DI WILLIAM ALLEN
counterpunch.org
Il piano della Monsanto per dominare il sistema alimentare mondiale
Il nome Monsanto risuona come fosse il soprannome di un tipaccio molto cattivo
– il bandito con la bandoliera, arrogante e senza cuore di uno Spaghetti
Western, il quale cala dalle montagne con la sua gang di bruti e terrorizza i
poveri abitanti del villaggio, pretende il loro magro raccolto, il loro
bestiame e ogni tanto una giovane ragazza. “Oh no. È Monsanto!”
Se infatti, come ha affermato Mitt Romney: “amico mio, le corporation sono persone”,
l'analogia è adeguata, e Monsanto è una delle persone/corporation più
controverse e detestate del mondo.
Come sapranno molti consumatori e sostenitori di cibi biologici, Monsanto è un
colosso multimiliardario biotecnologico con sede nel Missouri, che se ne sta
seduto cavalcioni sul pianeta e riempie gli agricoltori dei cinque continenti
con i suoi semi-Frankenstein geneticamente modificati, consegnando molti di
loro alla schiavitù finanziaria, all'avvelenamento chimico e, in migliaia di
casi (specialmente in India) al suicidio.
Detrattori ed oppositori della Monsanto
sostengono che il suo piano aziendale è semplice e lineare: dominare il sistema
alimentare mondiale, dalle sementi agli scaffali dei supermercati. Se fosse
vero, ci sarebbe in esso una sorta di purezza patologica e distorta – pura
volontà focalizzata, generata da pura avidità; e come le creature puramente
omicide, in Alien di Ridley Scott, sembra “svincolata dalla
coscienza o dalla moralità”.
Una delle sue pratiche più detestate è
l' impiego della “polizia dei semi” della Pinkerton per controllare ed indagare
le aziende agricole – organiche o no – nei pressi di altre aziende che
coltivano con le sue sementi geneticamente modificate brevettate.
Guai alla famiglia contadina che ha
avuto la sfortuna di non aver impedito al polline proveniente dal raccolto GM
di viaggiare per decine di miglia ed aver impollinato una sola pianta del loro
terreno. Gli avvocati iena della Monsanto, dalla loro torre di vetro
sporgeranno denuncia per violazione di brevetto.
Secondo Food Democracy Now –
un gruppo no-profit di consumatori (non mi piace il termine “consumatore”, ma
lo userò per familiarità) – i famosi agenti (bulli) della Monsanto indagano
circa 500 aziende agricole all' anno negli Stati Uniti. Fino ad ora, circa 200
agricoltori sono stati trascinati in tribunale mentre diverse centinaia si sono
accordati in maniera extragiudiziale per importi non dichiarati.
Monsanto, mentre è regolarmente
querelante, non è estranea a sedere al tavolo degli imputati, a casa e all'
estero. Negli ultimi 3 decenni ha subito diverse cause civili e federali
piuttosto importanti. Lo scorso luglio un consorzio di circa 300mila singoli
agricoltori, 4500 aziende agricole biologiche e diverse compagnie di sementi,
tutte a rischio di contaminazione dei propri prodotti, ha citato in giudizio
preventivamente la compagnia nel tentativo di costringerla a cessare le
intimidazioni e le pratiche legali menzionate sopra. Nel febbraio di quest'
anno il giudice, quasi schernendo i querelanti, ha respinto la causa,
sentenziando che “queste circostanze non costituiscono una sostanziale
controversia e non vi è stata alcuna lesione riconducibile all' imputato”. La
settimana scorsa gli agricoltori hanno presentato ricorso.
Monsanto è anche co-imputata in un'
altra causa intentata da piccola azienda familiare argentina di tabacco. Gli
agricoltori sostengono di essere stati forzati all' uso di pesticidi e erbicidi
Monsanto senza la formazione e l' equipaggiamento protettivo necessario, che ha
causato effetti debilitanti per la loro salute, deformità a molti figli appena
nati e seri danni ambientali.
Si può essere certi che una corporation
così grande, potente e ricca abbia le sue ancelle sia nel governo statale che
federale. Solo a Washington Monsanto ed i suoi compagni hanno speso oltre mezzo
miliardo di dollari per campagne elettorali e azioni di lobby negli ultimi 10
anni. E stanno dando i loro frutti. (#Occupy Monsanto dice che il Congresso è
“contaminato da OGM”).
Abbiamo appreso dalla montagna di file
di Wikileaks, ad esempio, che il Dipartimento di Stato ha agito come agente
della Monsanto, forzando governi stranieri a permettere la coltura di OGM
nonostante le diffuse obiezioni degli agricoltori e ambientalisti locali.
