviamo immersi nel verde dei boschi tropicali al ritmo delle musiche del Libro della giungla! Saliamo sulla Capanna sull’albero di Robinson, ci avventuriamo nella Baia dei Pirati e passeggiamo per le vie di Agrabah. Pranziamo velocemente al Ristorante Hakuna Matata e poi decidiamo di dedicare qualche ora all’altro parco.
I Walt Disney Studios
Girovaghiamo per la bellissima ricostruzione degli studi cinematografici, ma gli Studios sono un po’ piccini quindi le code per salire sulle attrazioni sono esageratamente lunghe! Raggiungiamo la carinissima Toy Story Playland e poi facciamo un giro sullo Studio Tram Tour. Con moltissima fatica riesco a convincere il giovane Padawan ad entrare nell’attrazione dedicata al film Armageddon: al solo sentir nominare un fantomatico simulatore spaziale scatta un momento di panico generale, ma alla fine va tutto per il verso giusto e ci ritroviamo a bordo di un’astronave in rotta di collisione con un’asteroide, tra fumo, fiamme e luci saltellanti! All’uscita siamo ancora un po’ frastornati ma ciò non ci impedisce di correre a vedere la sfilata delle Stars ‘N Cars, un susseguirsi di auto a tema con a bordo i personaggi più famosi della Disney.
Ritorno a Disneyland Park!
Tornati nel primo parco ci dirigiamo alla volta dell’ultima e più sognante area di Disneyland: Fantasyland! Entriamo all’interno del meraviglioso Castello della Bella Addormentata e ripercorriamo la favola attraverso il racconto del libro e le splendide vetrate dipinte. Ci imbattiamo dunque letteralmente nella Spada nella Roccia e giochiamo a tornare un po’ bambini cercando di estrarre Excalibur dal suo involucro di pietra! Riusciamo velocemente a salire sulle carinissime Tazze del Cappellaio Matto e partiamo alla volta della Parata: enormi carri a tema sfilano al ritmo di musiche coinvolgenti e noi saltelliamo come i bimbi! Preceduto dalle fate della Bella Addormentata che danzano sui pattini, ecco arrivare il carro dedicato alla magia con Merlino e la Fata Madrina di Cenerentola; il carro di Londra, con i Pirati e Peter Pan da una parte e Mary Poppins dall’altra; le Principesse danzanti e le Principesse in carrozza; il magnifico carro della foresta con a bordo i protagonisti del Re Leone e del Libro della Giungla; il carro di Alice nel Paese delle Meraviglie ed il Paese dei Balocchi di Pinocchio; il carro di Toy Story e Winnie The Pooh e infine lo straordinario carro della famiglia Disney con Paperino, Minnie, Cip e Ciop, Pluto e Topolino! Proseguiamo il nostro tour con un giro in barca circondati dalle miniature delle più celebri storie Disney: dal piccolo paesino di Belle alla caverna della lampada di Aladino, dalla casetta di Marzapane al mago di Oz. Infine, per chiudere in bellezza percorriamo il Labirinto di Alice nel Paese delle Meraviglie. E’ probabilmente uno dei nostri cartoni preferiti in assoluto e girovaghiamo cantando le canzoni e facendo ballettini assurdi in mezzo a Capitan Libeccio, dietro la Regina di Cuori e dal Brucaliffo!!! La giornata è ormai al termine. Son già le 20:30 e siamo pronti per tornare a casa. Passeggiamo verso l’uscita, passando attraverso Frontierland e poi dritti sulla RER per Parigi. Si cena dal kebabbaro e diritti a nanna. Bonne nuit!
LE DISAVVENTURE DEL CELIACO – PARIS SANS GLUTEN:
“Che fortuna che abbiamo!” – dissero i poveri illusi – “c’è persino un ristorante interamente gluten free proprio dietro l’hotel!!!”.
E fu così che cominciò l’odissea…
Il primo tentativo da “Noglu” fallisce miseramente: chiuso per ferie. “Vabbè, dai, pazienza. Ne troveremo tanti altri, siamo a Parigi, mica a CALASCIBETTA!”.
