Una legge sulle ong straniere anche per l’italia

Creato il 02 gennaio 2015 da Conflittiestrategie

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due italiane rapite in Siria e riapparse, dopo molto mesi, in un video di Al Nusra (che le terrebbe prigioniere), non sono cooperanti ma sprovvedute manipolate da organizzazioni e persone (italiane e non), segretamente sostenute da parti straniere (non è difficile capire di chi sto parlando).

Queste ultime stanziano, nei vari paesi, fondi per creare movimenti di fiancheggiamento e campagne di opinione con i quali imporre la loro prospettiva ideologica assoluta e imperativa, in occidente e non solo. Chiunque dubiti della versione ufficiale così partorita viene escluso dal mondo libero e viene classificato tra gli amici dei dittatori. E’ l’unico modo che hanno per trasformare cause perse ed orribili in battaglie per l’esportazione democrazia. Democrazie fasulle che fanno rotolare le teste come nemmeno nelle rivoluzioni.

I soldi elargiti da questi “mandanti” finiscono spesso nelle mani di autentici sciacalli anche da noi, che più spregiudicati sono e più piacciono ai suddetti “committenti”. Le due ragazzine sono rimaste avvelenate da questa propaganda e sono partite senza usare il cervello. Di queste organizzazioni ne spuntano ormai a iosa ogni volta che occorre fare pubblicità positiva alle cosiddette guerre “giuste” dei manovratori.

Le autorità italiane lo sanno ma lasciano fare perché ci sono dentro fino al collo, o, comunque, perché non hanno le palle per impedirlo.
Per esempio, negli ultimi tempi, sono nate in Italia, associazioni filo-Kiev, finanziate con contributi sospetti e gestite da personaggi mezzi scemi e mezzi delinquenti, i quali hanno amicizie nei giornali, nelle istituzioni e tra i politici. Questi gruppi lavorano sotto la copertura dei diritti umani e gli aiuti alle popolazioni per disinformare la gente e favorire la versione dei macchinatori o dei loro “fantaccini”. Con tutta la buona volontà mi è difficile credere che si possa simpatizzare veramente e spontaneamente per una cricca di oligarchi come quella ucraina, guidata da un maritozzo come Poroshenko e da una scopa con gli occhiali come Yatseniuk. Eppure ci sono questi supporters che volentieri accettano l’introito.

Allora, prevenire sarebbe meglio che curare. Ergo, bisognerebbe impedire a questi soggetti di operare sul territorio italiano, al fine evitare altri spiacevoli episodi come quello di Greta e Vanessa e dover pure scucire denaro per i riscatti. Inoltre, occorrerebbe accertare la provenienza dei sovvenzionamenti e dei relativi sponsor ricorrendo ad una legge simile a quella in vigore in Russia sulle Ong. Se sono sostenute da fuori i confini nazionali vanno registrate come anti-italiane, perché possono rappresentare una minaccia per il sistema costituzionale e la sicurezza dello Stato.

All’inizio del conflitto in Ucraina molte persone, comprese coetanee delle due filoribelli siriane, ora nei guai, mi hanno contattato perché avrebbero voluto andare nel Donbass per dare una mano. Ho scoraggiato chiunque dal farlo, soprattutto se troppo giovane. La guerra non è uno scherzo e nessuno può improvvisarsi volontario, cooperante o combattente. Chi dà suggerimenti di segno opposto ad un adolescente o poco più, spesso inesperto  e preso dall’emotività, se ne frega di quello che gli può capitare. Occorre aprire gli occhi, non farsi condizionare e non cedere alle decisioni affrettate delle quali ci si può pentire. Questo è il consiglio che ho dato loro. Le buone intenzioni non hanno mai salvato la vita a nessuno, anzi sono la via per farsi male con largo anticipo.
Lo Stato italiano si concentri, dunque, su tutte le iene e le sigle che causano questi problemi con una bella normativa come quella approvata da Putin. Risparmierà qualche tallero e si libererà di molti lestofanti prezzolati che mettono in pericolo la sua gioventù


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