Siete appassionati di ginnastica? Non sapete che regalo fare ad un’amica fulminata dall’artistica? Natale è alle porte e avete bisogno di una lettura simpatica e coinvolgente? Allora non dovete far altro che andare in libreria ed acquistare “Alla fine è rimasto solo un sogno” (cliccate qui per vedere la copertina).
La penna da cui è fuoriuscito il libro è quella di Giulia Leni. Sì, proprio la ginnasta in persona, grande protagonista del movimento italiano negli ultimi anni, che ha deciso di trasformarsi in scrittrice per raccontare tutte le emozioni di una carriera ancora breve ma già intensissima.
Il titolo parla da solo: la senese si è concentrata sulla mancata convocazione alle ultime Olimpiadi, su un sogno andato in frantumi già prima del collegiale di Brescia. Quel sogno che aveva fin da bambina e che si è infranto prima di quanto sperasse. È lei stessa a raccontare, in una brevissima anticipazione, dove e quando iniziò tutto: “Quell’estate andammo in vacanza in Scozia, portandoci dietro il tappetino per fare ginnastica. Un giorno trovammo un grande e vecchio albero di cui si diceva che se appendevi una ghirlanda di fiori ai suoi rami potevi esprimere un desiderio. Il mio desiderio fu quello di vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi”. Pensiero da bambina, che mai se n’è andato dalla testa dura, motivata e ben solida di Giulia.
Mensanina nel sangue, Brixiana d’adozione. In Toscana viene cresciuta da Beatrice Vannoni, una “seconda mamma” come dice Giulia, poi alla corte di Folco Donati ed Enrico Casella ottiene le maggiori soddisfazioni, tra cui lo scudetto del 2010 e il bronzo alle parallele di quest’anno, quello che la stava rilanciando. Senza dimenticare il favoloso bronzo agli Europei Juniores del 2010 con Francesca Deagostini, Carlotta Ferlito ed Erika Fasana, sua compagna di allenamento al PalAlgeco per tre volte a settimane. Dove invece, quotidianamente, imparava dalla grande Campionessa Vanessa Ferrari.
Pagine che ripercorrono queste (quasi) diciotto primavere fatte di successi, di sacrifici, di tanti meritati sorrisi, ma anche di troppe lacrime che l’avevano pure convinta ad annunciare il ritiro a fine settembre (cliccate qui per leggere l’articolo). L’amore per l’artistica, però, supera tutto e la passione rimane nel cuore: ecco così un bellissimo ripensamento due mesi dopo e il ritorno agli allenamenti (cliccate qui per leggere l’articolo).
Tutto quanto è meravigliosamente riassunto dalla quarta di copertina: “Esistono, purtroppo, pochi modi di vincere. C’è chi realizza il proprio obiettivo salendo sul gradino più alto del podio olimpico e chi, invece, deve accontentarsi della consapevolezza di aver fatto tutto il possibile. Questa è in sintesi la storia sincera, a tratti amara, di Giulia Leni, una ginnasta che, come molte altre, ha dedicato tutta la propria giovane esistenza alla persecuzione di un sogno. Un sogno che si è infranto di fronte al muro delle cinque convocate per Londra 2012. “Perchè io tra quelle non ci sono”.
Dagli esordi nella palestra di Mens Sana, insieme alla sua “allenatrice speciale” Beatrice Vannoni, alla conquista del titolo italiano di serie C, al primo body azzurro, al terzo gradino del podio agli Europei di Birmingham 2010. Amicizie complici, ma pur sempre avverse in campo gara. Primi amori nati anch’essi in quel mondo capace di saturare un’intera esistenza. E poi la Brixia di Enrico Casella “l’allenatore adatto a me, il migliore al mondo”. Fughe, infortuni, tante, forse troppe lacrime per una ragazzina di soli 16 anni. Un mondo diverso da quello di qualunque altra adolescente, parziale anche rispetto al ritratto edulcorato offerto dal reality di MTV “Ginnaste Vite Parallele”, lo stesso che ha consacrato il sorriso contagioso di Giulia al grande pubblico.
Una delusione, quella dell’esclusione dal lotto olimpico, che sembra sufficiente a far mollare la presa, a far dire basta a una serie infinita di rinunce. Ma non si chiude così facilmente con una passione. Non sin cancella se non “al costo di un rimpianto”. E allora, forse, vale la pena provarci di nuovo. Alla fine può darsi che il sogno possa trasformarsi ancora in realtà”.
Il libro verrà ufficialmente presentato alla stampa venerdì 21 dicembre alle 15.30 presso la Sala Presidenza della Mens Sana. Si replica il giorno successivo dalle 18.00 presso la Libreria Becarelli di Siena (Via Mameli 14-16). Gli incontri saranno sempre aperti al pubblico e sono stati messi a punto proprio da Beatrice Vannoni (cliccate qui per vederne la locandina). Il ricavato sarà devoluto a Il Laboratorio di Siena, Associazione di volontariato per assistenza e sostegno ai disabili.
Volete provare a fare ginnastica artistica? Cliccate qui per vedere le società che hanno aderito all’iniziativa di Olimpiazzurra.
(un ringraziamento ad Antonella della casa editrice Visiva; un grazie anche ad Anna Meneghel, admin della FanPage di Giulia on Fb)
OA | Stefano Villa