Pochi mesi fa la Food and Drug
Administration (FDA) ha inspiegabilmente cancellato dal suo sito internet un
milione di firme e commenti da una petizione pubblica per l' etichettatura dei
prodotti OGM. (Vecchi ed attuali deputati della FDA – persone esperte nel
passare attraverso la ben oliata porta girevole che dall' industria porta ai
presunti regolatori – sono stati avvocati della Monsanto. Possiamo prenderlo
come un indizio?).
Il mese scorso, il senatore americano
Bernie Sanders (Indipendente, Vt) ha introdotto un emendamento nel Agricoltural
Appropriations Bill (Farm Bill) in corso che avrebbe permesso agli stati di
promuovere legislazioni che richiedono l' etichettatura per cibi e bevande se
questi contengano o meno ingredienti geneticamente modificati. La proposta è
stata sonoramente sconfitta, con 28 democratici che si sono uniti alla
controparte repubblicana, nonostante i recenti sondaggi nazionali abbiano
riportato che il 90% dei cittadini vuole etichettati i cibi OGM.
Di recente è venuta alla luce una nuova
insidiosa strategia. A quanto pare, anche un colosso aziendale come la
Monsanto, abituato a schiacciare via le cause come zanzare fastidiose, alla
fine si stanca di schiacciare. Perché non prosciugare la palude e impedire
completamente ai contenziosi di infastidirci!
La settimana scorsa è stato rivelato che
il presidente del Sotto-comitato per l'agricoltura della Camera, Jack Kingston
(repubblicano) ha aggiunto una clausola al Farm Bill che consentirebbe al
Dipartimento dell'Agricoltura (USDA) di fregare i tribunali e rilasciare
permessi per la coltivazione di colture OGM, senza che ci sia stato un test
indipendente, anche se il giudice ha emesso un'ingiunzione contro esse. (Alla
fine dell’anno scorso, Kingston è stato votato senza ironia "legislatore
dell’anno" 2011-2012 dalla Biotechnology Industry Organization,
associazione di categoria che rappresenta la Monsanto, Dow, DuPont e altri pesi
massimi del biotech).
Food safety e le organizzazioni
agricole biologiche si sono rivolti a Red-Alert. Food Democracy Now dichiara
sul suo sito web:
"Tale disposizione pericolosa ...
toglierebbe ai giudici il loro mandato costituzionale di proteggere i diritti
dei consumatori e l'ambiente, mentre l'apertura verso l'impianto di nuove
colture geneticamente modificate non testate, metterebbe in pericolo gli
agricoltori, i consumatori e l'ambiente... ".
Agire: il rappresentante Pete DeFazio ha introdotto un emendamento
che ucciderà il pilota Kingston. La proposta di legge finale può raggiungere il
pavimento di entrambe le Camere in pochi giorni. E' imperativo inondare i
nostri congressisti e senatori con richieste che essi approvino l'emendamento
DeFazio, rimuovano il pilota insidioso durante la riconciliazione, o in
mancanza di questi, distruggere completamente il Farm Bill. (Oltre a indebolire
la già debole regolamentazione degli OGM, altre disposizioni del Farm Bill
nella sua forma attuale hanno indotto molti dei gruppi citati sopra insieme con
le organizzazioni sociali, a chiamarlo: "il peggior esempio di
legislazione agricola e alimentare degli ultimi decenni").
Si sta formando proprio adesso quella che potrebbe rivelarsi la Battle
Royale per gli OGM. Monsanto, la sua banda di fratelli biotech, e i
giganti della trasformazione di alimenti PepsiCo e Kraft stanno raccogliendo le
loro considerevoli forze per contrastare l'ultima minaccia visibile alla loro
posizione dominante e a un enorme flusso di profitto: la crescente agitazione
pubblica per una chiara etichettatura OGM negli USA.
Secondo il Center for Food Safety (Centro per la sicurezza alimentare),
l’anno scorso diciannove legislature statali prevedevano qualche forma di legge
per l’etichettatura dei prodotti alimentari OGM. Finora, nessuna è passata.
Potrebbe essere a causa di intimidazioni o di lobbying aggressivo da parte dei
giganti biotech? Chiedete a Vermont. Nel mese di aprile il legislatore ha
iniziato il processo di considerare un disegno di legge che, se approvato,
richiederebbe ai produttori di alimenti di etichettare i prodotti che vengono
creati in parte o totalmente a partire da organismi geneticamente modificati.
Inoltre, i prodotti con ingredienti geneticamente modificati non avrebbero
sulle etichette la parola "naturale" e le sue varianti, da sole o in
qualsiasi combinazione con altre, come " cresciuto naturalmente".
Monsanto ha minacciato pubblicamente di citare in giudizio lo stato se la
misura fosse stata approvata. Il disegno di legge è attualmente in fase di
stallo in commissione.
