Nel giorno dei 105 anni di vita del Torino, abbiamo voluto fargli degli auguri speciali, attraverso alcuni personaggi che hanno fatto la storia di questa gloriosa società.
Andrea Ardito: "Porto dentro di me tanto Toro, è stata l’esperienza più importante della mia carriera, ovunque dove sono stato ho fatto bene a livello di squadra, sia a Siena che Lecce, ma il Toro mi ha fatto sentire un giocatore vero. Ho trascorso i due anni più belli della mia carriera".
Benny Carbone: " Sono una vita , io ho vissuto parte della storia e ho il cuore granata. Il Toro ha una storia forte che solo i tifosi e chi l'ha vissuta può capirla. Io mi sento un uomo del Filadelfia, so cosa vuol dire. Al centenario ci sono stato, so cosa significa. Una sensazione grande, il cuore granata non può morire mai. I tifosi sono esigenti, chi è andato lì ad indossare la maglia e fare l'allenatore ha sempre dimostrato di tenerci tanto, vedesi Mondonico che lo ha avuto come mister, che ha nella pelle il granata.
Gianni De Biasi : "Ricordi bellissimi, una delle esperienze più belle da allenatore, ricordi di una piazza super calda, dove cogli la passione in ogni momento. Tra i ricordi non potrò dimenticare la promozione nel 2006 con lo stadio Delle Alpi pienissimo ed una passione ed una tifoseria incredibile".
Daniele Delli Carri: " La storia di un club importante, spero che lo torni ad essere e di rivederlo in serie A, serie che gli compete, non in altalena come l’ ho visto in questi ultimi anni. E’ una squadra che ho nel cuore, veramente 105 volte ti amo. Quando sono arrivato avevo appena 18 anni e ho trovato subito persone che mi hanno formato moralmente, è una maglia che non ti togli più di dosso. Mi ricordo con grande affetto tutte le persone che ho incontrato, dall’avvocato Cozzolino che non c’è più, Antonio Comi che ora è nella dirigenza, Benedetti, i due mister Rampanti e Mondonico. Un ambiente che ci ha dato delle regole e che ci ha insegnato a stare al mondo. Se non andavi a scuola una mattina finivi in punizione e non giocavi per un mese. In quegli anni non ti facevano pesare di essere un giocatore delle giovanili, venivi accettato subito dalla prima squadra. La tifoseria poi è una delle cose più belle ed importanti della società.
Marco Ferrante: "Mi viene in mente la gloria del club che ha fatto tanto, conosciuto sia in Italia che all’estero. Per il mio lavoro sono sempre fuori Italia e ho constatato che il Toro ha una storia blasonata. I tifosi sono ovunque, sempre con il musone, ma ovunque. Sono fortunato di aver fatto parte di questa storia, con il rammarico di non aver vinto un derby. L’amore dei tifosi è enorme, lo vedo ogni volta che sono a Torino. Sono orgoglioso di quello che ho fatto, mi sono tolto delle soddisfazioni a livello personale importanti. Il mio augurio è che nei prossimi 95 anni il Toro possa fare parte delle grandi, andare a solcare campionati che gli competono, compresa anche l’Europa, questo è il massimo per chi ama il Toro, compreso il sottoscritto.
Fabio Galante: "Una delle società più vecchie del nostro calcio, società gloriosa che ha fatto la storia del calcio,. Ho avuto la fortuna di indossare questa maglia per cinque anni e conservo dei ricordi bellissimi. Il Toro è un bell’esempio di calcio. Ricordi tantissimi, mi vengono in mente soprattutto i derby dove, nonostante la grande rivalità, c’è sempre stata una grande stima reciproca. Al Toro sono passati tanti campioni. La fede e l'amore dei tifosi sono sempre stati grandi. Sono tifosi esigenti e quindi ai primi risultati negativi c’è subito un clima di contestazione. Meglio così rispetto a poco seguito.
Massimo Marazzina: "Io mi ricordo il centenario, fu un piacere essere invitato dal presidente, ero super emozionato al giro di campo. I 105 anni mi fanno venire in mente anche l'anno che ho passato al Toro, per me è stata una fortuna conoscere questo universo. La fortuna di aver fatto un anno ma anche la sfortuna per un tempo così breve. Ho sempre sentito l’alone di Superga intorno a noi, alla messa poi ho capito che fa parte della storia del Toro e che segna ognuno di noi. Conoscere i diretti interessati è commovente e molto significativo. Io ora continuo a seguirlo da lontano, quando esci da lì sei diventato un tifoso. Faccio tifo per loro e lo farò per sempre. Auguro per questi 105 anni di soffrire un po’ di meno e che siano solo rose e fiori, anche se il tifoso del Toro è simpatico anche perché è sfortunato, questo lo dice la storia.
Massimo Taibi: "105 volte di vero amore, tifosi e tutti i giocatori che passano dal Toro se lo mettono sulla pelle. Si avverte il passato, il presente ed il futuro. E’ una storia vissuta sempre sulla sofferenza, dalle diverse cadute al fallimento, ma nell’ambiente c’è sempre stata una sola voce "Forza Toro". La squadra granata non passa mai di moda, non si affievolisce mai l’amore, si continua ad andare allo stadio. Al tifoso del Toro basta poco per tenere vivo l’amore incontrastato. La fortuna dei presidenti è il bacino incredibile che il Toro ha, sai che gestisci una grande piazza e ti senti importante.