Sto scrivendo poco, sto lavorando troppo.
Ieri sera, dall’alto del mio mal di testa che dura ormai da troppi giorni (sarà la stanchezza? ma no… non mi dire!); ieri sera- dicevo- mi accomodo sul divano e cerco di riposarmi godendomi un film. Ho rischiato di addormentarmi, ma mi sono sforzata di tenere gli occhi aperti: non potevo perdermelo.Il film in questione era ‘Una giornata particolare’ di e. Scola con M. Mastroianni e S. Loren. Mi è sempre piaciuto questo film, e ho sempre cercato di ricordarmene il titolo, che avevo scordato, dopo la prima ed unica volta in cui l’avevo visto alla scuola superiore.
Non ero più riuscita a rivederlo (in tv certi film non li danno mai!) e poterlo riguardare con una certa attenzione mi ha patto provare delle emozioni contorte, sulla dolorante figura di lei, e sull’elegantissima e pacatissima figura di lui, uniti dalla sola cosa in comune che hanno: l’assenza dell’amore. Lei, perché succube di un marito che la vede solo come una serva e ne ‘fruisce’ come si fruisce di un diritto acquisito, senza prestarle mai attenzione; lui, perché separato dal suo amato dalle circostanze del tempi. Eppure, nonostante questo abisso che li separa e li congiunge insieme, riescono a darsi amore, per un momento, un amore che taglia come dolore… inspiegabile.
Non mi piace ricordare il finale, che getta una pietra tombale sopra ogni possibilità di riscatto, sopra ogni possibilità anche di un minuto di sole.
Nel film non c’è gioia, c’è solo il tragico e perpetuo pesare delle azioni, dell’indifferenza che è più grave dell’odio manifesto, del dover sopravvivere.
Un miracolo del cinema Italiano.
Lascia dentro qualcosa che non scordi più.