Una gustosa ricetta trentina

Da Forchettinagiramondo @BrandiChiara

Quando siamo rientrati dalle vacanze natalizie ad Oslo, ho trovato un bel pacchetto ad attendermi. Sono quei regali di Natale che ricevi volentieri dopo le feste, così li puoi godere meglio, non vengono confusi con tutti gli altri e c’è modo di assaporarli con più calma. Quel pacco me lo mandava Trentingrana, il consorzio di produttori di formaggio trentino, per un progetto che ha coinvolto molti foodblogger nell’elaborazione di una gustosa ricetta trentina.

Mi ci è voluto un pò di tempo per documentarmi bene sulle ricette trentine tradizionali, che non conoscevo molto, fino a che mi sono innamorata di una delle tante versioni tipiche di questo territorio per cucinare la farina di mais: la polenta carbonèra.

Anzitutto diciamo che se ne consiglia l’uso o durante i freddi mesi invernali, oppure solo in alta quota. Come la maggior parte delle ricette “montanare” non si tratta di piatti propriamente leggeri, ma d’altronde anche molto gustosi e golosi.

Vi ricordate che l’anno scorso abbiamo fatto la nostra prima vacanza sulla neve con Remì proprio in Trentino? Eravamo andati a Folgaria. Anche se ci siamo stati pochi giorni, la cucina di quei luoghi mi ha ispirato molto, specialmente i suoi gustosi formaggi con cui a casa feci vari esperimenti, i sedanini con lo speck, il risotto alla verza.

Questa volta però, volevo rimanere più legata alle ricette tradizionali, cercando di darne una interpretazione più moderna, e così ho provato a rendere la classica polenta carbonèra in versione finger food. Come?
Ho ricavato dei cubotti di polenta che ho fritto su stecchino di legno, e li ho poi farciti con un tocchetto di lucanica ed una scaglia di grana trentino. Gli ingredienti sono gli stessi del piatto contadino, ma in una veste molto più cool!

Li ho preparati così (per 4 persone):
Si inizia cucinando la polenta: versate 250gr di polenta biologica (per me polenta grezza Az.Pereto) in una pentola con acqua bollente leggermente salata; continuate a mescolare per una mezz’oretta, aggiungendo altra acqua calda finchè non sia necessario (deve avere una consistenza soda, non liquida). Trasferite quindi la polenta in una pirofila rettangolare (tipo uno stampo da plum-cake) e lasciatela completamente freddare. Successivamente, sformatela e tagliatela a cubetti ed infilzate ciascun cubetto con uno stecchino di legno che friggerete poi in abbondante olio di semi (per me girasole) ben caldo. Via via che saranno pronti, lasciateli scolare su un panno assorbente. Quando avrete terminato di friggere la polenta, tagliate a tocchetti 250gr. circa lucanica fresca (considerate 1 tocchetto per ogni cubetto di polenta) e fatela saltare rapidamente in una padella antiaderente con un pò di rosmarino e di salvia e sfumandola con un mezzo bicchiere di vino rosso.
Componete quindi gli spiedini (meglio finchè la carne è calda) infilando sopra il cubetto di polenta una scaglia di Trentingrana, e sopra un tocchetto di salciccia. Componete il piatto da portata e spolverate con pepe fresco.

Una ricetta tradizionale vestita da aperitivo!
Se volete provare la versione autentica, quella del contadino, gli ingredienti sono gli stessi, basta solo unire la lucanica ed i trentingrana direttamente alla polenta appena sarà cotta, mescolare bene ed impiattare….comunque la serviate, è sempre ottima.

Grazie a Trentingrana per avermi fatto scoprire questa bontà. Anche Remì ha molto apprezzato l’ottimo formaggio trentino che ha spazzolato come un vero topolino in men che non si dica….


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