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Una felicità semplice, di Sara Rattaro: pagina 69

Creato il 04 maggio 2021 da Gliscrittori
Una felicità semplice, di Sara Rattaro: pagina 69

Pagina 69 #169 Una felicità semplice di Sara Rattaro (Sperling & Kupfer). Occasioni che non sappiamo cogliere, scorci di felicità che ci fanno paura, percorsi imprevedibili: a salvarci sarà solo il coraggio di inseguire i nostri sogni o di concederci l'occasione di amare di nuovo.

«Ha detto di non preoccuparvi per l’alcol, che al massimo vi scorta lui», ha aggiunto la cameriera. Mada gli ha fatto un cenno e lui si è avvicinato. «Signore! Non volevo interrompere la vostra serata.» «Nessuna interruzione! Siediti», lo ha invitato la mia amica, mentre io annuivo cercando di nascondere il mio disagio.
Claudio ha raccontato a Mada del nostro primo e assurdo incontro. Si è alzato per mimare la scena del succo d’arancia e, più lo osservavo, più mi veniva voglia di ridere.
«Era da molto che non ti vedevo così divertita. Anzi, credo di non averti mai vista ridere con tanto gusto», mi ha detto Mada mentre Claudio è andato in bagno e io mi sistemavo la borsa sulla spalla.
«È stato simpatico», mi sono giustificata.
«Anche molto carino.»
«Ti prego...»
«Già, ti ha solo salvato la vita, è una cosa normale. È pieno di uomini coraggiosi, carini e simpatici. Fai bene a essere diffidente!»
Il suo sguardo sembrava non volersi spostare da me.
«Non esagerare. Quell’uomo voleva solo un po’ di soldi...»
«Senti, Cristina, non credi sia giunto il momento di uscire con qualcuno?»
«Io? Oh, no. Ormai...»
«Ormai? Ma ti ascolti quando parli? Dovresti seguire l’esempio di tua madre.»
«Ok, andrò a rimorchiare a qualche funerale.»
«Oddio! E questa cos’era? Una battuta? Quell’uomo non ti è indifferente secondo me.»
«No, no. Non fa per me. E poi c’è Sofia...»

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Una felicità semplice di Sara Rattaro (Sperling & Kupfer)
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Una felicità semplice

Un giorno come tanti, Cristina entra in un negozio sotto casa per fare la spesa. Un saluto veloce all'ingresso, i gesti automatici di sempre, qualche pensiero per la testa. Poi, all'improvviso, un uomo la afferra alle spalle e le punta qualcosa alla schiena. E così quella commissione insignificante diventa un momento cruciale, uno spartiacque tra un prima e un dopo, o addirittura tra la vita e la morte.
Proprio in quell'attimo, ostaggio di una rapina, Cristina percepisce l'essenza di tutto, come se le si squarciasse un velo davanti agli occhi. E si vede per quella che è davvero: una madre che non ha ancora sanato la frattura profonda che la divide da sua figlia, e una figlia che non sa comprendere il desiderio di sua madre di rifarsi una vita; una vedova chiusa in un dolore indicibile, e una donna che crede di avere già amato abbastanza - forse, di non avere nemmeno più diritto alla felicità.
È un istante sospeso, tra mille variabili e mille possibilità: una fatale follia o un soccorso insperato; un futuro da cancellare o un nuovo inizio per rinascere. È l'incipit geniale di un romanzo che sa sorprenderci e metterci in discussione a ogni pagina. Perché tutti noi, come Cristina, siamo sospesi tra occasioni che non sappiamo cogliere e scorci di felicità che ci fanno paura, tra mani che la vita ci tende e assi nella manica che potrebbero regalarci la mossa vincente. Il destino potrà confonderci con i suoi percorsi imprevedibili, ma a salvarci sarà solo il nostro coraggio: quello di inseguire i nostri sogni o di concederci l'occasione di amare di nuovo.

Sara Rattaro

Vincitrice del Premio Bancarella 2015 e del Rapallo Carige 2016, laureata in biologia e scienze della comunicazione, docente universitario di scrittura creativa.
Perché la pagina 69?

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