Mario Monti sta per varare il suo governo. Pdl, Pd, Idv e terzo polo hanno garantito il loro appoggio. Vedremo a breve di cosa si occuperà il nuovo Premier, le linee guida dell’esecutivo ed il consenso che riceverà in Parlamento.
Ad integrazione di ciò che ho scritto una settimana fa, mi permetto di riportare alcune precisazioni.
Credo che il professor Monti avrà davanti a se un compito arduo. ‘Ricostruire’ o comunque mettere le basi per la ricostruzione di un Paese. Non solo dal punto di vista strutturale, economico e politico. Soprattutto dal punto di vista morale.
Le manifestazioni di piazza di sabato, nate spontaneamente per festeggiare la dimissioni del Premier, hanno accesso i riflettori su un tema per ora messo da parte nel nome della crisi economica che sta attanagliando l’Italia.
L’Italia postberlusconiana, oltre al crollo di credibilità associato al peggioramento dei fondamentali economici, si porta dietro una spaccatura verticale della società. Il nostro paese, per carità, ha sempre amato le divisioni, ma ventanni di Berlusconi hanno prodotto prima e cementato poi due grandi ‘fazioni’ politiche, ideologiche e sociali. Berlusconismo ed antiberlusconismo si sono sedimentati nelle coscienze di molti cittadini sino ad influenzarne anche le amicizie, le conoscenze ed i rapporti sentimentali. Forse l’unico e vero bipolarismo formatosi nel Paese.
Il frutto di tutto questo è l’imbarbarimento del clima politico e sociale. Se prima si era avversari, poi si è diventati ‘nemici’. Il ragionamento non vale per tutti naturalmente ma è valido per molti e la colpa principale ricade su chi ha iniziato la ‘demonizzazione’ dell’avversario, cioè Silvio Berlusconi.
Lui, sin dall’atto della discesa in campo nel 1994, ha utilizzato i suoi media e le sue idee per gettare fango sulle Sinistre e su chi aveva deciso di non piegare le proprie ragioni ai suoi voleri. Non sto qui a ricordare le ‘epurazioni’ e le ‘normalizzazioni’ attuate dal leader del Centrodestra durante i 18 anni di ‘regno’. Uno su tutti, Indro Montanelli, un conservatore, un liberale, tacciato di ‘comunismo’ solo perche non prono alle convenienze del Cavaliere.
Tre lustri e mezzo vissuti sulle contrapposizioni, sull’odio e sulla delegittimazione, diventata ben presto reciproca, saranno difficili da estirpare. Prima di tutto perche Berlusconi è ancora lì, pronto a difendere i suoi interessi personali con ogni mezzo possibile. Senza dimenticare la presenza della Lega Nord dalle idee populiste e dai modi ‘barbari’. Ultimamente il monitoraggio delle attività politiche ed istituzionali veniva misurato in base al numero di barzellette sconce e di ‘dita medie’ alzate.
Sarà possibile sanare le ferite di un Paese ‘malato’ quando ‘la malattia’ è ancora in circolo, libera di poter danneggiare in qualsiasi momento il lento lavoro di ricostruzione? Sarebbe stato possibile varare la nostra Costituzione avvalendosi anche del contributo del Partito Fascista e di Mussolini?
Forse riusciremo a tirarci fuori dal fango in cui siamo precipitati e chissà, magari lo faremo tutti assieme, formando un nuovo clima generale tale da far diventare l’Italia, per la prima volta dal dopoguerra, un Paese ‘normale’. Senza contrapposizioni ideologiche. Distinti, distanti ma uniti da valori comuni. Avversari e non nemici.
Buon lavoro Professor Monti e soprattutto Buona Fortuna, ne avrà bisogno. Ne avremo bisogno.