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Una illustre licatese – Rosa Balistreri

Creato il 01 settembre 2012 da Lucastro79 @LucaCastrogiova

Rosa Balistreri – Oltre la canzone

Una illustre licatese – Rosa BalistreriLicata si ricorderà di me solo dopo la mia morte“, è questo il succo dell’ultima intervista rilasciata da Rosa Balistreri all’emittente locale del tempo, Tele Video Faro. Scomparsa il 20 Settembre del 1990, Rosa non è stata smentita, ed un po alla volta, Licata, ha iniziato a renderle omaggio, intitolandole spazi pubblici ed allestendo un Memorial che porta il suo nome.

In questo articolo, però, mi piacerebbe parlare del personaggio di Rosa Balistreri, andare aldilà delle canzoni ed analizzare, dal mio punto di vista, l’aspetto umano della persona. Sulla vita di Rosa Balistreri si sa abbastanza, diversi siti parlano delle difficoltà che per tutti i suoi 63 anni l’hanno accompagnata, dall’infanzia trascorsa nel quartiere Marina di Licata, (il cui degrado può essere ammirato ancora oggi) che è stato il suo primo palcoscenico, dove spesso tra vicoli e stradine la si sentiva urlare la sua rabbia, ai periodi passati in carcere, dai matrimoni difficili alla sopravvivenza in strada. Rosa Balistreri ha sicuramente mostrato una grande forza, oltre che nelle dirette esperienze personali, è nelle sue canzoni che emerge tutto il disagio e la voglia di lottare per il risveglio culturale di una terra che le è sempre stata stretta.

In “mafia e parrini”, testo di Ignazio Buttita, viene trattato un tema che ancora oggi presenta dei tabù, sopratutto nel meridione, dove ancora adesso si muore di mafia, e la popolazione non ha ancora sviluppato quella mentalità di legalità, atto fondamentale per l’estirpazione di questa piaga. Ma è nelle sue canzoni romantiche che emerge la sua emancipazione, vivendo in un contesto dove l’annullamento della donna era pratica diffusa, lei ha deciso di ribellarsi ad abusi e soprusi cui quotidianamente le donne erano costrette da una mentalità che ancora oggi non può definirsi del tutto estinta. Rosa è sicuramente stata un’icona delle lotte femministe, disprezzata in patria per le sue idee, è stato grazie alla sua esperienza palermitana prima, e fiorentina dopo, che è potuta entrare in contatto con artisti del calibro di Dario Fo, che ne hanno sancito talento ed apprezzamento.

Ad oggi, l’originalità della cantante e le spiccate doti umane vengono riconosciute da artisti di ogni genere, che fanno rivivere Rosa cantando le sue canzoni e parlando del personaggio, organizzando festival a lei dedicati. Licata, in tutto questo, ha fatto ben poco, sarebbe il caso di dare il giusto riconoscimento che l’artista, ma sopratutto la persona, merita. Cantare Rosa Balistreri non basta, il suo talento artistico è ormai conclamato, diffondere il lato umano di Rosa e sopratutto farlo apprezzare dove è nata e cresciuta è forse un progetto ambizioso, ma forse uno dei pochi modi per ricordarla come lei vorrebbe.

La proposta, è quella di cantare e recitare Rosa Balistreri nei suoi luoghi, in quei cortili e nelle stradine che sono stati da ispirazione per i suoi testi, e di formazione della sua personalità.


Filed under: Licata

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