Gli eventi accaduti a Cipro durante le ultime settimane hanno terrorizzato molti osservatori ed investitori in tutto il mondo. Le banche di Cipro hanno riaperto i battenti dopo 12 giorni di vacanze, durante i quali i clienti non potevano chiudere i propri conti ne potevano spostare il proprio denaro altrove.
In cambio di un piano di salvataggio da parte della Banca Centrale Europea (BCE), il governo cipriota ha imposto restrizioni al ritiro di denaro: nessun prelievo superiore a 1.000 euro al giorno. Per i depositi superiori ai 100.000 c’è il rischio di una perdita che potrebbe arrivare fino al 60% dell’intero patrimonio.
Di fatto, i depositi bancari in questa piccola isola del Mediterraneo, valgono meno che in qualsiasi altro paese europeo. Naturalmente chi detiene rapporti bancari nei paesi più in bilico all’interno dell’Unione Europea, come Italia, Grecia, Spagna e Portogallo, pensa che l’esempio di Cipro sarà un modello per tutte le banche dei paesi in crisi.
Cosa abbiamo imparato dalla crisi finanziaria di Cipro? Ecco i punti che difficilmente i risparmiatori europei potranno dimenticheranno nei prossimi anni:
- Si salvano solo i più veloci. Chi ha spostano i propri capitali dalla banche cipriote prima del piano di salvataggio, ha conservato il 100% del proprio patrimonio. Chi ha aspettato il piano di salvataggio, ha perso fino al 60% dei propri risparmi.
- L’euro morirà. L’esperimento della moneta unica è destinato al fallimento. Ritorneranno le monete nazionali e per i paesi del Nord Europa ci sarà una rivalutazione, così come per i paesi dell’Europa del Sud ci sarà una svalutazione.
- Il contante è vincente. Durante il periodo di chiusura delle banche, i cittadini ciprioti con disponibilità di contanti potevano spenderli per le necessità quotidiane. Dopo il piano di salvataggio i detentori di contanti non sono stati colpiti dal prelievo forzoso. Non si può dire la stessa cosa per chi aveva i propri risparmi su un conto o un deposito bancario.
- I politici mentono, sapendo di mentire. I politici di Cipro avevano promesso che i depositi delle banche erano al sicuro e che l’Europa avrebbe finanziato qualsiasi piano di salvataggio. Come si è visto, tutto ciò si è rivelato falso.
- Meglio investire fuori dal sistema bancario. Qualsiasi investimento in beni reali è sempre meglio che affidare ad un sistema bancario fragile e inaffidabile i propri risparmi. Metalli preziosi, metalli rari, immobili, denaro o qualsiasi altro materiale è più sicuro che lasciare soldi in una banca europea, soprattutto se in uno dei paesi dell‘Europa del Sud.
Gli insegnamenti della crisi finanziaria di Cipro sono molto duri e difficili da digerire. Fino a poco tempo fa, soltanto gli osservatori contrari alla moneta unica europea più estremisti e fanatici, si spingevano a teorizzare che il sistema finanziario europeo, con le banche in prima linea, era inaffidabile e sarebbe fallito. Dopo la crisi di Cipro, anche gli osservatori più prudenti si sono resi conto che gli scenari più catastrofici per l’euro-zona sembrano essere anche i più probabili.
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