Antonio “Tonino” Guerra, classe 1920, ci lascia nel secondo giorno di primavera, come se volesse varcare l’ennesima stagione portatrice dell’ottimismo per antonomasia, quell’ottimismo che lui invocava nel celebre spot della Trony che l’ha visto protagonista per anni e l’ha fatto conoscere al grande pubblico, fino a quel momento ignaro della persona che dichiarava “l’ottimismo è il profumo della vita”.
Perché Tonino Guerra è stato uno dei più importanti poeti e sceneggiatori nostrani, che ha attraversato con le sue opere tutta la metà del secolo scorso regalandoci versi e sceneggiature ormai indelebili nella storia letteraria come cinematografica italiane.
Poeta dialettale, con la Romagna nel cuore e nel sangue “ mi ritrovai con alcuni romagnoli che ogni sera mi chiedevano di recitare qualcosa nel nostro dialetto. Allora scrissi per loro tutta una serie di poesie in romagnolo” , ha composto versi poetici durante il periodo di prigionia nel campo di concentramento ed è stato legato a grandi intellettuali di quell’epoca come Carlo Bo ed Elio Vittorini.
Non tutti conoscono la sua feconda produzione come sceneggiatore, di cui è stato portatore sano di splendide sceneggiature nel periodo più fiorente del cinema italiano, ossia il Neorealismo di Vittorio De Sica, Luchino Visconti, Mario Monicelli e di Michelangelo Antonioni, di cui ha firmato la sceneggiatura de L’Avventura.
Ma è la realizzazione della sceneggiatura di Amarcord del grande e compianto Federico Fellini che ha consacrato il ruolo di Tonino Guerra come uno tra i più grandi sceneggiatori che il cinema italiano può annoverare.
È stato insignito di numerosi premi, e il suo estro instancabile l’ha portato a prolungare il suo apporto al cinema passando anche dalla televisione, di cui ha curato le sceneggiature di una serie di film per il piccolo schermo.
Amore per il cinema che Tonino Guerra ha tramandato a suo figlio Andrea Guerra, che molti conoscono come uno dei più talentuosi e affermati musicisti di colonne sonore dell’ultimo cinema Made in Italy, dalle Fate Ignoranti di Ferzan Ozpetek ai film di Roberto Faenza.
Tonino Guerra mancherà molto, come mancano tutti coloro che hanno costruito con le parole e l’arte la storia del nostro paese, e che ci hanno resi orgogliosi di farne parte, che ci hanno resi famosi oltre il recinto dei nostri confini grazie alla loro arte e alla loro sensibilità.
Riportiamo una poesia degli esordi poetici di Tonino Guerra tratta dalla raccolta “Polverone”
La Domenica Specialmente
La domenica specialmente
quando non c’è nessuno in casa
e siamo là verso la fine di giugno,
vado fuori sul terrazzo
per stare a sentire che al di là dei muri
la città sta zitta.