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Una gita in campagna elettorale

Creato il 01 febbraio 2013 da Albertocapece

scampagnataLa campagna elettorale giunge a puntino non solo per votare responsabilmente, ma anche per chiarirci le idee riguardo al nostro futuro e a quello del Paese. Dunque vediamo

  • della disoccupazione in crescita inarrestabile non si parla
  • del precariato non si fa cenno  
  • sulle politiche di austerity ormai contestate e considerate funeste per l’economia, il bel tacer è stato finalmente scritto
  • l’euro, come si sa, è un tabù: chi lo tocca muore folgorato
  • il fiscal compact, il mes e compagnia cantante europea che aggraveranno di 45 miliardi il bilancio dello stato si sono eclissati e nemmeno Chi l’ha visto? è stato avvertito della scomparsa
  • il tema dei diritti del lavoro è stato derubricato, nonostante le ignobili forzature proprio di questi giorni
  • la deindustrializzazione del Paese è stata destituita di fondamento
  • i diritti civili sono finiti dietro il separè: si vedono e non si vedono.
  • Scuola e Università…. che cosa sono?

In compenso Monti ci pone una inquietante domanda: dov’è quel coglione impareggiabile che per un anno ha depredato i pensionati e l’Inps, ha creato gli esodati, ha firmato tutto ciò che voleva la Merkel, ha subissato di tasse gli italiani, ha impoverito il Paese, ha tagliato il welfare, ma ha anche fatto di tutto per comprare aerei bidone e sottomarini, per ripianare i debiti delle banche, per non toccare la corruzione? Ah se lo prendo, sembra dire con quell’occhio vacuo che non guarda mai diretto, come se al fondo avesse una ignota vergogna di sé.

E anche Bersani è alla ricerca del colpevole. Anzi ha tutta l’intenzione di allearsi con Monti per trovare il marrano e a questo scopo chiede il voto utile.

Berlusconi è tornato, si sente benino, anzi benito

Ingroia litiga con la Boccassini che litiga con la ragione, roba da Csm.

Grillo dice che se ne devono andare tutti a casa, ma senza dare l’indirizzo

E il capo supremo si occupa del fatto che non vengano sputtanati gli eminenti svenditori e grassatori del Paese. San Giorgio e il Draghi.

Poi ci lamenta che la campagna si spopola.

 


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