L’atmosfera del ponte di Castel Sant’Angelo la sera poco prima del tramonto è unica al mondo.Attraversi quel corridoio di pietra sopra il Tevere ammirando gli angeli che ti circondano, con una sorta di misticismo velato e non dichiarato a te stesso.Le statue furono collocate sopra il parapetto ideato dal Bernini a partire dal 1669.Tali statue, che rappresentano la passione del Cristo, furono scolpite da allievi del Bernini stesso, direttamente sotto la sua lucida guida.
Vi sono opere che al calar della luce colpiscono l’immaginazione religiosa e laica.
L’angelo con la croce e quello con la veste, colpiti dagli ultimi raggi del sole, assumono connotati che esulano dalla normale descrizione artistica. Vanno oltre.Arrivano a colpire l’intimo. Il personale.Per ammirare questo spettacolo bisogna presentarsi qualche minuto prima del tramonto.Ho fatto così. Mi son presentato con qualche decina di minuti di anticipo, giusto il tempo per studiare la simbologia angelica.Le iscrizioni poste alla base delle statue aiutano a comprenderne il significato.Ma fate veloci, le luci della natura si spengono.Le parole risultano difficili da leggere.Gli angeli rimangono in ombra rispetto al sole che tramonta dietro la Cupola di San Pietro.Ecco, il momento è arrivato!L’angelo in ombra, quasi al buio con il cielo squarciato da un giallo-arancione improvviso.Poche parole, anzi penso nessuna possa spiegare cosa sia il tramonto su Roma da questa posizione.Magnifico.Incuriosito, dopo cena e tramite la moderna tecnologia, sono risalito all’origine del termine angelo.E’ comprovato che derivi dal dialetto miceneo come trasformazione del termine akaro. Il significato che quello splendido popolo diede al nome è quello di inviato o messaggero “degli dei”.Di passaggio in passaggio, tra dialetti e lingue, si arriva al termine “angelos” in greco per finire con “angelus” in latino.Era una mera curiosità che in pochi minuti mi son levato.Fabio Casalini.