Secondo tentativo: scopriamo l’esistenza di una boulangerie/patisserie che prepara dolcetti, baguette e altre delizie all’altro capo della città. Partiamo alla riscossa in metro, camminiamo per un altro km a piedi, Arriviamo da “Helmut Newcake”…e anche questo è chiuso per ferie! “mannaggia che sfiga! CHE PAESE STUPIDO è??? Era meglio CALASCIBETTA…”
Ma alla fine riuscirono nell’impresa. Ormai rassegnati, entrarono da “Naturalia”, negozio bio dalla vetrina meno invitante della storia. nascosti nell’angolo più remoto, ecco spuntare gli agognati pan carré senza glutine.
MISSIONE COMPIUTA!
Il Marché aux Puces de Saint-Ouen
E’ l’ultimo giorno della nostra vacanza e non c’è nulla di programmato. Facciamo colazione con croissant e pain au chocolat in una boulangerie dietro l’angolo e poi decidiamo di fare un salto al celebre Mercato delle Pulci di Saint-Ouen che, ci dicono, è il più grande mercato delle pulci del mondo Arriviamo alla fermata della metro totalmente impreparati e non abbiamo idea di dove ci troviamo. Decidiamo di seguire tre turiste inglesi che ci pare d’aver capito siano dirette nello stesso posto. Finalmente ci imbattiamo in una lunga serie di bancarelle per la strada: facciamo un giro, ma si tratta di pochissimi stand che vendono quattro cianfrusaglie, niente di più. Ci guardiamo smarriti: “e questo dovrebbe essere il mercato più grande del mondo? Non è possibile!”. E infatti, non appena ci spostiamo un po’ più avanti, scopriamo che il mercato si estende praticamente su tutto il quartiere, tra bancarelle all’aperto e vere e proprie botteghe e negozi! Passeggiamo tra la miriade di vicoli di questa immensa giungla urbana e poco a poco scopriamo di essere in un paradiso dell’antiquariato. I tesori più disparati si trovano in questo luogo: bambole di pezza, libri e mobili antichi, vinili, macchinine d’epoca, riviste da collezione, orologi da taschino e da parete, gioielli, monete, attrezzature da soft-air, abbigliamento, ninnoli, cianfrusaglie e chi più ne ha più ne metta!
Ultima Notte a Parigi
Tornati nella zona dell’hotel, trascorriamo il pomeriggio in cerca degli ultimi souvenir nei Passages che attraversano la zona ed entriamo anche a fare qualche acquisto al solito Hard Rock Café. Poi, dopo l’ennesimo tentativo (fallito) di trovare un buon espresso nel bar sotto casa, ritorniamo in hotel per sbrigare i documenti del check-out e preparare le valigie per il volo di domattina.
L’ultima serata decidiamo di passarla nella zona di Saint-Germain-des-Prés. Ripercorriamo in lungo e in largo le vie della zona, riscoprendo angoli stupendi ad ogni passo, e infine ci rilassiamo con una cena a base di Terrine de Canard, Lardons e uova in camicia, bistecca, Confit de Canard e ottimo gelato al cioccolato e caffè.
La Lunga Strada Verso Casa
La sveglia suona alle 5:15 del mattino. I bagagli sono pronti, un’ultimo saluto alla reception, e si parte di corsa con la metropolitana. Non è ancora sorto il sole quando raggiungiamo Porte Maillot, dove ci attende il bus navetta che ci porterà in aeroporto. Facciamo colazione al Terminal Uno (e ci rubano letteralmente 6€ per una bottiglietta d’acqua e un pain au chocolat). Grazie ad un colpo di fortuna scopriamo improvvisamente che il nostro volo partirà dal Terminal 2 e corriamo a perdifiato verso la nostra meta. La fila per i controlli doganali è infinita: il detector suona persino per il ferretto del reggiseno!!! Alla fine riusciamo a passare e ci imbarchiamo sul nostro aereo diretto a Trapani.
SO LONG, PARIS.
AND THANKS FOR ALL THE FISH DUCK!!!
ED ORA, PER CONCLUDERE IN BELLEZZA, UNA CARRELLATA DI FOTO DI TUTTE LE ROBE PIU’ FANGIRLOSE TROVATE IN GIRO PER PARIGI!!!
Campagna Elettorale Oscura
Moustaches. Moustaches Everywhere.
Asfalto d’adamantio.
Je t’aime, Simon Pegg.
Banchieri dalla Terra di Mezzo
Au revoir!!!