Tempo fa scrissi un post provocatorio sulle Veline e ieri vedendo in tv, durante l’ora di pranzo, l’annuncio pubblicitario sul casting di giugno ho pensato che il tempo stringe e mi sono affrettata a proporre un evento mailbombing per chiedere a Ricci di eleggere due Veline che sappiano fare qualcosa nel ballo e nel canto. Tempo fa abbiamo preso parte alle polemiche sul ruolo delle Veline e abbiamo cercato di dire la nostra scambiando varie corrispondenze con la redazione e con l’autore del programma. Oggi vi proponiamo una lettera che abbiamo pensato di inviare alla redazione del tg satirico affinchè promuovano un modello di Velina più dignitoso e che non continuino a discriminare le donne in tv in qualità di spettatrici o di personaggi tv:
Gentile Antonio Ricci,
Siamo telespettatrici di Striscia la Notizia e apprendiamo che quest’anno proporrà l’inatteso casting delle Veline. Le chiediamo come mai gli sia venuta l’idea di voler riproporre il programma nonostante le polemiche sulla donna-oggetto?
Non ha mai pensato di svecchiare il “casting” con una formula nuova e l’immagine della Velina per riqualificare l’immagine della donna in televisione?
Come giovani telespettatrici, Le chiediamo perchè non cercare una Velina che non sia solo un “contorno” , una cornicetta muta e ammiccante da appoggiare come una scopa sul bancone del Suo tg satirico, che fa tanto “ci sono ma in realtà sono assente”?
I Casting del Suo programma così proposti rappresentano la copia di “Miss Italia”, ma ben più volgare, umiliante e spesso priva di quella ironia degna dello spirito satirico e aggiungiamo pure, anche inutile dal momento che il concorso durerà tre mesi per cercare due ragazze che poi nel tg satirico occuperanno solo un ruolo marginale, presenziando per soli 5 minuti di stacchetto e messaggio promozionale. Non Le sembra uno spreco dei soldi (e di tempo) da parte dei comuni che investono ogni due anni per ospitare il Suo programma nelle piazze italiane?
Perchè non cercare piuttosto una Velina che sappia cantare, ballare e che non faccia più da cornicetta muta per tutto il programma?
Eppure alla nostra memoria tornano le vecchie Veline e le ragazze Fast Food, che seppur più maliziose non avevano quel mutismo imbarazzante che caratterizza le Veline recenti e che suggeriscono l’imbarazzante subordinazione delle donne agli uomini più anziani ai quali solo a loro spetta il compito di condurre il programma (fatta eccezione per la brava Hunzicher, l’unica donna che ha avuto la fortuna di condurre il Suo Tg e che ci fa credere che Lei non abbia mai pensato al fatto che ci sono tante donne competenti e degne di sedersi sul Suo bancone e che l’Italia non è fatta solo di ragazzine semi-nude e dall’aria svampita che sculettano per uno stacchetto di 2 minuti (anzichè una bella coreografia) e che non devono aprire bocca per tutto il programma (eccezion fatta per la pausa pubblicitaria secondo la regola “in pubblicità solo le belle ragazze vendono”)!
Dove è finita la tv della Carrà, delle gemelle Kessler, di Lorella Cuccarini e di tutte quelle brave showgirl che non erano solo belle ma sapevano anche ballare, recitare, cantare e comunicavano talento?
Davvero vogliamo rifilare alle nostre figlie modelli femminili simili alle rondini in primavera, le quali per un paio di stagioni sono sotto i riflettori ma poi passano nel dimenticatoio perchè non hai talento, poichè lo show-business è pieno di belle ragazze e la concorrenza è molta.
Se Raffaella Carrà fosse solo una valletta consegna-buste ( a quei tempi esistevano già), sarebbe diventata così famosa e richiesta?
Lei ha sempre detto che il ruolo della Velina è nato come satira contro i giornali che esibiscono il corpo femminile dappertutto, però non è consapevole che il ruolo della Velina è diventato contemporaneamente per le ragazzine un modello a cui aspirarsi, generando “il fenomeno del velinismo” che ha contagiato parecchi programmi televisivi. Siccome non siamo ciechi e nemmeno vogliamo fare finta di non vedere, non si dovrebbero negare i danni prodotti da questo modello ma nemmeno continuare a credere che il ruolo della Velina abbia mantenuto quella funzione satirica che Lei ogni minuto rivendica, dal momento che ogni due anni propone un casting lungo un’estate intera.
Perchè non ha mai pensato di proporre (come schiaffo contro “la stampa progressista”) un modello di casting alla ricerca di una Velina con talento un pò stile “amici di Maria de Filippi”, programma molto amato dalle adolescenti italiane? Eppure siamo nell’epoca dei talent televisivi! In questo modo si distinguerebbe da chi sfrutta l’immagine della donna a scopi commerciali, mentre invece siete tutti della stessa solfa,con l’unica differenza è che le ragazzine non aspirano ai modelli de la Repubblica o alla copertine de L’Espresso ma alle Veline, si proprio loro, quelle ancelle silenziose che Lei ha creato come satira per sconfiggere il sessismo e che ogni sera sguinzaglia per intrattenere un pubblico di soli uomini, gli stessi che non hanno voglia di aiutare la moglie a preparare la cena, a lavare i piatti e a fare i complimenti ai suoi manicaretti o al suo nuovo taglio di capelli, o semplicemente dialogare a tavola perchè troppo occupati ad ammirare i culetti all’aria di due diciottenni coetanee delle loro figlie che studiano all’università e che per gli stessi motivi non udiranno alcun elogio da parte di questi bravi padri di famiglia.
La prego di non prenderci per sprovedute, facciamo comunicazione di genere e sappiamo benissimo che per sconfiggere un modello di genere negativo e stereotipato si devono proporre modelli alternativi positivi e non altri modelli negativi che finiscono per alimentare il circolo vizioso del “così fan tutti”.
Siamo ragazze molto curiose e per questo Le chiediamo se per caso ha delle figlie femmine. In ogni caso ipotiziamo avessero la nostra età o quella delle Veline (alcune di noi hanno più o meno la stessa età delle attuali) e Le parlassero come noi nella lettera cosa risponderebbe in merito?
Cordialmente,
Un altro genere di comunicazione
Ps: Ci saluti il Gabibbo!
Se volete potete prendere la nostra lettera come modello.
Mary