Monsanto ed i suoi alleati contano probabilmente sulla realtà che nell'attuale
situazione economica schifosa, con i bilanci dello Stato che trasudano
inchiostro rosso, pochi legislatori (indipendentemente da ciò che vuole il
pubblico) avranno lo stomaco di combattere i Golia aziendali in procedimenti
giudiziari costosi che possono trascinarsi per anni.
Dopo esser riuscite a bloccare le amministrazioni statali, il biotech, le
aziende di prodotti alimentari e le mega-aziende hanno puntato il mirino su di
noi - gli elettori della California.
Come il Pentagono invia su portaerei quasi tutte le squadre da battaglia nel
bacino del Golfo Persico, queste società stanno riversando milioni di dollari
in California per sconfiggere il Right to Know Genetically Engineered
Food Act (Prop. 37), un referendum - simile nei contenuti alla
proposta di legge del Vermont - che sarà votato nel mese di novembre. Per la
richiesta, sono state raccolte oltre un milione di firme di elettori dal California
Right to Know Campaign per qualificare l'iniziativa di voto.
I californiani possono aspettarsi di essere bombardati da relatori di
disinformazione (cosiddetti op-eds) e annunci "a pagamento" di falsi
gruppi di "cittadini impegnati" con nomi tipo “Citizens Against Job
Killing Regulations” (“cittadini contro le leggi che uccidono il lavoro”),
ecc, sponsorizzati dall'industria.
A dire il vero, due hanno già preso il via: la Coalition Against Costly Food
Labeling (coalizione contro i costi per l'etichettatura degli alimenti),
una start-up, un gruppo sostenuto dall’industria il cui principale argomento è
che l’etichettatura degli alimenti farà crescere i prezzi dei cibi e sarà un
onere aggiuntivo per le famiglie già in difficoltà, e la California Citizens
Against Lawsuit Abuse (cittadini della California contro l'abuso di querela),
la quale afferma con faccia tosta che le etichette OGM renderanno che le
piccole imprese e le famiglie di agricoltori vulnerabili a costose azioni
legali.
L'ipocrisia di questi ultimi merita una derisoria risata di pancia. Un gruppo
co-finanziato dalla Monsanto - la società che ha fatto causa o minacciato di
citare in giudizio diverse centinaia di agricoltori statunitensi alla goccia di
un granello di polline - avverte coltivatori biologici e fornitori della
California che una legge scritta in parte per proteggerli li esporrà ad azioni
legali.
Entrambi gli argomenti dell'opposizione sono stati completamente screditati da
scienziati di fama, economisti e organizzazioni di difesa esperte, sul web e
nelle pubblicazioni di stampa – facili da trovare per i lettori.
Il problema fondamentale è che l'industria biotech, le aziende alimentari che
utilizzano i suoi prodotti, e gruppi anti-OGM a livello nazionale capiscono il
potenziale di influenzare le tendenze di questo voto imminente. Se gli elettori
dello stato più popoloso approvano questa iniziativa per l'etichettatura, ciò
potrebbe galvanizzare i cittadini degli altri Stati per proseguire. Inoltre
essi riconoscono, data una crescente consapevolezza pubblica per evitare gli
alimenti OGM, che il risultato finale di tale tendenza può essere radicale: la
fine dei veleni OGM nella dieta di quasi tutti i cittadini. Battaglia finita.
Saranno gli elettori della California a giocare il ruolo del pistolero
sconosciuto che affronta e sconfigge El Diablo Monsanto e la sua banda in
questo Spaghetti Western?
Ecco come la mette Ronnie Cummins della Organic Consumers Association (via
Mercola.com):
"Per decenni (Monsanto ha)
controllato l'approvvigionamento di cibo comprando i politici e le agenzie di
regolamentazione, intimidendo i piccoli agricoltori, manipolando i risultati di
studi scientifici, mentendo ai consumatori ...
Nonostante Monsanto dichiari il contrario, gli scienziati sono chiari: gli
alimenti geneticamente ingegnerizzati sono stati collegati ad una vasta gamma
di rischi per la salute, che includono danni ai reni e al fegato, infertilità,
disordini autoimmuni, allergie, autismo, invecchiamento accelerato e anche
difetti di nascita. Abbiamo il diritto di sapere se il cibo che compriamo è
stato geneticamente modificato ... E' ora di riprenderci il nostro cibo, le
nostre aziende, il nostro potere. E' ora di mostrare a Monsanto ciò che la
gente comune come noi può fare quando ci riuniamo".
William Allen
Fonte: www.counterpunch.org
Link: http://www.counterpunch.org/2012/07/27/a-biotech-battle-royale/
27.07.2012
Traduzione per www.Comedonchisciotte.org cura
di REIO e TRUMAN
Letto su eliotropo