Ieri pomeriggio, a Borgia, ha manifestato un fiume di persone contro la costruzione della discarica di Battaglina. Secondo la questura, scrive in un articolo Maria Rita Galati (come sempre sul pezzo), eravamo in diecimila.
Era dal sequestro di Egidio Sestito (1991) che non vedevo, in Calabria, una manifestazione così sentita e partecipata, temevo non ne fossimo più capaci. E invece ieri c’era un lungo corteo colorato, gioioso ma anche molto deciso ed arrabbiato. Le strade di Borgia straripavano di donne (tante, tantissime donne) e uomini di tutte le età, di bambini e bambine con palloncini bianchi in mano. C’era chi urlava ”No alla discarica, vogliamo vivere”; chi raccontava che “non è la terra che appartiene agli uomini ma gli uomini che appartengono alla terra”; chi “guardiamoci dai poteri occulti e pensiamo bene a chi dare il nostro voto alle prossime elezioni”; chi “restituiamo ai cittadini il senso della democrazia”; chi urlava davanti al comune “andate a lavorare!”; chi “basta bugie, usate da sempre i cittadini”; chi dal palco, per moderare e invitare all’ascolto, ha maldestramente detto alla gente ” non è il vostro momento, state in silenzio” (errore fatale); chi ha contestato la sindaca di San Floro, chi l’ha difesa perché ha fatto quanto in suo potere, chi si è chiesto dove fossero i consiglieri regionali, la Regione Calabria e su questo ultimo punto si era tutti d’accordo.
Battaglina come Malagrotta? Per rintracciare l’inizio di questa vicenda bisogna andare indietro di molto nel tempo (come scrive anche Silvio Messinetti oggi su il manifesto), per scorgere una danza macabra su un territorio, e a discapito dei suoi abitanti, da parte di amministratori e imprenditori.
Tra le motivazioni della protesta, come pure si legge nella determinazione di sospensione, c’è la illegittimità del procedimento autorizzatorio, ritenuta tale per varie ragioni: perchè i terreni, dove vorrebbero sorgesse la discarica, sono terreni destinati ad usi civici; perché manca il nulla osta paesaggistico ambientale da parte della Direzione Regionale dei beni paesaggistici (e questo la Regione Calabria l’ha sempre saputo); perché manca un adeguato parere sotto il profilo idrogeologico; perché la discarica sorgerebbe troppo vicino alle falde dell’acquedotto civico Marmoro-Giardinelli; perché manca il rispetto dei vincoli di distanza dai nuclei abitati, perché manca il rispetto delle direttive del dlgs 36/2003, e certamente dimentico di scrivere qualcosa di molto importante.
QUI la determinazione di sospensione di efficacia del permesso di costruire nei confronti della SIRIM srl da parte del comune di San Floro, datata 8 gennaio 2014 , con decorrenza immediata e per 120 giorni, per cui non c’è nulla di definitivo per cui gioire. Dobbiamo stare all’erta e insistere.
Qui di sotto alcune foto
ps ma Sergio Abramo e Wanda Ferro, qualcuno li ha visti?
QUI gruppo fb: No discarica Battaglina
grazie a teresa e a Silvia DoRi, congelata:il manifesto, 10 gennaio 2014, pag. 9