Ieri passeggiavo per il centro
e ho visto una sarta piegata sulle caviglie
nello spazio angusto del suo negozio.
Con le mani stirava una piega
di una gonna esposta in vetrina.
So che è piccola cosa,
ma in quelle dita precise
viveva tutto l’amore
per il suo lavoro,
la cura del particolare,
e quella coscienza retrò
di dover stabilire con noi
un rapporto di chiara bellezza.
È stato qualche minuto
che avrei ricordato
con un’arte qualsiasi,
foto, canzone, acquerello,
avessi avuto talento.
Ho proseguito il cammino
sulla strada di casa.
So che è piccola cosa:
quella gonna blu, tagliata con arte,
quella cinta rossa in vita, che crea le pieghe
quella vetrina, arredata con poco,
quella sarta, che non si arrende.