Ogni incontro con Francesco, anche breve o occasionale, lasciava un ricordo piacevole e la voglia di incontrarlo di nuovo. Spesso ne nasceva una frequentazione che in molti casi diventava una lunga amicizia. Studenti o colleghi sconosciuti, incontrati per la prima volta, per tutti Francesco aveva la stessa naturale e sincera affabilità e in tutti lasciava un’impronta indelebile. Oltre allo scienziato abbiamo perso un uomo di qualità rare, e molti di noi un amico prezioso, un dono. Con il suo spirito generoso era sempre capace di mettersi vicino al cuore della gente, al loro fianco nel realizzare imprese, anche con un pizzico di spensieratezza che non lasciava trasparire la fatica.
La sua autorevolezza sulla nascita ed evoluzione delle stelle e sull’arricchimento chimico dell’Universo primordiale e del mezzo interstellare, è testimoniata anche dal fondamentale testo universitario, The Formation of Stars, di cui era coautore insieme a Steve Stahler, suo grande amico per oltre trent’anni, conosciuto a Cornell (USA), alla prestigiosa scuola di Ed Salpeter. Negli anni trascorsi ad Arcetri Francesco è stato protagonista di primo piano della crescita del gruppo di Formazione Stellare e Mezzo Interstellare dal punto di vista teorico ed osservativo. Ha sempre sostenuto il ruolo di Arcetri sia nell’ambito territoriale, attraverso i contatti con l’Università di Firenze e con gli enti promotori della cultura, sia nazionale ed internazionale, collaborando con i più importanti centri di ricerca astrofisica in Italia e nel mondo. Il vasto bagaglio di conoscenze scientifiche, la forte personalità e determinazione, e le sue capacità relazionali sono state alla base del successo di Scuole e Conferenze che ha organizzato e dei ruoli prestigiosi che ha ricoperto. Fra questi ricordiamo la direzione dell’Osservatorio di Arcetri dal 2005 al 2011, l’incarico di Editor-in-Chief della rivista The Astronomy and Astrophysics Review e la partecipazione al Consiglio della Società Astronomica Europea.
La sua capacità di arrivare al cuore dei giovani e della gente, e la sua incredibile energia, lo hanno spinto ad occuparsi sempre più di divulgazione della scienza. Per le scuole, per le associazioni, per il grande pubblico, Francesco aveva sempre un argomento da raccontare con entusiasmo e riusciva ad affascinare persone di ogni età e cultura. Un dialogo con il pubblico basato sui fondamenti della fisica e sulla storia, da Galileo ad Einstein. Ci mancherà molto la sua intelligenza e profonda cultura ma soprattutto ci mancherà il suo insostituibile calore umano. Resta il ricordo del suo sorriso.
Qui sotto, un’intervista a Francesco Palla in occasione della conferenza “Prigionieri del cielo” del 20 giugno 2013, tenuta presso l’INAF Osservatorio Astronomico di Capodimonte, a Napoli:
Fonte: Media INAF | Scritto da Edvige Corbelli e Daniele Galli