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Una generazione libera di bloggers

Creato il 18 marzo 2012 da Spaceoddity
Una generazione libera di bloggersNell'ambito delle iniziative della campagna elettorale di Doriana Ribaudo alle prossime comunali palermitane, l'associazione da lei guidata, Generazione libera, ha ospitato sahato 17 marzo 2012, un incontro dal titolo L'informazione dal mondo digitale che supera le barriere geografiche. La candidata mi perdonerà se non faccio qui riferimento al suo schieramento politico: quando viene affrontato un argomento che mi interessa, io sono pregiudizialmente favorevole a parteciparvi, da qualsiasi parte arrivi la proposta. Nel caso specifico, l'incontro, organizzato da Simone Lecco (collaboratore del Giornale del Mediterraneo) nella sede ancora un po' spoglia di Generazione Libera, in via delle Croci 2b/f, verteva sull'informazione partecipata sulle piattaforme indipendenti di bloggers e appassionati.
Salvo Misseri, speakers di Radio Up, ha moderato il dibattito, piuttosto informale ma intenso (nonostante un numero di partecipanti inferiore a quello che sarebbe auspicabile in simili casi). Il primo ospite a intervenire, Tony Siino è web strategist, web content manager e molto altro, che il popolo palermitano della rete conosce per un sito frequentato e amatissimo, Rosalio, un blog multiutente (se non addirittura un multiblog). Il sito nasce in occasione di un viaggio all'estero nel 2004, durante il quale Siino si è accorto che da "remoto" era impossibile accedere a informazioni su Palermo se non telefonando a casa (anche perché il sito del Giornale di Sicilia era allora ed è stato a lungo off line). Il giovane, laureato in Scienze politiche, ha deciso allora di rimediare personalmente, proponendo questo suo blog, che dapprincipio spiazzava, per la non facile identificabilità e che poi ha acquisito una tale diffusione da risultare competitivo rispetto alle informazioni ufficiali on line.
Una generazione libera di bloggersCon Walter Giannò, creatore di Social Sicilia, la storia è un po' più articolata. Il sito di Giannò è infatti la tappa più recente di un percorso di blogger che è passato attraverso un'esperienza individuale, L'amico di Sofia, per approdare poi agli Urban Blog di Palermo della sfera di Blogolandia, poi per un brevissimo periodo a Bloggalo, quindi a Blog Sicilia e infine a Social Sicilia. Il modello rimane quello del multiblog, ma con un'dea particolare: quella dell'assoluta assenza di filtro (fatto salvo il rispetto della legge). Giannò, infatti, lavorava nel 2002 al GdS, raccogliendo le telefonate e i messaggi dei cittadini, che poi venivano trasmessi al caporedattore, il quale poi selezionava e decideva su cosa scrivere. Il cruccio di Giannò rimaneva dunque quello di tutta una serie di persone che rimanevano senza voce, e il suo sito vuole appunto rimediare a questo gap.
Con Social Sicilia si è posto il discrimine tra giornalismo e blogging: qual è il confine tra le due attività? A mio avviso, gli aspetti più importanti riguardano l'autoreferenzialità del blogger - anche in una struttura multiutente - rispetto alla struttura plurale e al progetto editoriale plurale di un giornale. Da qui derivano filtri, scelte in termini di pubblicazione e di mediazione delle notizie all'internauta. Mi pare che la distinzione tra fatti e commenti, di cui si parla tanto e alla quale si è fatto cenno anche nel dibattito, non funzioni molto per almeno due diversi motivi: il blogging non esclude intrinsecamente i fatti, anzi, spesso è una fonte preziosa di dati, e il giornale (cartaceo o sul web) non rinuncia mai alla possibilità di commentare e di dire io negli editoriali, negli articoli di fondo e nelle pagine di contatti con i lettori.
Una generazione libera di bloggersPiù orientato al commento Fascio & Martello, il sito guidato da Carmelo Di Gesaro. Questi non parte da esperienze strutturate o anche solo dilettantesche nell'ambito dell'informazione: aggiustava computer. Poi si è divertito a commentare i volantini delle passate elezioni comunali con uno spirito che non si fatica a immaginare goliardico (esperienza dalla quale è nato un libricino dal titolo Facce da candidato) e poi, dall'incontro con Francesco Piccinini, direttore di AgoràVox, quello che era un divertimento si è strutturato sempre più. Insieme alla satira politica e ai fatti della società contemporanea, Fascio & Martello ha sempre rivolto un'attenzione speciale alle iniziative sulla città vivibile, isole pedonali, spazi verdi e via dicendo. Le opinioni espresse dai redattori di questo sito sono apertamente faziose e nascono da una partecipazione attiva alla vita della città (ivi compresi i consigli comunali aperti) e come regalo alla città, un contributo il più possibile onesto e attento.
L'ultimo intervento è stato doverosamente quello di Tonino Pitarresi, direttore del Giornale del Mediterraneo, dal cui seno è partita l'iniziativa di questo incontro. Il periodico, nato nel 1990 in formato tabloid e stampato prima in tipografia, poi in rotativa e solo da due anni sul web, ha invece un indirizzo apertamente giornalistica: è una testata a tutti gli effetti, con tutte le dinamiche di un giornale. La peculiarità del Giornale del Mediterraneo sta semmai nella scelta di non occuparsi di cronaca nera, ma - ancora una volta - delle voci di chi non ha accesso alle colonne dei grandi quotidiani. Pitarresi e i suoi giornalisti amano sottolineare l'attenzione rivolta alle buone notizie, a quello che di uono e utile si fa per tutti i cittadini. Il Giornale del Mediterraneo attende ancora una veste grafica definitiva, che dovrebbe arrivare entro il mese di aprile, ma senz'altro non si preoccupa della propria dinamicità, anzi si fa un vanto di modificarsi con le notizie che ospita.
Una generazione libera di bloggersA concludere l'incontro, Walter Giannò e Doriana Ribaudo hanno presentato un'iniziativa che volgerebbe a rendere più trasparenti le attività del prossimo consiglio comunale sulla base degli strumenti offerti dal web. L'apertura di account Facebook e Twitter, di canali attraverso tutti gli altri importanti social network più o meno specialistici e altre inziaitive analoghe dovrebbero consentire, a detta dei relatori, una maggiore trasparenza. Io rimango tuttavia ancora perplesso di fronte a questa dimensione da acquario o da reality show che rischia di adulterare la verità delle relazioni e dei provvedimenti. Da insegnante liceale, tra l'altro, conosco la delicatezza di certi discorsi, né amerei che venisse divulgato quanto si dice in seduta riservata. La spettacolarizzazione mi disturba per il suo potenziale di interferenza sull'ordinario e corretto svolgimento del lavoro. Non ho nulla contro i progetti di registrazioni e resoconti ordinati e seri: ma consegnare indiscriminatamente questo materiale a un pubblico abituato al Grande Fratello mi sembra una decisione affrettata, più che di democratica: la moltiplicazione ad libitum dei commenti e delle loro tipologie (dal gossip più sfrontato all'attenta chiosa politica) rischia di depotenziare il valore di un ritorno della voce dei singoli cittadini a coloro che si occupano della città, trasformandoli in comunicatori. Che facciano i politici e che lo siano nel migliore modo possibile è l'augurio che rivolgo a tutti noi. Ma a loro spetta anche un sincero in bocca al lupo per le prossime comunali. Vinca il migliore (questo sarebbe un progresso memorabile).

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